Servire e aspettare
- by GR
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18 giurno 2023
Lettura: I Tessalonicesi 4
L’apostolo Paolo ringrazia il Signore perché i credenti di Tessalonica avevano tre caratteristiche: una fede operante, amavano Dio e il prossimo ed erano costanti nella speranza. Erano dei credenti spiritualmente sani e la fama della loro fede si era sparsa in tutta l’Acaia. Verso la fine del primo capitolo, Paolo ricorda che lo scopo del credente sulla terra: servire Dio e aspettare il ritorno di Cristo.
(I Tessalonicesi 1:9-10) perché essi stessi raccontano quale sia stata la nostra venuta fra voi, e come vi siete dagl'idoli a Dio per servire il Dio vivente e vero, e per aspettare dai cieli il Figlio suo che egli ha risuscitato dai morti; cioè, Gesù che ci libera dall'ira imminente.
I credenti aspettano il rapimento che avverrà in cielo. Cosa è chiamato a fare l credente durante la vita cristiana?
(I Tessalonicesi 4:1-5) Del resto, fratelli, avete imparato da noi il modo in cui dovete comportarvi e piacere a Dio ed è già così che vi comportate. Vi preghiamo e vi esortiamo nel Signore Gesù a progredire sempre di più. Infatti sapete quali istruzioni vi abbiamo date nel nome del Signore Gesù. Perché questa è la volontà di Dio: che vi santifichiate, che vi asteniate dalla fornicazione, che ciascuno di voi sappia possedere il proprio corpo in santità e onore, senza abbandonarsi a passioni disordinate come fanno gli stranieri che non conoscono Dio;
Paolo loda questi credenti perché si comportavano in un modo retto e li incoraggia ad andare avanti. Paolo esorta i credenti a progredire. I credenti dovevano sempre di più progredire. Questa è la volontà di Dio.
(I Tessalonicesi 4:13-18) Fratelli, non vogliamo che siate nell'ignoranza riguardo a quelli che dormono, affinché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza. Infatti, se crediamo che Gesù morì e risuscitò, crediamo pure che Dio, per mezzo di Gesù, ricondurrà con lui quelli che si sono addormentati. Poiché questo vi diciamo mediante la parola del Signore: che noi viventi, i quali saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo quelli che si sono addormentati; perché il Signore stesso, con un ordine, con voce d'arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo; poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell'aria; e così saremo sempre con il Signore. Consolatevi dunque gli uni gli altri con queste parole.
Nella bibbia, dormire, vuol dire essere in attesa di un giudizio. La vita ultraterrena per il credente, inizia con il rapimento della chiesa. Il rapimento della chiesa sarà l’inizio del periodo del giorno del Signore che terminerà con i nuovi cieli e nuova terra. Nell’A.T. il giorno del Signore ha un altro significato che ha a che fare con il giudizio di Dio verso i popoli che erano in contrasto con il popolo d’Israele.
(I Tessalonicesi 5:6-7) Non dormiamo dunque come gli altri, ma vegliamo e siamo sobri; poiché quelli che dormono, dormono di notte, e quelli che si ubriacano, lo fanno di notte.
Cosa deve fare il credente durante la sua vita? Il credente deve vegliare ed essere sobrio. Quindi prendere la corazza della fede e dell’amore. Lo scudo è messo in relazione alla fede perché per mezzo della fede possiamo reprimere gli attacchi di satana. Dobbiamo prendere per elmo la speranza della salvezza. La sobrietà è la difesa del nostro cuore. Siamo noi che dobbiamo rivestitrici di fede e di amore. La fede e l’amore mi permettono di difendermi dagli attacchi del maligno. Dobbiamo proteggere il nostro intelletto.
(I Tessalonicesi 5:8-13) Ma noi, che siamo del giorno, siamo sobri, avendo rivestito la corazza della fede e dell'amore e preso per elmo la speranza della salvezza. Dio infatti non ci ha destinati a ira, ma ad ottenere salvezza per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo, il quale è morto per noi affinché, sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con lui. Perciò, consolatevi a vicenda ed edificatevi gli uni gli altri, come d'altronde già fate.
Non dobbiamo essere musoni, ma avere sempre gioia. Non significa ridere e scherzare o avere sempre il sorriso sul viso. Dobbiamo sempre glorificare Dio e gioiosi di quello che ci da e ci dona.
Non dobbiamo cessare mai di pregare.
(I Tessalonicesi 5:16-18) Siate sempre gioiosi; non cessate mai di pregare; in ogni cosa rendete grazie, perché questa è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi.
Non spegnete lo spirito. Siamo noi che possiamo “chiudere”. Dobbiamo ritenere il bene
(I Tessalonicesi 5:19-28) Non spegnete lo Spirito. Non disprezzate le profezie; ma esaminate ogni cosa e ritenete il bene; astenetevi da ogni specie di male. Or il Dio della pace vi santifichi egli stesso completamente; e l'intero essere vostro, lo spirito, l'anima e il corpo, sia conservato irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo. Fedele è colui che vi chiama, ed egli farà anche questo. Fratelli, pregate per noi. Salutate tutti i fratelli con un santo bacio. Io vi scongiuro per il Signore che si legga questa lettera a tutti i fratelli. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con voi.
Un brano che si riferisce al rapimento della chiesa.