Cosa vuoi che io ti faccia?
- by D. Paradiso
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16 febbraio 2023
Lettura: Marco 10:46-52
Spesso riconsideriamo dei brani della scrittura. Cose c’è da comprendere nel brano relativo alla guarigione del cieco?
(Marco 10:51) E Gesù, rivolgendosi a lui, gli disse: «Che cosa vuoi che ti faccia?» Il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io ricuperi la vista».
Perché Gesù rivolge una domanda del genere a questo uomo? Gesù sapeva bene qual era il problema di quest’uomo, ma perché gli pone tale domanda? Quest’uomo invoca Gesù in questo modo: Figlio di Davide, abbi pietà di me! Voleva solo che Gesù lo notasse.
Nella legge era scritto che bisognava prendersi cura delle persone bisognose, quindi quest’uomo richiedeva che fosse oggetto di attenzione. Si può avere pietà di un cieco in tanti modi. Uno zoppo ha bisogno di camminare, il cieco ha bisogno di vedere. Nonostante l’evidenza del problema, c’è un atteggiamento di quest’uomo: si libera di ciò che aveva, ovvero del suo mantello che difficilmente avrebbe potuto recuperare.
La responsabilità di ciò che Gesù gli chiede, sarebbe ricaduta su di lui. Con tale domanda Gesù mette su di lui la responsabilità di riconoscere chi gli stava avanti. Anche noi spesso siamo portati davanti ad una domanda del genere, ma al posto del cieco, cosa avremmo chiesto? Qual è l’oggetto della nostra richiesta?
Nel corso degli anni avremmo sicuramente cambiato tante volte l’oggetto delle nostra richiesta. Ciò che pensiamo di essere in un determinato momento diventa l’oggetto del nostro bisogno. Se siamo soli, desideriamo una compagnia… se non abbiamo i mezzi per soddisfare la nostra famiglia chiederemmo il sostegno per soddisfarla. Tutte richieste legittime e giuste.
In Marco capitolo 2 di parla del miracolo in cui Gesù guarisce un paralitico. Ci sono delle persone che scoperchiano il tetto di una casa per calare il lettuccio sul quale giaceva il paralitico affinchè Gesù lo guarisse. Gesù era in quella casa. Gesù disse a quell’uomo: “Figliolo, i tuoi peccati ti sono perdonati”. I presenti si aspettavano evidentemente un altro tipo di affermazione, ma non avvenne così.
C’è qualcosa di più grande che va oltre la guarigione fisica. Quando ci poniamo davanti ad una domanda del genere, quale può essere la nostra risposta? Siamo uomini e creature che attraversano situazioni molto distanti e lontane dalla nostra immaginazione. È difficile guardare al di sopra della nostra umanità. Questo è il livello in cui noi mettiamo l’opera di Dio. Dio è Eterno, Onnipotente… conosce ogni cosa, ma la nostra mente spesso non arriva a comprendere la superiorità di Dio. Nella nostra umanità non sappiamo cosa chiedere o rispondere dell’effettivo bisogno di cui necessitiamo.
Il cieco non si chiede: e se questo non mi guarisce? (come tante persone). Eppure quest’uomo capì che il suo bisogno era di vedere e soprattutto che Gesù poteva guarirlo. Credere in quello che Dio può fare e non in quello che noi vogliamo che Dio faccia. Il limite che possiamo mettere davanti a Dio non è la potenza di Dio, ma è quello che noi crediamo di Dio.
Sembra una banalità, ma a volte lo dimentichiamo. Il cieco aveva piena fiducia che Gesù poteva guarirlo e si liberò dell’unica cosa che aveva. Quando non abbiamo una risposta o non sappiamo cosa chiedere, manca la risposta di Dio o la nostra piena fiducia in ciò che Dio può fare?
(Luca 17:6) Il Signore disse: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo sicomoro: "Sràdicati e trapiàntati nel mare", e vi ubbidirebbe
(Malachia 3:10) Portate tutte le decime alla casa del tesoro, perché ci sia cibo nella mia casa; poi mettetemi alla prova in questo», dice il SIGNORE degli eserciti; «vedrete se io non vi aprirò le cateratte del cielo e non riverserò su di voi tanta benedizione che non vi sia più dove riporla.
(Giacomo 4:3) domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri.
I “propri piaceri” potremmo tradurlo con le nostre proprie esigenze. Quando queste esigenze sono davanti a ciò che Dio può fare, non otterremo risposta. Il limite all’opera di Dio è la nostra natura umana. Voi chiedete il regno dei cieli e tutte le altre cose vi saranno date in più.
(Mt 6:33) Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più.
(Efesini 6:18) pregate in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e supplica; vegliate a questo scopo con ogni perseveranza.
Bisogna chiedere e nel contempo avere la risposta precisa alla domanda che Dio ci fa. Solo se saremo in grado di rispondere a questa domanda, la nostra vita cambierà. Il cieco, dopo che ebbe recuperato la vista, lo seguì, e conobbe Colui che lo aveva guarito. L’opera di Dio si è realizzata nella vita del cieco.