Dio combatte per noi (II)
- by LM
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02 febbraio 2023
Lettura: I Samuele 17
Cosa c’insegna il brano di Davide e Golia e come possiamo applicarlo nella nostra vita?
(I Samuele 17:10-11) Il Filisteo aggiunse: «Io lancio oggi questa sfida a disonore delle schiere d'Israele: Datemi un uomo e ci batteremo!» Quando Saul e tutto Israele udirono queste parole del Filisteo, rimasero sgomenti ed ebbero gran paura.
Ogni volta che si presentava il gigante, il popolo fuggiva. Forse è questa la sensazione che prova ciascuno di noi: “giganti” che sfidano la potenza di Dio.
(I Samuele 17:4-7) Dall'accampamento dei Filistei uscì un campione di nome Goliat, di Gat, alto sei cubiti e un palmo. Aveva in testa un elmo di bronzo, indossava una corazza a squame che pesava cinquemila sicli di bronzo, portava delle gambiere di bronzo e un giavellotto di bronzo dietro le spalle. L'asta della sua lancia era robusta come un subbio di tessitore, la punta della lancia pesava seicento sicli di ferro e colui che portava il suo scudo lo precedeva.
Immaginiamo questo gigante che arriva verso di noi. Ci verrebbe un po’ di paura? Di Golia abbiamo una descrizione dettagliata: un campione che non era mai stato sconfitto, era alto, forte e tutto corazzato con un armatura che pesava circa 60 kg. Poi aveva la lancia la cui punta pesava circa 7kg. Era oggettivamente il gigante Golia. I Filistei, con Golia, volevano demolarizzare il popolo d’Israele. Questa è la stessa cosa che fa il nemico con noi: se ci concentriamo sul gigante che ci mette paura.
(I Samuele 17:16) Intanto il Filisteo si faceva avanti mattina e sera; si presentò così per quaranta giorni.
Golia usciva mattina e sera per insultare il popolo d’Israele. Questo ci porta a riflettere su quello che i giganti producono in noi, cercando di dominare la nostra mente.
(I Samuele 17:25) Gli uomini d'Israele dicevano: «Avete visto quell'uomo che avanza? Egli avanza per coprire di vergogna Israele. Se qualcuno lo uccide, il re lo farà molto ricco, gli darà sua figlia ed esenterà la casa del padre di lui da ogni obbligo in Israele».
Il popolo d’Israele era scoraggiato e abbattuto. Erano trattenuti dalla paura e dalla comodità di stare nei proprio accampamenti. Ogni giorni si mettevano in prima linea, ma quando Golia usciva, si ritiravano.
Per quaranta giorni, ogni giorno allo stesso modo. Questo era un altro ostacolo che non permetteva a Dio di operare attraverso il popolo d’Israele. Anche noi, quando ci teniamo comodi, questo non consente a Dio di operare nella nostra vita. Non è vietato avere un periodo di relax, ma ci sono momenti che dobbiamo capire che la comodità è un danno. Quando scegliamo qualcosa di comodo e sicuro, questo ci fa perdere delle benedizioni in Dio. Quando cerchiamo la comodità più d’ogni altra cosa diventiamo meno disponibili per Dio. Questa è la comodità del peccato. Siamo chiamati a vivere fuori dalle nostre comodità e delle nostre sicurezze.
Se ci conentriamo sul gigante inciamepremo, invece, se ci concentriamo su Dio, i nostri giganti crollerano. Il Dio di Davide è lo stesso Dio nostro.
Il nemico ci vuole schernire, ma non ha il potere assuluto su di noi. Cristo ha il potere di fare ogni cosa, ma dobbiamo avere fiducia totale in Lui. Davide è l’uomo secondo il cuore di Dio perché era predisposto per Dio e aveva una completa fiducia in Dio. In tanti Salmi di Davide possiamo vedere la passione che aveva Davide per Dio.
Durante la battaglia Davide si rifiutò di mettere l’armatura di Saul, non solo perchè scomoda, ma Davide era consapevole che non era l’armatura a salvarlo e c’era Dio a proteggerlo.
Golia disprezzò Davide. Questo fa il gigante con noi. Il nemico vuole buttarci giù, ma abbiamo bisogno di concentrarci e mettere il nostro focus su Cristo a avere una piena fiducia in Lui.
(I Samuele 17:45-47) Allora Davide rispose al Filisteo: «Tu vieni verso di me con la spada, con la lancia e con il giavellotto; ma io vengo verso di te nel nome del SIGNORE degli eserciti, del Dio delle schiere d'Israele che tu hai insultate. Oggi il SIGNORE ti darà nelle mie mani e io ti abbatterò; ti taglierò la testa, e darò oggi stesso i cadaveri dell'esercito dei Filistei in pasto agli uccelli del cielo e alle bestie della terra; così tutta la terra riconoscerà che c'è un Dio in Israele, e tutta questa moltitudine riconoscerà che il SIGNORE non ha bisogno di spada né di lancia per salvare; poiché l'esito della battaglia dipende dal SIGNORE ed egli vi darà nelle nostre mani».
L’esito della battaglia dipende da Dio. Dio può usarsi di noi per dimostrarci chi Egli è. Un brano reale da cui possiamo trarre tanti insegnamenti.