Dio onora quelli che Lo onorano
- by PR
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31 agosto 2023
Lettura: I Cronace 4:9-10
In una lista di personaggi, c’è un nome degno di nota è Iabez. Era un uomo onorato tra i suoi fratelli. Siamo nel periodo in cui Israele doveva possedere la terra, e Iabez eleva a Dio una preghiera semplice e diretta:
(I Cronache 4:9-10) Iabes fu più onorato dei suoi fratelli; sua madre lo aveva chiamato Iabes, perché diceva: «L'ho partorito con dolore». Iabes invocò il Dio d'Israele, dicendo: «Benedicimi, ti prego; allarga i miei confini; sia la tua mano con me e preservami dal male in modo che io non debba soffrire!» E Dio gli concesse quanto aveva chiesto.
Una preghiera semplice e breve. Iabez era il più onorato nella società in cui viveva. Era reputato in grande stima. Nella società di oggi non esiste più quel tipo di onore che Dio insegna. Onorare non è un semplice atto esteriore, ma è interiore. Riguarda l’atteggiamento di stima di alto valore che si ha nei confronti di quella persona. Se pensiamo male dei nostri fratelli, non li stiamo onorando. Iabez godeva di un atteggiamento di grande stima. Cosa aveva fatto questa persona di particolare?
Iabez è un uomo che ad un certo punto della sua vita, decide di vivere una vita esuberante affidandosi a Dio. Dio onora quelli che lo onorano.
Iabez significa dolore riferito al parto difficile che ebbe la madre. Anche se la sua vita si prospetta catastrofica, egli cerca l’onore e lo chiede a Dio. Il segreto di quest’uomo fu che invocò il Dio d’Israele. Iabez aveva un concetto profondo di Dio. Invocare Dio era un attività quotidiana. Questo dovrebbe essere anche l’atteggiamento nostro. Spesso cerchiamo la vita a modo nostro invece di parlare con Dio e chiedere la sua benedizione.
Iabez coglie l’opportunità di vivere una vita diversa rispetta agli altri. Quando cerchiamo Dio, Egli ci benedice. La prima richiesta che fa Iabez è la benedizione di Dio. L’atto stesso di chiedere la benedizione è la consapevolezza di essere benedetto da Dio per affrontare ogni singolo giorno.
Allarga i miei confini. È una richiesta materiale. Non dobbiamo temere di portare a Dio le nostre richieste. Chiedere a Dio qualcosa di materiale in sé non è malvagio, ma non dobbiamo mai trascurare il pericolo e la responsabilità nell’avere di più materialmente.
Sia la tua mano con me. È un espressione molto bella ed è utilizzata da molti scrittori nella Bibbia. Anche in alcuni contesti spesso diciamo o sentiamo questa frase. Significa vivere la vita nel Signore con la Sua mano per non ritrovarci nelle vie del male e soffrire.
Iabez aveva paura di soffrire, ma ha deciso di chiedere a Dio di scamparlo dal male. È una richiesta che deve esserci sempre nelle nostre preghiere. Quando si rompe un vaso lo possiamo ricostruire quando vogliamo, ma sarà sempre un vaso rotto. La sofferenza non dobbiamo mai augurarla a nessuno e dobbiamo chiedere a Dio di essere scampati dal male.
Quando rivolgiamo delle preghiere così semplici, Dio concede. Se preghiamo con lo stesso spirito di Iabez, Dio concede. Pregare Dio non con le parole di Iabez, ma con il suo spirito.