Completa e perfetta
- by M. Galante
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26 gennario 2023
Lettura: testi vari
Come è il grado della nostra gioia? Se noi leggiamo quello che eravamo prima di conoscere il Signore, c’è poco da essere allegri.
Cosa eravamo
(Deuteronomio 6:21) Tu risponderai a tuo figlio: «Eravamo schiavi del faraone in Egitto e il SIGNORE ci fece uscire dall'Egitto con mano potente.
Nella mente di ogni Israelita doveva essere chiaro ciò che erano prima: schiavi. Anche noi, dal punto di vista spirituale, parafrasando, eravamo schiavi del principe di questo mondo. Dio ci ha fatto uscire fuori da questa condizione con mano potente attraverso l’opera unica e irripetibilie di Cristo sulla croce.
(Isaia 53:6) Noi tutti eravamo smarriti come pecore, ognuno di noi seguiva la propria via; ma il SIGNORE ha fatto ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti.
Ciò che eravamo: Dio ha fatto ricadere su Cristo Gesù l’iiquità di noi tutti.
(Romani 5:6;8) Infatti, mentre noi eravamo ancora senza forza, Cristo, a suo tempo, è morto per gli empi… Dio invece mostra la grandezza del proprio amore per noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.
Eravamo senza forzam peccatori, nemici di Dio. L’apostolo Paolo inoltre ci ricorda che eravamo nella carne (Romani 7:5)
(Galati 3:23) Ma prima che venisse la fede eravamo tenuti rinchiusi sotto la custodia della legge, in attesa della fede che doveva essere rivelata.
I primi cristiani, prima di conoscere Cristo, erano come in un “congelatore”, tenuti sotto la custodia della legge. Oggi apparteniamo al popolo che ha sperimantato la viva fede, non fatta di opere morte, e non siamo più rinchiusi sotto la custodia della legge. La grazia ha cambiato la nostra posizione.
(Galati 4:3) Così anche noi, quando eravamo bambini, eravamo tenuti in schiavitù dagli elementi del mondo;
(Efesini 4:3) Nel numero dei quali anche noi tutti vivevamo un tempo, secondo i desideri della nostra carne, ubbidendo alle voglie della carne e dei nostri pensieri; ed eravamo per natura figli d'ira, come gli altri
Eravamo destinati all’ira di Dio. Tutti coloro che anora non hanno sperimentato Cristo nella loro vita, sono destinati all’ira di Dio. Insensati, ribelli, schiavi di ogni sorta di piaceri.
Cosa siamo
(Luca 17:10) Così, anche voi, quando avrete fatto tutto ciò che vi è comandato, dite: "Noi siamo servi inutili; abbiamo fatto quello che eravamo in obbligo di fare"
Nessuno può vantarsi davanti a Dio. L’opera di salvezza è stata compiuta da Cristo per ciascuno di noi. Può un leopardo cambiare le sue macchie? Per natura noi non potevamo cambiare ciò ch’eravamo. Questo dev’essere un verso stampato nella nostra mente: quando ci sentiamo arrivati, ricordiamoci che siamo nulla, servi inutili. Abbiamo fatto semplicimente ciò che Cristo ci ha ordinato di fare. Il servo fa il suo compito
(Giovanni 17:22) Io ho dato loro la gloria che tu hai data a me, affinché siano uno come noi siamo uno;
Dovremmo essere uno come Cristo e il Padre sono uno. Oggigiorno è entrato nella chiesa l’individualismo che ci porta a pensare solo a noi stessi. Ricordiamoci che noi apparteniamo ad un corpo che è la chiesa, siamo lo stesso popolo. Il popolo d’Israele, se pur diviso in tribù, aveva lo stesso obiettivo di sconfiggere il nemico. Se apparteniamo ad un corpo che è la chiesa, invece di combattere il mondo, ci combattiamo tra di noi e dimentichiamo che ognuno di noi ha i propri talenti. Dobbiamo essere uno. Ogni volta che guardiamo il fratello e la sorella, dovremmo guardarli per ciò che sono diventati attraverso Cristo e per l’opera che Cristo ha compituo nella loro vita.
(Attti 2:32) Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato; di ciò noi tutti siamo testimoni.
Siamo testimoni dell’opera di Cristo e come tali dobbiamo raccontare le grandi cose che Gesù ha fatto nella nostra vita. Tanti cristiani, per essere fedeli, furono segnati, lapidati… siamo pronti a correre questo rischio? Siamo disposti a pagare un prezzo pur di testimoniare che apparteniamo all’opera di Cristo?
