Coincidenze o appuntamenti?
- by Andrea C
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05 gennario 2023
Lettura: II Re 8:1-6
Questo brano racconta di una coincidenza assurda.
(II Re 8:1-6) Eliseo aveva detto alla donna di cui aveva risuscitato il figlio: «Àlzati; va', tu con la tua famiglia, e soggiorna all'estero, dove potrai; perché il SIGNORE ha chiamato la carestia, ed essa verrà nel paese per sette anni». La donna si alzò, e fece come le aveva detto l'uomo di Dio; se ne andò con la sua famiglia, e soggiornò per sette anni, nel paese dei Filistei. Finiti i sette anni, quella donna tornò dal paese dei Filistei, e andò dal re a reclamare la sua casa e le sue terre. Allora il re discorreva con Gheazi, servo dell'uomo di Dio, e gli diceva: «Ti prego, raccontami tutte le cose grandi che Eliseo ha fatte». E mentre appunto Gheazi raccontava al re come Eliseo aveva risuscitato il morto, ecco che la donna, di cui era stato risuscitato il figlio, venne dal re a reclamare la sua casa e le sue terre. E Gheazi disse: «O re, mio signore, questa è quella donna, e questo è suo figlio, che Eliseo ha risuscitato». Il re interrogò la donna, che gli raccontò tutto; e il re le mise a disposizione un funzionario, al quale disse: «Falle restituire tutto quello che è suo, e tutte le rendite delle terre, dal giorno in cui lasciò il paese, fino a ora».
Questo brano racconta di una coincidenza assurda. Possiamo notare che mentre Gheazi raccontava al re come Eliseo aveva resuscitato il morto, ecco che la donna (in questione) venne dal re a reclamare la sua casa e le sue terre”. Quanti di noi possono dire di essere stati oggetto di una coincidenza? A chi di noi non è capitato di restare sorpresi quando nella necessità ci siamo imbattuti nell’unica cosa che poteva darci sollievo e tirarci fuori da quella situazione? A chi di noi, nel suo percorso di vita, non ha visto porte aprirsi all’improvviso attraverso incontri “fortuiti” o notizie inaspettate?
Noi siamo portati a gridare alla coincidenza quando questi avvenimenti accadono, ma alla luce della Parola di Dio, il nostro Dio è il Dio delle coincidenze o il Dio degli appuntamenti?
(Romani 8:28) “Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno”.
Questo significa che ogni cosa è governata da Dio e che Dio stesso le dispone per il nostro bene, secondo il Suo disegno. Se crediamo in questo, crediamo pure che nulla è dettato dal caso. Ora, se pensiamo a tutti quei momenti della nostra vita che ritenevamo fossero delle coincidenze, alla luce di questo versetto, vedremo che in quei momenti Dio era all’opera e che quelle non erano semplici coincidenze, ma appuntamenti che Dio aveva programmato per ognuno di noi.
Questa donna non era capitata lì per caso (II Re 4:8-37), ma aveva fatto delle scelte importanti nella sua vita. Aveva avuto premura nell’ospitare Eliseo quando egli passava per il paese di Sumen. Gli costruì una stanza al piano di sopra per farlo soggiornare in tranquillità ed Eliseo per ringraziarla, sapendo che non poteva avere figli, la benedisse dandogli la gioia di un figlio l’anno seguente. Quest’ultimo morì anni dopo per un malore improvviso e la donna andò da Eliseo chiedendogli aiuto. In questa occasione che Eliseo riportò in vita suo figlio.
Per la premura che la Sunamita aveva avuto nell’accogliere Eliseo in casa sua, Dio ha fatto in modo che riavesse tutto quello che aveva prima della carestia e in più le fu dato tutto ciò che le terre avevano fruttato in quel periodo. Possiamo vedere come Dio ha preparato questo appuntamento nei minimi dettagli. Ha sincronizzato tutti gli orologi e scandito tutti i secondi della vita di ognuno di loro affinché il re chiedesse a Gheazi di raccontargli delle opere potenti di Eliseo e mentre Gheazi iniziò a raccontare del figlio ritornato in vita, Dio ha fatto in modo che la donna entrasse alla corte del re.
In Atti 8:26-40 è raccontato l’appuntamento di Filippo con il ministro Etiope. Questo è l’esempio di come Dio lavora dietro le quinte della nostra vita. Se guardiamo dal punto di vista del ministro etiope, vediamo che lui stava tornandosene a casa dopo essere stato a Gerusalemme, e Filippo udì che stava leggendo un brano del profeta Isaia, allora si avvicinò e gli chiese se capiva quello che stava leggendo. Da lì in poi Filippo gli annunciò il messaggio di salvezza e l’eunuco credette e fu battezzato.
