Cosa comporta essere discepoli?
- by FDG
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17 febbraio 2019
Lettura: Matteo 10:32-42
Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io riconoscerò lui davanti al Padre mio che è nei cieli. Ma chiunque mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io rinnegherò lui davanti al Padre mio che è nei cieli. Queste parole le troviamo anche in altri evangeli, ma in contesti diversi (es. Marco 8:38). Cristo ci ha promesso di ritornare nella gloria, in un corpo di gloria e con delle vesti da giudice. La missione affidata ai dodici (Matteo 10:1) era quella di proclamare il vangelo. Cosa comporta essere dei discepoli?
Confessare pubblicamente chi è Cristo per noi! (Giovanni 19). Non dobbiamo vergognarci di dirlo pubblicamente. Lo stesso Paolo, sulla via di Damasco, perseguitava la chiesa, ma nel momento in cui ha conosciuto Cristo, ha affermato “IO NON MI VERGOGNO DEL VANGELO”. Questa è la conferma del rinnovamento interiore del discepolo: riconoscere Cristo davanti agli uomini come Salvatore.
Bisogna riconoscere tutto l’evangelo. A volte estrapoliamo dalle scritture ciò che ci piace. Noi conosciamo la totalità della bibbia e dobbiamo rispettare ciò che essa dice (Giovanni 17:20). L’eresia del sincretismo è il peccato che oggi regna tra i Cristiani. Cristo ha segnato delle linee di demarcazione perché siamo chiamati a fare delle scelte: o siamo di Cristo o non lo siamo (Matteo 12:30). Questa “linea” ci vincola a non dar retta nemmeno ai legami di parentela che abbiamo (v.35). Non ci dobbiamo meravigliare. Cristo ha fatto questo esperimento nella sua stessa famiglia: anche i suoi fratelli non credevano (v. 36).
Dio è la priorità, ovvero riconoscere una posizione assoluta e chiara al nostro Signore Gesù Cristo. Il Signore al primo posto non esclude che si debba onorare anche il proprio padre e la propria madre.
Cristo è morto per noi e vuole essere amato come Egli ci ha amato. Dobbiamo prendere la croce per essere degni del nostro Signore Gesù Cristo (v.38). Anche la croce fa parte del piano di Dio: se siamo morti con Lui, siamo partecipi alla Sua vita (Romani 8:36) …per amor di te siamo messi a morte tutto il giorno.
(II Corinzi 4:10) Portiamo sempre nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo.
L’incoraggiamento (v.40). Essere ospitali è qualcosa che piace a Dio, ed è come ricevere degli angeli senza che ce ne accorgiamo. Nel verso 41 si parla dei profeti (oggi coloro che annunciano), dei giusti e dei piccoli.
Gesù non tralascia nessuno: tutti coloro che hanno creduto in Lui saranno premiati (Matteo 13:17). Sono istruzioni che devono darci coraggio. Se vogliamo essere dei discepoli validi e veri, dobbiamo essere dei buoni operai nella messe del nostro Signore Gesù Cristo e mettere in pratica la Sua parola (Matteo 9:36-38) …la messe è grande, ma poco sono gli operari.
Diamo a Lui la gloria rinunciando a noi stessi per seguire il Signore.