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L'amicizia in senso biblico

L'amicizia in senso biblico

by LDL
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28 febbraio 2019 - L'amicizia in senso biblico
Lettura: testi vari

Un proverbio recita: “chi trova un amico trova un tesoro”.

(Proverbi 17:17) L’amico ama in ogni tempo; è nato per essere un fratello nella sventura.

Molte persone affermano di avere tanti amici, ma in realtà sono solo relazioni superficiali. L’amicizia biblica è qualcosa di diverso, è un concetto per descrivere come dev’essere il nostro rapporto con Dio.  L’amico è l’altro te stesso, cioè è affine con te.

(Deuteronomio 13:6) … Se tuo fratello, figlio di tua madre, o tuo figlio o tua figlia o tua moglie, che riposa sul tuo seno, o l'amico, che è come un altro te stesso.

(I Samuele 18:1) Appena Davide ebbe finito di parlare con Saul, Gionatan si sentì nell'animo legato a Davide, e Gionatan l'amò come l'anima sua.

Gionatan e Davide hanno vissuto un’amicizia forte, che ricercava il bene spirituale reciproco soprattutto nei momenti di difficoltà, un’amicizia basata sulla fedeltà (I Samuele 23:16). Erano affini l’uno con l’altro. Dio costituiva il centro dell’amicizia tra questi due uomini. Gionatan ha rischiato la sua stessa vita per Davide (II Samuele 1:26). Quali sono le caratteristiche quindi dell’amicizia? Gli amici li scegliamo, ma quale è il tuo amico ideale?

(Proverbi 18:24) Chi ha molti amici può esserne sopraffatto, ma c'è un amico che è più affezionato di un fratello

Le qualità della tua esperienza di amicizia, non sono una semplice conoscenza (II Corinzi 6:14-18). Molto spesso quelli che consideriamo amici, in realtà hanno una cattiva influenza su noi stesso. Paolo dice che è meglio non avere rapporti compromettenti con i non credenti. Dobbiamo scegliere con attenzione le nostre compagnie.

(Proverbi 12:26) Il giusto indica la strada al suo compagno, ma la via degli empi li fa smarrire.

(I Corinzi 15:33) Non v'ingannate: «Le cattive compagnie corrompono i buoni costumi».

(Filippesi 2:1) Se dunque v'è qualche incoraggiamento in Cristo, se vi è qualche conforto d'amore, se vi è qualche comunione di Spirito, se vi è qualche tenerezza di affetto e qualche compassione, rendete perfetta la mia gioia, avendo un medesimo pensare, un medesimo amore, essendo di un animo solo e di un unico sentimento.

In base a questi versi pensi che è possibile per un credente stabilire una relazione stretta con un non credente? Gesù aveva degli amici e come si comportava con essi? Gesù stava con i peccatori e stabiliva dei legami con loro perché voleva essere d’aiuto per condurli a Dio. Le amicizie con il mondo non sono da rompere perché il nostro cambiamento può essere una forte testimonianza, ma è fondamentale non lasciarsi influenzare. Una vera amicizia si stabilisce tra i credenti, con la nostra famiglia spirituale. Come dovrebbe essere quindi la nostra vera amicizia? L’amico ci ama incondizionatamente, accetta i nostri difetti, ci perdona sempre, ci aiuta e si comporta in un modo sincero e coerente e, quando e necessario ci riprende e ci corregge. L’obiettivo di Dio è quello di trasformarci, e la sua correzione è dettata dall’amore. Il vero amico è un dono che viene da Dio. Tutto ciò che facciamo e diciamo viene da Dio se da Lui ci lasciamo guidare. L’amicizia è un riflesso dell’amore di Cristo.

L’amico non si erge a giudice, ma ci prende per la mano aiutandoci a riprendere il cammino nella retta via rendendoci consapevoli degli errori che commettiamo. Ci ama in ogni situazione mostrandoci le sue buone qualità e le nostre imperfezioni. Gesù rivela l’essenza del vero amore. A volte le ferite determinano delle barriere con delle conseguenze (solitudine, malumore, insoddisfazione, rifiuto di mantenere qualunque rapporto). Le cattive amicizie determinano cambiamenti in senso negativo.

(Proverbi 27:6) Chi ama ferisce, ma rimane fedele; chi odia dà abbondanza di baci.

(Ruth 1:16-17) …dove andrai tu, andrò anch'io; e dove starai tu, io pure starò; il tuo popolo sarà il mio popolo, e il tuo Dio sarà il mio Dio, dove morirai tu, morirò anch'io. Vediamo l’esempio di due donne che rimasero sempre insieme.

(Giovanni 15: 13) Nessuno ha amore più grande di quello di dare la sua vita per i suoi amici. Voi siete miei amici, se fate le cose che io vi comando. Io non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo signore; ma vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio.

Gesù, il figlio di Dio ci chiama amici. Questo deve far traboccare il nostro cuore di gioia. Colui in cui abita tutta la pienezza di Dio, ci chiama amici. Gesù con la sua morte in croce diventa nostro amico affinché noi stessi possiamo diventare amici degli altri.

L’amicizia biblica è tutt’altra cosa rispetto a quella “giornaliera”. Le amicizie quotidiane possiamo definirle delle approssimazioni. Cristo è il centro e ci da la forza di seguire il Suo esempio di amicizia.

Quando incarniamo l’amicizia biblica riflettiamo l’immagine di Cristo. La nostra vita non si fonda più su circostanze o interessi condivisi, ma amare il nostro prossimo come se stessi. L’amicizia biblica esiste quando due persone sono legate dall’amore di Cristo, ed è indispensabile per l’avanzamento dell’evangelo e trasmettere l’amore di Dio che è in noi agli altri.

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