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by FDG
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26 febbraio 2023
Lettura: Malachia 3:13-18

Non c’è dubbio che stiamo attraversando dei momenti difficili dal punto di vista della testimonianza. Dobbiamo liberarci da questo torpore per vivere realmente la chiamata al servizio.

(Salmo 133:1) Ecco quant'è buono e quant'è piacevole che i fratelli vivano insieme!

Senza la benedizione di Dio, perdiamo la gioia della salvezza e il piacere della comunione fraterna. Si è sottoposti di conseguenza al peccato e alla seduzione del mondo. Non possiamo ridurre la nostra vita cristiana sottraendoci dal servizio, o andare alle riunioni saltuariamente. Per vita cristiana si intende uno stile nuovo di vita e di rapporto in prospettiva della realizzazione in noi e tra di noi della volontà di Dio. Ciascuno dev’essere capace di servire Dio secondo il carisma che ha ricevuto.

(1 Tessalonicesi 1:9) perché essi stessi raccontano quale sia stata la nostra venuta fra voi, e come vi siete convertiti dagl'idoli a Dio per servire il Dio vivente e vero.

Servire Dio ci separa dalle brutture del mondo, ma esige un impegno (tempo, sacrifici, rinunce). Portare la sua croce significa che non posso scaricare il servizio sugli altri. A volte servire il Signore sembra inutile (come dice il profeta Malachia). Avviene l’incontro tra lo scoraggiamento e la pigrizia.

(Malachia 3:15-16) Ora, noi proclamiamo beati i superbi; sì, quelli che agiscono malvagiamente prosperano; sì, tentano Dio e restano impuniti! Allora quelli che hanno timore del SIGNORE si sono parlati l'un l'altro; il SIGNORE è stato attento e ha ascoltato; un libro è stato scritto davanti a lui, per conservare il ricordo di quelli che temono il SIGNORE e rispettano il suo nome.

Chi non serve il Signore opera malvagiamente. Dio ci ha chiamati per poterlo servire. Dobbiamo amare Dio e rispettare il suo nome e temerlo. Dio interviene sempre quando decidiamo di servirlo. Noi siamo la Sua proprietà particolare. Chi ascolta la Parola di Dio è soggetto al dono del discernimento. Il servizio non è solo la conseguenza della fede in Dio, ma la condivisione di tutti gli insegnamenti che abbiamo ricevuto.

C’è anche il premio al servizio, ovvero di appartenere meno a noi stessi, ma sempre di più a Dio e al nostro prossimo. Dio si aspetta un popolo che lo serve.  Il servitore non è chi si rende indispensabile, ma utile per la causa di Cristo.  Il servizio inoltre richiede consacrazione e una sincera umiltà. Ciascuno di noi, come un vero servitore, non deve insuperbirsi, ma quello che siamo e che facciamo, lo facciamo per la gloria di Dio.

(Malachia 4:3) Voi calpesterete gli empi, che saranno come cenere sotto la pianta dei vostri piedi, nel giorno che io preparo», dice il SIGNORE degli eserciti.

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