Riponi la tua sorte in Dio
- by AR
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27 agosto 2023
Lettura: Salmo 37:5
(Salmo 37:5) Riponi la tua sorte nel SIGNORE; confida in lui, ed egli agirà.
Cos’è la sorte? La parola sorte ha tanti significati. Qualcuno traduce “volgi i tuoi passi” o “rimetti la tua via” o “manifesta la tua via al Signore”. Quindi, nell’originale ebraico, la parola sorte assume più il significato di via o di rivolgere il proprio destino a Dio. È una parola quindi che ha che fare con i nostri programmi o progetti futuri, ma che dipendono dalle nostre scelte presenti.
È un verso importante per tutti, per i più giovani, ma anche per i meno giovani. Se si sbagliano le scelte, la via prende una direzione sbagliata. Tutti hanno dei progetti perché come essere umani siamo portati a fare dei progetti.
Chi è del mondo, naturalmente non ripone la sua via nel Signore. Nei loro progetti non c’è Dio, e se le cose non andranno per il verso giusto, se la prendono con Dio. Il mondo esclude Dio e non si cura affatto che ci sia Dio nei suoi progetti, ma possono esserci anche credenti che fanno progetti senza preoccuparsi troppo di Dio. Per loro Dio è presente solo la domenica, e poi dal lunedì c’è il loro lavoro, le proprie scelte e i propri programmi. Non siamo chiamati non solo ad essere dei credenti, ma anche dei discepoli. Il discepolo è colui che rimette le sue scelte e le sue vie nelle mani di Dio. Camminare nelle sue vie, nella parola di Dio assume un significato rilevante.
(Deuteronomio 8:6) Osserva i comandamenti del SIGNORE tuo Dio; cammina nelle sue vie e temilo.
(Giobbe 34:27) perché si sono sviati da lui e non hanno posto mente ad alcuna delle sue vie.
Sviarsi, ha a che fare con le vie e assume il significato di uomini che sono usciti fuori dalle vie del Signore. Questo ci porta a comprendere che ci sono le vie del Signore e poi ci sono altre vie che dobbiamo rimettere nel Signore.
(Salmo 1:1-2) Beato l'uomo che non cammina secondo il consiglio degli empi, che non si ferma nella via dei peccatori; né si siede in compagnia degli schernitori; ma il cui diletto è nella legge del SIGNORE, e su quella legge medita giorno e notte.
(II Cronache 7:14) se il mio popolo, sul quale è invocato il mio nome, si umilia, prega, cerca la mia faccia e si converte dalle sue vie malvagie, io lo esaudirò dal cielo, gli perdonerò i suoi peccati, e guarirò il suo paese.
Le nostre vie possono essere malvagie o storte e il verso 37:5 del salmo c’invita a rimettere le nostre vie nel Signore. Perché è così importante e determinante? Cosa significa in pratica?
Rimettere le nostre vie nel Signore, prima di tutto significa parlarne con Dio. Come si parla con Dio? Con la preghiera. Quando faccio un progetto nella mia vita, ne parlo con Dio? Prima di prendere una decisione dobbiamo parlarne con Dio. Manifestare al Signore la propria via, come prima cosa, significa proprio parlane con Dio.
Dio è l’unico che conosce il mio e il tuo futuro e quindi è una cosa che ci conviene, ma tante volte non lo facciamo, perché ci sentiamo bravi o capaci. È meglio essere umili come Davide: riponi la tua sorte nel Signore perché le nostre scelte condizionano la nostra esistenza.
Nella bibbia ci sono delle linee guida importanti che sono logiche: è chiaro che se un credente si vuole sposare deve cercare una persona che ama Dio. Ci sono anche delle scelte personali di cui la bibbia non ci dà una risposta immediata, ma sono scelte che condizioneranno la mia vita e pertanto ne devo parlare con Dio.
La bibbia non ci dice che corso universitario devo frequentare o che lavoro devo fare, ma quella mia scelta condizionerà la mia vita. Dove devo andare a vivere? Dove comprerò casa? Sono tutte scelte che condizioneranno la mia esistenza.
La domanda che ci dobbiamo porre è la seguente: ne ho parlato con Dio? Spesso si pensa di fare da soli, ma in queste grandi scelte si può anche sbagliare. Serve buon senso, esperienza, ma soprattutto è necessario riporre in Dio la nostra via. Un vero discepolo di Gesù non decide da solo, ma chiede a Dio di guidare i suoi passi.
Davide fa questa affermazione perché fece esperienza diretta di questa verità, sia positiva che negativa. Davide ad un certo punto della sua vita, dopo la morte di Saul, diventa re, ma all’inizio il regno era diviso in due perché al tempo, il capo dell’esercito di Saul fece re d’Israele Is-boset, figlio di Saul. Questo portò a quattro anni di guerra civile in cui Davide vinceva sempre. Perché?