(Atti 17:28) Difatti in lui viviamo, ci moviamo e siamo, come anche alcuni vostri poeti hanno detto: "Poiché siamo anche sua discendenza"
Siamo la discendenza di Dio, il frutto del suo tormento
(Romani 5:10) Se infatti, mentre eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio mediante la morte del Figlio suo, tanto più ora, che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita.
Non c’è pià distanza tra noi e Dio, possiamo accedere liberamente al trono della grazia di Dio. Siamo stati riconciliati.
(Romani 6:11) Così anche voi fate conto di essere morti al peccato, ma viventi a Dio, in Cristo Gesù..
Tante volte siamo superficiali perché dimentichiamo queste promesse di Dio. Il principe non è un semplice abitante del suo regno, ma ha degli obblighi per la posizione che egli ha. Come figli di Dio siamo chiamati ad essere testimoni e dobbiamo differenziarci perché siamo morti al peccato.
(Romani 6:3) O ignorate forse che tutti noi, che siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte?
Abbiamo degli obblighi nei confronti del nostro padre celeste. Siamo in cammino con una nuova vita. Le cose vecchie son passate e siamo chiamati a camminare in novità di vita.
(Romani 8:16) Lo Spirito stesso attesta insieme con il nostro spirito che siamo figli di Dio.
Siamo figli di Dio. Possiamo dire di essere figli di Dio e lo possiamo dire a gran voce. Siamo eredi e coeredi di Cristo, ossia ciò che Cristo ha ed è, sarà trasmetto a noi. Avremo la stessa gloria che ha Cristo. Per questa posizione, siamo più che vincitori. La parola di Dio è sì e amen. Non domentichiamo che siamo più che vincitori. Tanti uomini deboli, nella Parola di Dio, hanno compiuto cose indescrivibili.
(I Corinzi 3:9) Noi siamo infatti collaboratori di Dio, voi siete il campo di Dio, l'edificio di Dio.
Un tempo peccatori, ma in Cristo siamo collaboratori dell’Iddio altissimo e del Signore dei signori.
Cosa saremo?
Per misurare il grado della nostra gioia, biosogna tener a mente quello che saremo. Attorno a noi c’è solo miseria, problemi, difficoltà: cose che non ci fanno essere allegri. Se pensiamo a ciò che saremo, il grado della gioia deve aumentare.
(Romani 5:9) Tanto più dunque, essendo ora giustificati per il suo sangue, saremo per mezzo di lui salvati dall'ira.
Saremo salvati dall’ira di Dio mentre questo mondo aspetta il disastro.
(Romani 8:11) Se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti vivificherà anche i vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.
Se guardiamo alla Parola di Dio e crediamo alle promesse, non vedremo più la morte come spavento o terrore. Come Cristo è risuscitato, anche i nostri corpi, un giorno, saranno rivestiti di un corpo incortuttibile non più assoggetato al peccato. I discepoli di Gesà guardavano oltre alla vita terrena e hanno sopportato perchè i loro occhi erano rivolti verso il cielo (Stefano vide Gesù che sta in piedi ad accogleirlo).
(I Corinzi 15:51) Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo trasformati
(I Tessalonicesi 4:17) poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell'aria; e così saremo sempre con il Signore.
Saremo trasformati. Saremo sempre con il Signore, lo incontreremo. Vi porterò affinchè dove sono io, sarete anche voi. Questo è il desiderio che dobbiamo sentire. Il desiderio di Paolo è di partire dal corpo per inotrare il Signore nell’aria.
Se facciamo di queste promesse i pilastri della nostra vita, aumenta il grado della nostra gioia e diventeremo credibili verso il mondo.
L’aspetto del volto Mosè, dopo aver incontrato Dio, era luminoso e la sua pelle come quella di un bambino. Cosa traspira dalla nostra vita? Cosa emaniamo a chi non conosce Dio?
(I Giovanni 3:2) Carissimi, ora siamo figli di Dio, ma non è stato ancora manifestato ciò che saremo. Sappiamo che quando egli sarà manifestato saremo simili a lui, perché lo vedremo com'egli è.
Ora siamo figlio di Dio, ma un giorno saremo alla presenza di Dio e conosceremo Cristo in tutti la sua gloria: lo vedremo come Egli è. Gioiamo per l’esperienza che abbiamo fatto con Dio e quando lo vedremo e saremo simili a lui, la nostra gioia sarà completa e perfetta.