Qual è la tua aspettativa?
- by AR
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17 marzo 2019
Lettura: Matteo 25:1-13
La parabola delle dieci vergini rientra nel discorso profetico di Gesù di Matteo capitoli 24 e 25, in cui Egli aveva profetizzato la fine di Gerusalemme (Matteo 24:1). I discepoli gli domandano:
(Matteo 24:3): «Dicci, quando avverranno queste cose e quale sarà il segno della tua venuta e della fine dell'età presente?»
Gesù, per dare forza al suo discorso, inserisce tre parabole escatologiche tra cui quella delle dieci vergini. Questi due capitoli sono all’insegna di questo avvertimento: “Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora”.
Tutta la profezia biblica tratta i due più grandi avvenimenti della storia dell’umanità, Il primo riguarda la prima venuta di Cristo, l’altro il Suo ritorno. Molti ricordano la prima venuta di Cristo, ma sull’attesa del Suo ritorno, è come se ci fosse un grande silenzio, un grande disinteresse e una grande disattenzione.
Le attese variano secondo il tempo che ci rimane da vivere e, umanamente parlando, le attese finiscono e si consumano con i nostri giorni.
I figli di Dio hanno sempre un’aspettativa: il ritorno del Signore Gesù Cristo. Questo è uno degli elementi che caratterizzano la vera conversione a Cristo.
(I Tessalonicesi 1: 9) perché essi stessi raccontano quale sia stata la nostra venuta fra voi, e come vi siete convertiti dagl'idoli a Dio per servire il Dio vivente e vero, e per aspettare dai cieli il Figlio suo che egli ha risuscitato dai morti; cioè, Gesù che ci libera dall'ira imminente.
Stiamo aspettando lo sposo che torna? I primi Cristiani si salutavano con la parola “Maràna tha”, che vuol dire “il Signore viene”. I primi cristiani quindi vivevano nell’attesa del ritorno di Cristo tanto d’averne fatto un saluto che oggi è stato sostituito con un semplice “ciao”.
Se siamo come quei servitori che attendono il proprio padrone, come ci comportiamo? Siamo come il servitore fedele e prudente che il Signore troverà occupato o siamo come il servo malvagio che dice in cuor suo: "Il mio padrone tarda a venire" e comincia a battere i suoi conservi, a mangiare e bere con gli ubriaconi?
Ci sono oltre 300 profezie nel nuovo testamento che non si sono ancora adempiute, e se dimentichiamo il ritorno del Signore, allora viviamo in maniera superficiale.
(Matteo 24:38-39) Infatti, come nei giorni prima del diluvio si mangiava e si beveva, si prendeva moglie e s'andava a marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca, e la gente non si accorse di nulla, finché venne il diluvio che portò via tutti quanti, così avverrà alla venuta del Figlio dell'uomo.
L’avvertimento quindi è che il momento del ritorno sarà come ai tempi di Noè: si mangiava, si beveva, si andava a moglie e si prendeva marito, un tempo simile a quello che viviamo oggi. Nessuno diede ascolto alle parole di Noè, ma poi venne il diluvio. Analogalmente il Signore tornerà come un ladro nella notte!
(Matteo 24:44) Perciò, anche voi siate pronti; perché, nell'ora che non pensate, il Figlio dell'uomo verrà.
(Matteo 24:43) Ma sappiate questo, che se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte il ladro deve venire, veglierebbe e non lascerebbe scassinare la sua casa.
La parabola delle dieci vergini parla del ritorno del Signore. In questa parabola vi è l’immagine del matrimonio ebraico, in cui, nell’ultimo banchetto c’era un rituale: le amiche della sposa (dieci vergini) che portano le lampade accompagnando la sposa verso lo sposo attendendo l’arrivo.
In apparenza, le dieci vergini sono molto simili, ma cinque sono definite stolte e cinque avvedute. Tutte belle e vestite con il loro abito da cerimonia e con la loro lampada in mano, ma la differenza non era visibile ad occhio nudo: l’olio nelle loro lampade. Le stolte erano tali perché non si erano preoccupate di cercare l’olio in tempo per far accendere la loro lampada. La lampada è un’immagine del credente in cui opera Spirito Santo, e la lampada senza olio non illumina niente.
(Matteo 5:16) Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli.
Tutte si erano addormentate perché lo sposo tardava, ed avevano cominciato a ciondolare. Lo sposo non arriva, ritarda! Nella bibbia il sonno è associato alla pigrizia, ma ci sono altri tipi di “sonni” spirituali che possono colpire i credenti: il peccato, la disobbedienza, etc.
Verso mezzanotte si levò un grido: "Ecco lo sposo, uscitegli incontro!"
Le dieci vergini, nell’attesa si addormentano perché si erano stancate di aspettare. Tutte dormono, ma arriva un grido: ecco lo sposo! Tutte si svegliano e preparano le loro lampade. Nella loro debolezza, le saggie possono anche addormentarsi, ma hanno “la riserva”: hanno coltivato la presenza di Dio nella loro vita. Le stolte, invece, cominciano a fare delle richieste: dateci del vostro olio, ma le avvedute non lo diedero loro.
Le stolte vanno a comprare l’olio a mezzanotte, ma questa corsa nella notte ci parla di una cosa: ognuno dev’essere pronto in tempo. Viviamo su questa terra un tempo limitato, ma qual è l’aspettativa dopo la morte?
(Salmo 115:15) È preziosa agli occhi del SIGNORE la morte dei suoi fedeli.
Questo verso significa che per coloro che credono in Dio, ci sarà un incontro con il Signore, ma bisogna essere pronti! “Quando avrò tempo” è il grande inganno di satana.
(Isaia 55:6) Cercate il SIGNORE, mentre lo si può trovare; invocatelo, mentre è vicino.
(Salmo 40:1) Ho pazientemente aspettato il SIGNORE, ed egli si è chinato su di me e ha ascoltato il mio grido.