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Dio non accetta le dimissioni

Dio non accetta le dimissioni

by EC
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28 novembre 2021
Lettura: I Re 19:1-8

(I Re 19:3) Elia, vedendo questo, si alzò, e se ne andò per salvarsi la vita; giunse a Beer-Sceba, che appartiene a Giuda, e vi lasciò il suo servo;

Elia scappò per salvare la sua vita da Izebel che voleva ucciderlo. Si dirige a Beer Sceba e poi s’incammina per il monte Oreb, ma lo fa di sua spontanea volontà rispetto alle indicazioni che aveva ricevuto in precedenza (I Re 17:8 – I Re 18:1). Elia mostra di avere un atteggiamento di sconforto e di paura rispetto alla minaccia ricevuta da Izebel.

Elia temeva Izebel perché divenne più combattiva, ma invece di confidare in Dio, scappò fino a Ber Sceba, e qui lascio il suo servo. Perché Elia si incammina verso il deserto? Il deserto è immagine di solitudine e desolazione. Elisa andò a sedersi sotto una ginestra e qui espresse il desiderio di morire.

(I Re 19:4) ma egli s'inoltrò nel deserto una giornata di cammino, andò a mettersi seduto sotto una ginestra, ed espresse il desiderio di morire, dicendo: Basta! Prendi la mia anima, o SIGNORE, poiché io non valgo più dei miei padri! “Basta! Prendi la mia anima, o SIGNORE, poiché io non valgo più dei miei padri!”

…una frase che abbiamo detto anche noi. Elia era preso dalla stanchezza, dalla delusione e dallo scoraggiamento. Elia credeva di aver fallito ed è più solo che mai. Anche Alessandro il ramaio disse contro l’apostolo Paolo, e Paolo rimase solo nella difesa (II Timoteo 4:16).

Elisa si coricò e addormentò. Coricarsi e addormentarsi è un’iniziativa propria e voluta. Indica la resa. Elia non aveva più motivazioni e si addormentò incurante dei pericoli perché esposto alle aggressioni, al freddo e senza cibo.

Dio non accetta le dimissioni.

(I Re 19:5) Poi si coricò, e si addormentò sotto la ginestra. Allora un angelo lo toccò, e gli disse: «Àlzati e mangia». Egli guardò, e vide vicino alla sua testa una focaccia cotta su pietre calde, e una brocca d'acqua. Egli mangiò e bevve, poi si coricò di nuovo. L'angelo del SIGNORE tornò una seconda volta, lo toccò, e disse: «Àlzati e mangia, perché il cammino è troppo lungo per te». Egli si alzò, mangiò e bevve; e per la forza che quel cibo gli aveva dato, camminò quaranta giorni e quaranta notti fino a Oreb, il monte di Dio.

Elia non aspetta nel deserto qualcuno, ma l’angelo lo tocca e gli dice di mangiare un pane fresco, caldo e con dell’acqua abbondante. Dio ha cura dei suoi figli. Per la seconda volta l’angelo lo invita a mangiare perché il cammino che doveva affrontare Elia richiedeva molta energia. Cosa poteva esserci in questa focaccia e in quest’acqua?

(I Re 19:8) Egli si alzò, mangiò e bevve; e per la forza che quel cibo gli aveva dato, camminò quaranta giorni e quaranta notti fino a Oreb, il monte di Dio.

Elia cammino fino al monte Oreb e percorse una distanza di 320 km. Non ci viene detto cosa Elia fece in questo periodo, ma per lui fu una lezione di vita. Forse rifletteva sui 40 anni che Israele rimase nel deserto. Per lui furono 40 giorni per iniziare e finire un cambiamento. La meta che Dio si era proposta per Elia era il monte Oreb.

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