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La responsabilità di essere figli di Dio

La responsabilità di essere figli di Dio

by D. Paradiso
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23 marzo 2023
Lettura: Giovanni 1:9-13

(Giovanni 1:9-12) La vera luce che illumina ogni uomo stava venendo nel mondo. Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, ma il mondo non l'ha conosciuto. È venuto in casa sua e i suoi non l'hanno ricevuto; ma a tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome, i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d'uomo, ma sono nati da Dio.

Un brano conosciutissimo e utilizzato per far notare la differenza tra la discendenza della creazione e quella dei figliuoli di Dio. Considerarsi tutti figli di Dio non è una cosa sbagliata, perché siamo stati creati tutti ad immagine di Dio. In questo brano ci sono caratteristiche che determinano la relazione tra Dio e l’uomo: 1) Il mondo non ha conosciuto Dio; 2) I suoi non l’hanno ricevuto; 3) chi crede nel suo nome ha il diritto di diventare figlio di Dio.

In questo mondo c’è la possibilità di conoscere Dio. L’uomo creato non ritiene spesso la conoscenza di Dio perché non accetta ciò che Dio ha fatto, ma lo indaga attraverso la creazione che Dio stesso ha fatto. Si fa di tutto per scrutare l’universo, ma del come l’universo ha avuto origine per escludere la presenza di un Dio creatore. La relazione con Dio non si può fondare sulla conoscenza dell’uomo.

(Romani 1:18) L'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia degli uomini che soffocano la verità con l'ingiustizia;

Dio sceglie su un popolo (Israele) il quale non riceve la rivelazione che Dio fa al suo stesso popolo, ma si arroga il diritto di essere il suo popolo per condizionare la relazione con Dio attraverso la legge. L’interpretazione della stessa legge di Dio era diventata qualcosa di esclusivamente relegato alla religione. Il popolo d’Israele che era il popolo eletto di Dio, non riceve la presenza della luce di cui Gesù ne era il portatore.

Dio continua a parlare al singolo, ad ogni uomo individualmente. L’uomo così deve continuare ad entrare in una nuova logica: ha acquisito il diritto di adozione.

(Efesini 1:5) avendoci predestinati nel suo amore a essere adottati per mezzo di Gesù Cristo come suoi figli, secondo il disegno benevolo della sua volontà,

L’adozione si fa ad un bambino che viene immesso in una famiglia. Acquisisce dei diritti e anche dei doveri. Figli si è quando si nasce tali. Nati da Dio, vuol dire che acquisiamo la condizione di figli da persone adulte. Per la condizione umana siamo adottati da Dio, ma per diventare figli bisogna nascere di nuovo (Giovanni 3).

Dio ha creato l’uomo con lo scopo di renderlo partecipe al suo piano come governatore del suo creato (Genesi 1:31). L’uomo era perfetto come Dio lo aveva creato nel principio, ma l’uomo ha scelto un'altra condizione: essere separato da Dio.

Dio ha operato, mediante Cristo, per far tornare l’uomo alla sua origine, rivestito della gloria che abbiamo perso a causa del peccato. Cristo è il figlio per eccellenza, che ha realizzato la il piano di Dio.

(Ebrei 2:13-15) E di nuovo: «Io metterò la mia fiducia in lui». E inoltre: «Ecco me e i figli che Dio mi ha dati». Poiché dunque i figli hanno in comune sangue e carne, egli pure vi ha similmente partecipato, per distruggere, con la sua morte, colui che aveva il potere sulla morte, cioè il diavolo, e liberare tutti quelli che dal timore della morte erano tenuti schiavi per tutta la loro vita.

Coloro che credono in Cristo, acquisiscono la figliolanza da Dio. Nascere da Dio, significa acquisire il diritto di diventare suoi figli. Una coppia che decide di procreare ad avere dei bambini, si aspetta che i bambini crescano. Anche il diventare figli di Dio comporta uno sviluppo e una crescita. Tutto il nuovo testamento mostra questo aspetto, si parla sempre di un progresso per giungere ad una maturità. Chi è diventato figlio di Dio deve avere lo scopo di crescere come figlio di Dio.

(I Pietro 2:2) come bambini appena nati, desiderate il puro latte spirituale, perché con esso cresciate per la salvezza.

È una buona lezione. Facciamo benissimo a vantarci di essere figli di Dio per la fede in Cristo, ma la crescita avviene nella fede delle promesse di Dio e nel suo insegnamento, attraverso la fedeltà nel desiderio di crescita.

In questa nuova condizione, l’aspetto fondamento diventa la capacità di avere la stessa mente di Dio.

(I Corinzi 2:16) Infatti «chi ha conosciuto la mente del Signore da poterlo istruire?» Ora noi abbiamo la mente di Cristo.

Non vi conformate al mondo al secolo presente. Per non conformarci e crescere nella presenza di Dio, abbiamo bisogno di avere la stessa mente di Dio, ovvero separare ciò che viene da Dio e ciò che viene dall’uomo. Qui diventa fondamentale la presenza dello Spirito Santo. Tante volte corriamo il pericolo di essere nati da Dio, ma di vivere diversamente.

Abbiamo una grossa responsabilità, ma un immenso privilegio di essere figli di Dio e di vivere come figli di Dio. Una volta che siamo nati davanti a Dio, dobbiamo crescere per diventare figli maturi e grandi che resistono ad ogni vento. Vediamoci ogni giorno più maturi rispetto a quello che eravamo prima.

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