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Speranza in Dio

Speranza in Dio

by GP
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03 febbraio 2019
Lettura: Salmo 42

I Salmi sono stati scritti per risvegliare la vita emotiva del popolo d’Israele e per istruirtici riguardo a Dio, l’uomo e la sua vita. Dobbiamo addentrarci in ciò che riguarda Dio, il suo amore, il suo carattere, le Sue promesse.

Cristo ha citato spesso i salmi come rafforzativo riguardo le verità bibliche che Lui annunziava. I Salmi sono una risorsa speciale ricca di significato. Il cuore dell’uomo è ingannevole e si lascia trasportare da ciò che è superfluo. Alcuni pensano che il Salmo 42 sia stato scritto dai figli di Core (Numeri 16); altri pensano che sia stato scritto da Davide quando scappava da suo figlio Absalom. Colui che ha scritto questo salmo è rattristato perché non può tornare nella casa di Dio.

Siamo degli esseri fatti di sentimenti, sensazioni e dobbiamo gustare quello che la Bibbia ci dice. Il salmista era fisicamente in mezzo al deserto e aveva l’immagine di una cerva che cercava nel deserto l’acqua in un modo disperato, una condizione di disidratazione, di forte sete. È il concetto che esprime desiderio ansioso (anelare), un forte desiderio di andare alla casa di Dio, il luogo Santo.

Al verso 3 notiamo una forte disperazione "Le mie lacrime sono diventate il mio cibo giorno e notte, mentre mi dicono continuamente: «Dov'è il tuo Dio?»". Dio non ci abbandona mai (Romani 8: 35-36). Spesso una disperazione profonda come quella del salmista è sana e santa. La sofferenza rivela ciò di cui abbiamo bisogno. Dobbiamo toccare il fondo per capire ciò che è veramente essenziale nella nostra vita

Il salmista torna indietro nella libertà di andare alla casa di Dio, ma ora non ha più questa libertà. Immaginiamo noi nella stessa situazione, quando si può sperimentare tristezza e solitudine. Immaginiamo di essere in un letto di ospedale e di non poter camminare. Non diamo per scontato nulla.

Dobbiamo predicare a noi stessi che Dio è il nostro salvatore. Gli alti e bassi tutti li sperimentiamo, ma non tutti reagiamo allo stesso modo. Il cristiano che vince le battaglia non è quello che trascorre tanto tempo a leggere la bibbia, ma che trascorre tante ore sulle ginocchia pregando con le promesse in essa contenute. Dobbiamo riconoscere anche nelle situazioni difficili il bisogno di Dio.

Che possiamo essere trasportati nella medesima situazione del salmista e vedere enormi quantità di acque che ci circondano. L’autore conosce bene chi è Dio. Non siamo esenti da attacchi che possono indebolire la nostra fede. “Dov’è il tuo Dio?”

Una reazione positiva del salmista è al verso 11 "Perché ti abbatti, anima mia? Perché ti agiti in me? Spera in Dio, perché lo celebrerò ancora; egli è il mio salvatore e il mio Dio".
L’esortazione è porsi delle domande, piegare le ginocchia per chiedere a Dio di essere il nostro salvatore. I salmi sono stati scritti anche per noi.

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