L'abbandono
- by AR
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10 febbraio 2019
Lettura: Salmo 22
Davide scrisse questo Salmo quando suo figlio Absalom architettò contro di lui un colpo di stato in cui voleva ucciderlo. Per Davide fu un’esperienza drammatica. Questo è un salmo messianico perché ci parla delle sofferenze di Gesù e la scena interessa un piccolo rilievo che si chiamava golgota.
Un salmo intonato su “cerva dell’aurora”, una melodia che non conosciamo, ma sembra che fosse basata sul racconto di una cerva che, inseguita dai cacciatori, si salva allo schiarire del mattino. Anche la musica è in “tono” con questo evento drammatico che ci viene descritto.
Gesù ci ha parlato delle sue sofferenze. Di fatto, quando i due discepoli sulla strada per Emmaus discutevano e discorrevano di tutte le cose accadute, Gesù si avvicino e disse (Luca 24: 25-26) “O insensati e lenti di cuore a credere a tutte le cose che i profeti hanno dette! Non doveva il Cristo soffrire tutto ciò ed entrare nella sua gloria?”.
Gli studiosi della Bibbia hanno determinato in 33 il numero delle profezie dell’Antico Testamento che si sono adempiute il giorno della crocifissione e 7 di queste sono contenute in questo salmo. Nel ritrovamento archeologico dei Manoscritti di Qumran, datati 200 a.C., c’è anche il Salmo 22. È fugato quindi ogni dubbio che tale Salmo possa essere stato scritto dopo la morte di Cristo.
Cosa abbiamo tra le mani? Oltre 300 profezie dell’A.T. si sono letteralmente adempiute; così come anche questa dettagliata profezia riguardo alla crocifissione del Cristo. Dio, nella sua prescienza, per mezzo dello Spirito Santo, ha dettato le parole di questo Salmo.
Che effetto ci fa la parola abbandono? È una parola che non ci piace e ci fa pensare a cose negative. Essere abbandonati è una situazione molto dolorosa che comporta traumi e ferite micidiali. Pensiamo ad un uomo abbandonato o ad un bambino abbandonato. Perfino gli animali abbandonati soffrono. È una scena straziante.
(v.1) Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
Gesù sulla croce, all’ora nona, gridò a gran voce (Marco 15:34): «Eloì, Eloì lamà sabactàni?» che, tradotto, vuol dire: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». È un grido che molti non riescono a comprendere.
(v. 12-13) Grossi tori mi hanno circondato; potenti tori di Basan m'hanno attorniato; aprono la loro gola contro di me, come un leone rapace e ruggente. Questi tori sono la figura degli uomini che stanno intorno a quella scena e nel loro atteggiamento si sono comportati come delle bestie inveendo contro Gesù che li vedeva, e Gesù ha detto a loro queste parole: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”.
(v.14): Io sono come acqua che si sparge, e tutte le mie ossa sono slogate; il mio cuore è come la cera, si scioglie in mezzo alle mie viscere. Sei ore durò l’agonia del Figlio di Dio. Con la crocifissione si voleva provocare una morte lenta, dolorosa, terrificante ed esemplare per chi ne era testimone. Era un lento morire, un lasciare la vita goccia a goccia (Giovanni 19:34).
(v.15-17) Il mio vigore s'inaridisce come terra cotta, e la lingua mi si attacca al palato; tu m'hai posto nella polvere della morte. Poiché cani mi hanno circondato; una folla di malfattori m'ha attorniato; m'hanno forato le mani e i piedi. Posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano e mi osservano: spartiscono fra loro le mie vesti e tirano a sorte la mia tunica.
Gesù ebbe sete. Gesù vide quando i soldati romani gli presero la sua tunica per tirarla a sorte, giocandosela a dadi.
Gesù sapeva anche che sarebbe stato abbandonato dagli uomini. Gesù sapeva che sarebbe stato abbandonato dal Padre. Questo è stato il prezzo di riscatto per la nostra liberà.
Dio ha permesso che Cristo portasse tutti i nostri peccati:
(Isaia 53:12) Egli ha portato i peccati di molti e ha interceduto per i colpevoli;
(I Pietro 2:24) Egli ha portato i nostri peccati nel suo corpo, sul legno della croce, affinché, morti al peccato, vivessimo per la giustizia, e mediante le sue lividure siete stati guariti;
(Ebrei 9:28) …così anche Cristo, dopo essere stato offerto una volta sola per portare i peccati di molti, apparirà una seconda volta, senza peccato, a coloro che lo aspettano per la loro salvezza.
(II Corinzi 5:21) …Colui che non ha conosciuto peccato, egli lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui;
Un concetto molto chiaro per l’Israelita il cui significato chiave è che Dio non può avere comunione con il peccato e quindi Cristo ha scelto di restare solo per portare i nostri peccati.
L’abbandono che ha provato Gesù, non possiamo sperimentarlo. Egli è stato abbandonato affinché io e tu non fossimo più soli. C’è un’assicurazione per chi mette la propria fiducia in Dio: (Ebrei 13:5) La vostra condotta non sia dominata dall'amore del denaro; siate contenti delle cose che avete; perché Dio stesso ha detto: «Io non ti lascerò e non ti abbandonerò».
Gesù è stato abbandonato affinché io e te non fossimo abbandonati, ma facciamoci un esame di conoscenza. Non è che siamo noi ad abbandonare Dio? Chi abbandona Dio prova delle amare esperienze.
Il Signore un giorno ha detto “Dio mio perché mi hai abbandonato”. Queste non sono state le ultime Sue parole, ma a queste seguirono le parole “Tutto è compiuto”. È un grido di vittoria, e se siamo dei credenti in Cristo, è proprio grazie a quel grido di vittoria.