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La parabola del padre misericordioso

La parabola del padre misericordioso

by Saillen Jean Claude
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Data: 09 luglio 2018
Lettura: Luca 15:11-32

L’importanza di vivere e manifestare l’amore di Dio. La parabola del figliol prodigo ci deve mettere in discussione. Ai tempi della riforma protestante venne fuori il motto che la chiesa dev’essere costantemente rimessa in discussione dalla Parola di Dio.

La persona più importante di questa parabola è il padre. Quando il figlio ritorna dal padre si è veramente pentito? Il figlio per il suo rientro si era preparato un discorso che il padre non gli lascia fare, ma decreta di far festa, accoglie il figlio così com’è, puzzolente, mal ridotto, gli da il vestito, l’anello (autorità) e le scarpe. Sono i segni di un accoglienza che ristabiliscono il figlio nella sua piena dignità.

Perché Gesù racconta questa storia? Gesù veniva ascoltato dalla gentaglia di quell’epoca (Lc 15:1-2) e ciò era uno scandalo. Gesù non vuole aprire un discorso polemico, ma racconta delle storie in cui mette in evidenza la visione di Dio nei confronti dei peccatori. È una parabola apologetica per difendere la realtà dell’evangelo.

Dio ci chiama ad amare persone che sono i rifiuti della nostra società. Il fratello maggiore non aveva capito niente. Un uomo che viveva secondo la legge nella logica del dare per ricevere.

In tutto il capitolo 15 ci sono 7 riferimenti alla gioia. Qual è l’immagine che ci facciamo di Dio? Chi è veramente Dio? Dio ci ama di un amore pazzesco. Un Dio che scende (Filippesi 2), che si umilia fino alla morte di croce. Il Dio che ama.

Ci sono prove e difficoltà nella nostra vita, ma abbiamo un Dio gioioso, che c’invita ad una speranza di gioia: l’attesa del suo ritorno. È una nota di gioia che va al di là di ciò che sperimentiamo nel tempo presente.

(Salmo 16:11) Tu m'insegni la via della vita; ci sono gioie a sazietà in tua presenza; alla tua destra vi sono delizie in eterno.

Il padre sa rallegrarsi e condivide la sua gioia con noi. L’amore sa gioire e rallegrarsi per altri. Rallegriamoci per le cose buone che succedono in mezzo a noi.

(1 Gv 4:8-11) Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. In questo si è manifestato per noi l'amore di Dio: che Dio ha mandato il suo Figlio unigenito nel mondo affinché, per mezzo di lui, vivessimo. In questo è l'amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che egli ha amato noi, e ha mandato suo Figlio per essere il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati. Carissimi, se Dio ci ha tanto amati, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri.

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