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Io vedrò Dio

Io vedrò Dio

by Nazario De Carolis
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12 marzo 2019
Lettura: testi vari

Ieri, a quest’ora, mi arriva una telefonata informandomi che il Signore lo aveva chiamato. Ci aspettavamo questo momento, ma non siamo mai pronti. Ciò ci deve far riflettere su una cosa vera ed autentica: qualcuno può dire “un altro se ne andato”, o “si sarebbe potuto evitare?” o “non c’èra alcuna speranza!”.

Uno dei suoi segni caratteristici era il canto lirico. Era umile, pacato e sempre sorridente. Una grande perdita, ma ha creduto in Cristo. Essere Cristiani vuol dire avere una fede autentica fondata su Cristo. È questo che fa del Cristianesimo l’unica speranza possibile per tutti gli esseri umani.

Un uomo del passato, Giobbe, uomo ricco, che aveva fede, perse tutto ciò che aveva e anche la sua salute. Ad un certo punto afferma:

(Giobbe 19:25-26) Ma io so che il mio Redentore vive e che alla fine si alzerà sulla polvere. E quando, dopo la mia pelle, sarà distrutto questo corpo, senza la mia carne, vedrò Dio.

Nessuno di noi ama la malattia e tanto meno la morte, ma è un fatto inevitabile. Per la bibbia è il risultato della disubbidienza dell’uomo. La morte è una condanna passata su tutti gli uomini. È un fatto genetico: non si può scegliere! Dice la parola di Dio: “è stabilito che gli uomini muoiano una sola volta, dopodiché viene il giudizio”. Domani può succedere a chiunque di morire.

Lui ha portato avanti degli ideali facendo ciò che riteneva giusto per la sua mente, ma ad un certo punto ha capito che, nonostante tutto, gli mancava la presenza di Dio nella sua vita. Da quel momento, egli ha testimoniato che Gesù Cristo è diventato per lui l’obiettivo primario e finale.

(Romani 3:23) Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma Gesù Cristo, ad un certo punto della sua vita ha pronunciato queste parole:

(Giovanni 5:24) In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.

I filosofi greci dicevano che la sintesi della vita umana è semplicemente questa: si nasce per morire. Gli obiettivi sono chiari: nascita e morte sono cose certe, ma la Bibbia afferma che c’è possibilità di guardare alla vita futura con un "occhio” diverso. La Bibbia afferma che le opere non danno alcuna garanzia per la salvezza davanti a Dio. Se le nostre azioni ci farebbero acquistare la vita eterna, quale sarebbe stato lo scopo della venuta di Cristo? Alcuni pensano che ci possa essere, dopo la morte, la re-incarnazione, ma anche questa ipotesi è da scartare. Come è pensabile di poter diventare sassi o dei pezzi di legno che, rispetto alla vita umana, non hanno alcun significato.

La Bibbia ha un messaggio vero, chiaro è attendibile: Giobbe afferma “…quando, dopo la mia pelle, sarà distrutto questo corpo, senza la mia carne, vedrò Dio”. La Bibbia afferma che per i credenti, la morte fisica, rappresenta solo un momento di “stallo”. La vita terrena finisce qui, il corpo viene restituito alla terra da dove è venuto, ma l’anima, che non si può distruggere, sale a Dio.  La parola di Dio c’indica i segni se una persona è Cristiana oppure no: è necessario ascoltare la Parola di Cristo, la Bibbia, e nel momento in cui si crede, si ha vita eterna. Chi ha fede, ha vita eterna e non viene in giudizio.

Cos’è la correttezza umana? Lui aveva un elevato senso della famiglia e oggi è alla presenza di Dio non perché ci siamo fatti un’idea positiva, ma perché ha confessato Cristo. Vivere la vita Cristiana non è semplice, ma ha dei risultati: glorificare Cristo nella propria vita. Lo facciamo ogni giorno? Riflettiamo su ciò che siamo. La vita reale è ciò che noi siamo e pensiamo nella realtà e il nostro rapporto con Dio. Questo è ciò che vale nella nostra vita.

Gesù suggerisce di passare dalla morte alla vita. Noi nasciamo morti perché il peccato ci separa di Dio, ma con Cristo possiamo avere un nuovo destino. Che Dio benedica la Sua Parola nei nostri cuori.

(P.S. predica durante il saluto di un caro fratello, Armando di Lella)

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