Potremmo dire che Filippo si trovava nel posto giusto al momento giusto, ma all’inizio del brano (v. 26) ci viene detto che “Un angelo del SIGNORE parlò a Filippo così: Alzati e va verso mezzogiorno, sulla via che da Gerusalemme scende a Gaza. Essa è una strada deserta. Egli si alzò e s’incamminò…”
L’etiope non conosceva i retroscena del suo appuntamento con Filippo, ma era proprio quello che desiderava. Aveva bisogno di qualcuno che gli spiegasse ciò che stava leggendo. Dio conosce i nostri cuori e conosce i nostri bisogni.
(Geremia 29:11) infatti io so i pensieri che medito per voi, dice il SIGNORE, pensieri di pace e non di male, per darvi un avvenire e una speranza.
In questo caso Dio crea un appuntamento per venire in aiuto ad una persona che lo stava cercando con sincerità. L’incontro avvenne su una strada deserta, Filippo non era un semplice passante, ma era lì perché Dio gli ha detto di andarci. Ciò che mi colpisce di questo racconto è l’istante esatto in cui avviene l’incontro: l’etiope stava leggendo del sacrificio di Gesù dal passo di Isaia 53. Questo ha permesso a Filippo di cogliere al volo l’occasione di parlare di Gesù.
Dio aspetta il momento giusto per rispondere alle nostre preghiere e agire nelle nostre vite, perché solo Lui conosce dell’arrivo di un “Filippo” sul nostro cammino oppure di una “carestia” che ci fa abbandonare le nostre comodità. A Dio non sfugge nulla ed è tutto nelle Sue mani.
A questo punto abbiamo capito che è Dio a creare le occasioni e che Egli è il Dio degli appuntamenti e non delle coincidenze.Ora che ci vediamo dalla parte della donna Sunamita o dalla parte dell’Etiope, che hanno ricevuto qualcosa da questi incontri, o che ci troviamo ad essere il mezzo che Dio si usa per questi appuntamenti, come Eliseo e Filippo, in entrambi i casi dobbiamo tenerci disponibili per questi incontri, perché Dio vuole creare appuntamenti con noi e ne preparerà ancora e vuole che noi partecipiamo.
A questo punto mi domando: Come posso cogliere o far in modo che Dio crei degli appuntamenti nella mia vita?
Il primo aspetto è che agli appuntamenti ti devi presentare. Questi appuntamenti avvengono quando noi ci mettiamo in gioco per il Signore. La donna Sunamita aveva aperto casa sua al servo del SIGNORE e si rese disponibile per l’opera del SIGNORE costruendo una stanza per il profeta Eliseo. Filippo era a completa disposizione per il SIGNORE e non esitò un momento, anche se la destinazione non aveva molto senso per lui.
Il ministro etiope non smise di leggere nonostante non capisse a pieno ciò che stesse leggendo: era aperto e disposto a farsi stupire dal Signore. Ognuno di noi fa parte del piano di Dio e Dio ha un piano per ognuno di noi.
Se conduciamo le nostre vite avendo un basso profilo, senza prenderci dei rischi nell’ambito spirituale, sarà molto difficile imbatterci in questi appuntamenti col Signore. Per questo motivo Dio ci vuole intraprendenti nel seguirlo e nel cogliere al volo la sfida a noi lanciata.
Se stai cercando il Signore e stai intraprendendo questa sfida, che può sembrare folle agli occhi di molti, non mollare! Perché di certo il Signore continuerà a parlarti e lo farà in modo semplice oppure in modo sorprendente e inconfondibile.
Se stiamo portando avanti un impegno davanti a Dio e questo sembra che vada oltre le nostre capacità o possibilità, siamo più arditi nella fede e invece di aspettare queste “coincidenze” chiediamo di creare appuntamenti e proseguiamo nel nostro impegno con Lui.
È in queste condizioni che noi sperimentiamo la potenza di Dio nelle nostre vite. Non ci sono coincidenze quando ci rendiamo disponibili per un impegno col Signore o un servizio per Lui. Questo però non toglie il fatto che qualsiasi impegno o percorso che abbiamo intrapreso andrà sempre tutto liscio. Conosciamo bene che Dio trasforma il male in bene, come con la storia di Giuseppe.
Ma nonostante questo, quante volte dopo aver preso un impegno per il Signore ci siamo imbattuti in situazioni difficili o che solo dopo aver preso una scelta, ci siamo resi conto che non erano quelle le strade da prendere? Oppure ci siamo fatti prendere dall’entusiasmo e abbiamo perso di vista l’obiettivo del nostro viaggio con il Signore? Quante volte ci siamo ritrovati in una prova, proprio quando abbiamo deciso che era il momento di cambiare e fare la volontà di Dio? Il nemico ci conosce, ha moltissimi anni di esperienza e sa come farci cadere e rallentare. Per questo motivo per prendere parte ad un appuntamento non basta presentarsi.
Il secondo aspetto è che agli appuntamenti si va preparati. L’abbigliamento per questi appuntamenti è la saggezza. Noi siamo il frutto delle nostre scelte. Molte di queste coinvolgono anche altre persone: in famiglia, nel lavoro, nello studio, nelle relazioni interpersonali. Viviamo costantemente con l’ansia di sbagliare perché si aspettano da noi sempre la scelta migliore. Sulla falsa riga delle promesse di Dio, Satana (che conosce la carnalità dell’uomo) ci mette di fronte delle trappole mascherate da ottimi appuntamenti.