(II Samuele 2:1) Dopo questo, Davide consultò il SIGNORE, e disse: «Devo salire in qualcuna delle città di Giuda?» Il SIGNORE gli rispose: «Sali». Davide chiese: «Dove devo andare?» Il SIGNORE rispose: «A Ebron».
Davide consultava il Signore e vinceva. Quando Davide per qualche ragione non ha consultato Dio, ha fatto le peggiori cadute della sua vita. Per questo motivo, Davide, ormai avanti nei suoi, reduce delle sue esperienze, fa questa affermazione: Riponi la tua sorte nel SIGNORE; confida in lui, ed egli agirà.
Prima delle sue battaglie Davide consultava Dio mediante il sommo sacerdote Abiatar (I Samuele 23). Vi era tutta una procedura o liturgia del modo in cui si poteva consultare il Signore tramite l’Efod (il pettorale del giudizio) che indossava il sommo sacerdote: veniva fuori dalla consultazione una risposta guidata da Dio.
Oggi giorno il Signore ci ha liberato da queste procedure perché in noi c’è un suggeritore, un insegnante, e una guida che è lo Spirito Santo.
(Giovanni 16:13) quando però sarà venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annuncerà le cose a venire.
Sembra una lezione scontata, ma a volte ci sentiamo così bravi che pensiamo che Dio non va disturbato, ma sono cose che possono cambiare la nostra vita. Un vero cristiano non dice il mio futuro lo decido io, ma dirà sempre “Do guiderà i miei passi”. Dobbiamo riporre la nostra sorte nel Signore, dalle cose piccole alle cose grandi. Ne ho parlato con Dio o mi sento così bravo da farne a meno?
Riporre la propria sorte nel Signore non significa sentirsi quindi troppo bravi e intelligenti, ma parlarne con Dio.
Rimettere le nostre vie nel Signore, come seconda cosa significa non farci ingannare dalle belle apparenze. Quando facciamo un programma spesso ci lasciamo prendere da quello che ci piace, che ci appaga di più, che ci conviene. La bibbia invece afferma di non appoggiarci mai sul nostro discernimento.
(Proverbi 3:5) Confida nel SIGNORE con tutto il cuore e non ti appoggiare sul tuo discernimento.
Spesso la scelta più facile e in discesa, ci sembra quella giusta. Questa scelta, dovremmo chiederci, è appoggiata nostro discernimento?
Vi era un uomo, Elimelec di Betlemme, marito di Naomi, che in un momento di difficile di carestia decise di andare a vivere, lui con sua moglie e i suoi due figli, nelle campagne di Moab perché lì c’era cibo. La storia la conosciamo: Elimelec morirà. Successivamente moriranno anche i suoi due figli maschi, e Naomi rimase sola con le due nuore: Orpa e Ruth. La scelta di Elimelec si appoggiò sul suo discernimento perché un Israelita sapeva benissimo che non doveva andare a vivere in terra straniera. Ad un certo punto della storia Naomi decise di tornare nel suo paese e disse alle due nuore di tornarsene ciascuna a casa di sua madre. Orpa fece la scelta di lasciare Naomi, ma Ruth, è scritto, non si staccò da Naomi.
Naomi non aveva niente da offrire alle due nuore. Ci troviamo di fronte a due scelte: 1) la scelta di Orpa che decide di tornare indietro al suo popolo e a i suoi dei; 2) Ruth, invece, sceglie di riporre la sua via nel Signore se pur non era una cosa apparentemente conveniente.
(Ruth 1:16-17) Non pregarmi di lasciarti, per andarmene via da te; perché dove andrai tu, andrò anch'io; e dove starai tu, io pure starò; il tuo popolo sarà il mio popolo, e il tuo Dio sarà il mio Dio; dove morirai tu, morirò anch'io, e là sarò sepolta. Il SIGNORE mi tratti con il massimo rigore, se altra cosa che la morte mi separerà da te!
Ruth fa la scelta di riporre la sua fede nel Signore. Ruth diventa la bisnonna di Davide, la troviamo nella genealogia di Gesù, e nella Bibbia c’è un libro che si chiama Ruth. Tante volte si fanno delle scelte che sembrano apparentemente buone, ma che non sono riposte in Dio. Dobbiamo mettere le nostre vie davanti a Dio e non su quello che ci appare conveniente.
Dove devo andare? Che devo fare da grande? Dove devo vivere? Affida il tuo progetto a Dio, parlane con Lui e non affidarti sul tuo discernimento. Possiamo fare quello che ci pare, ma ricordiamoci che se mettiamo la nostra sorte nel Signore, egli agirà, altrimenti ci potrà andare bene, ma ci potrà andare anche male. Ogni nostra scelta, piccola o grande, dobbiamo imparare a riporla nelle mani di Dio.