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Amiamoci gli uni gli altri

Amiamoci gli uni gli altri

by FDG
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13 gennaio 2019
Lettura: II Corinzi 7:2-4

I credenti di Corinto erano particolarmente a cuore all’apostolo Paolo, ma erano diventati indifferenti nei suoi confronti (II Corinzi 6:12). Paolo quindi, invece di far valere la propria autorità apostolica, pratica verso di loro l’amore (II Corinzi 6:11) rimanendo aggrappato alla necessità della purificazione e della santificazione della propria vita (II Corinzi 7:1).

Dio vuole che i suoi figli siano puri e santificati (II Corinzi 6:14). Paolo amava i Corinti, ma allo stesso tempo li esortava alla purificazione ed alla santificazione. Il non essere purificati genera dei contrasti all’interno della chiesa e tra credenti e se Paolo tratta questo tema è perché vuole che si realizzi all’interno della chiesa la comunione e l’amore fraterno (I Corinzi 13:4), derivanti da una vita pura.

Se vogliamo ottenere dei risultati positivi nella nostra vita dobbiamo raggiungere ogni persona con l’Amore. Gesù disse che il primo comandamento è “Ama il tuo Dio con tutto il tuo cuore, anima e forza” ed “Ama il tuo prossimo come te stesso”. In questo si vede la costanza di Paolo nell’ amare questa chiesa ribadendo la necessità dell’amore all’interno di essa. L’amore dev’essere totale, senza riserve e costante; deve coprire tutte le mancanze tra i credenti.

Paolo fa un invito ai Corinti a non essere orgogliosi. Se qualcuno non ci ama allora la nostra reazione è ignorarlo, ma questo origina formalismo e freddezza nella chiesa. Un formalismo religioso non sviluppa l’amore. Noi dobbiamo fraternizzare perché questa è la volontà di Dio. Tante volte c’incontriamo tra di noi non avendo tale desiderio. Invece, quando c’incontriamo, dobbiamo avere pace e gioia tra di noi e dev’essere un piacere vivere nella comunione e amore fraterno. La maturità cristiana deve portarci a rialzare il fratello più debole (I Corinzi 13).

Il comandamento di Gesù è amarsi gli uni gli altri (Giovanni 13) e questo comporta che tante volte dobbiamo rinunciare anche al nostro prestigio personale. Dobbiamo vigilare sulla nostra vita, sul nostro comportamento ed evitare tutto quello che potrebbe compromettere la realizzazione dell’amore fra i credenti.

 I Corinti non erano interessati all’apostolo, ma Paolo risponde puntualmente alle accuse che gli venivano fatte (v.2) replicando alle insinuazioni:

  • non aver fatto torto a nessuno (II Corinzi 13:8);
  • non aver rovinato nessuno. Chi si sentiva accusato era messo da parte. Paolo non ha mai riversato le proprie responsabilità personali sugli altri.
  • non aver sfruttato nessuno. Paolo predicava l’evangelo ed era economicamente indipendente in quanto era un fabbricatore di tende.

Paolo sapeva bene che la comune fede in Cristo rafforza il rapporto e i legami nella chiesa. Quando esiste questo amore profondo si può andare avanti anche quando ci sono ostacoli. Non dobbiamo fermarci mai perché Cristo ci ha lasciato l’esempio per eccellenza.

(V.4) “Grande è la franchezza che uso con voi e molto ho da vantarmi di voi; sono pieno di consolazione, sovrabbondo di gioia in ogni nostra tribolazione”. Paolo anche se si trovava in quella situazione, amava i Corinti in un modo straordinario ed intravede dei risultati mediante l’amore. Siamo capaci di praticare l’amore che è stato sparso in noi dallo Spirito Santo? Sappiamo amare in un modo perseverante, forte, stabile, solido? Non dobbiamo scoraggiarci e perderci. Non possiamo essere indifferenti perché l’indifferenza porta freddezza e di conseguenza non si può esercitare amore (I Giovanni 4:20). L’amore è il fondamento su cui basare la nostra vita Cristiana. L’amore è il vincolo della perfezione.

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