Saper valutare con saggezza ogni nostro passo è fondamentale per il nostro cammino cristiano. C’è un aneddoto che racconta di un uomo che si presenta alle porte del paradiso… Pietro gli chiede: “Hai mai fatto qualcosa di particolarmente meritevole?”. “Si, una cosa mi viene in mente”, risponde l’uomo. “Una volta mi sono imbattuto in una banda di motociclisti che stavano importunando una giovane donna. Ho intimato loro di lasciarla stare, ma non mi hanno ascoltato. Così mi sono avvicinato a quello più grosso e con più tatuaggi, gli ho dato un colpo in testa, e fatto cadere la moto, l’ho buttato per terra e gli ho detto: “lasciala stare o dovrai vedertela con me””. Pietro molto colpito dal gesto gli disse: “Quando è successa questa cosa?”. “Un paio di minuti fa!”.
C’è una grande differenza tra fede e stoltezza. Il Signore ci chiama ad essere vigili e saggi nella nostra vita. Gli appuntamenti con Dio vanno oltre le semplici aspirazioni personali. Dio pensa in grande per ognuno di noi, ha una visione a lungo termine (come con la Sunamita, dopo sette anni avviene l’episodio prima citato, e per ciò che aveva fatto per Eliseo, Dio gli ha donato oltre alle terre anche i profitti degli anni precedenti).
Non possiamo permetterci di ridimensionare Dio e il suo modo di agire. Lui ha per noi pensieri di pace, per darci un avvenire. La nostra natura ci porta ad avere tutto e subito e cogliere le opportunità a noi favorevoli, senza chiederci se è ciò che Dio vuole per noi. Intraprendere la strada giusta, per un appuntamento futuro, è difficile se non si ha come lente il Signore. Ma dove si trova la saggezza?
In Giobbe 28 è scritto che: ogni pietra preziosa ha il suo luogo e l’uomo lo conosce e pratica trafori dentro le rocce e l’occhio suo scorge ciò che c’è di più prezioso… “Ma la saggezza, dove trovarla? Dov’è il luogo dell’intelligenza?... L’uomo non ne sa la via, non la si trova sulla terra dei viventi… Dio solo conosce la via che vi conduce… ecco temere il Signore, questa è la saggezza, fuggire il male è intelligenza”.
La saggezza viene solo da Dio, e solo Lui conosce la via che vi conduce. Avere fiducia nelle sue capacità e sperimentarle praticamente nella nostra vita, è ciò che si aspetta da noi.
(Giacomo 1:5) “Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data”.
La saggezza va pari passo con la conoscenza di Dio. Conoscere una persona significa viverla da vicino, imparare come si comporta, il suo modo di pensare e relazionarsi con noi. La stessa cosa vale per Dio. Passare del tempo in preghiera e nella lettura della Sua Parola, instaurare un rapporto personale e ricercare la Sua volontà in ogni piccola decisione, non farà altro che confezionare l’abito giusto per il nostro prossimo appuntamento. E poiché Dio è fedele, più lo conosci, più ti fiderai.
Eliseo è un personaggio straordinario. Ubbidì alla chiamata di Elia bruciando l’aratro con cui stava lavorando le terre (simbolo di una vera e totale ubbidienza a Dio). Seguì Elia fino all’istante in cui Dio lo rapì in cielo. Eliseo fu una persona coraggiosa e straordinariamente intraprendente…
(II Re 2:9) Elia disse a Eliseo: “chiedi quello che vuoi che io faccia per te, prima che io ti sia tolto” Eliseo rispose:” ti prego, mi sia data una parte doppia del tuo spirito!” Elia disse: “tu domandi una cosa difficile: tuttavia se mi vedi quando io ti sarò tolto, ti sarà dato quello che chiedi, altrimenti non ti sarà dato”.
Eliseo non chiese una cosa banale, ma ha osato e sappiamo che ebbe ciò che chiese. Ecco chi era Eliseo: un uomo che davanti ad una scelta chiese l’impossibile per gli uomini. È il momento di diventare assurdi come Eliseo e smettere di trattenerci. È il momento di cominciare ad accettare delle sfide per il Signore, presentarci a questi appuntamenti e prendere delle decisioni che il mondo potrebbe non comprendere.
Egli può fare delle cose meravigliose nella nostra vita e con la nostra vita. Crea occasioni e appuntamenti con Lui che per gli altri sono solo coincidenze. Abbandoniamo i ragionamenti razionali e avviciniamoci a Lui con fede.
(Proverbi 3:5) Confida nel Signore con tutto il tuo cuore e non ti appoggiare sul tuo discernimento.
Solo così vedremo in un modo pratico che le coincidenze per Dio non esistono! Che il Signore ci benedica.