Giusto e integro
- by FDG
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04 giugno 2020
Lettura: I Pietro 1:13-16
Perciò, dopo aver predisposto la vostra mente all'azione, state sobri, e abbiate piena speranza nella grazia che vi sarà recata al momento della rivelazione di Gesù Cristo. Come figli ubbidienti, non conformatevi alle passioni del tempo passato, quando eravate nell'ignoranza; ma come colui che vi ha chiamati è santo, anche voi siate santi in tutta la vostra condotta, poiché sta scritto: «Siate santi, perché io sono santo».
Questo passo della Parola di Dio ci parla di santificazione, un’esortazione ad una vita cristiana santa. Siamo stati chiamati in quanto alla salvezza, ma ci viene rivolta un’altra chiamata specifica: la santificazione (v.15).
Sappiamo benissimo che la santità è un attributo morale di Dio comunicabile all’uomo, di conseguenza, il credente deve conformarsi alla santità di Dio.
Ciascun credente ha una grande responsabilità: dimostrare la paternità di Dio non camminando nell’ingiustizia e nella carnalità. Spesso intendiamo la santificazione come l’essere appartati dalle cose materiali del mondo, ma in effetti dimentichiamo le motivazioni morali. Quali sono le nostre azioni e reazioni nei confronti degli altri? Ad esempio, la maldicenza, le contese, la gelosia e la superbia sono sentimenti negativi che non devono abitare nel nostro cuore, ma tante volte, questi sentimenti, non riusciamo a controllarli.
Separiamoci da tutte queste cose per poter somigliare al nostro Signore Gesù Cristo, attraverso la saggezza e la sapienza che provengono da Dio.
(Proverbi 4:5-6) acquista saggezza, acquista intelligenza; non dimenticare le parole della mia bocca e non te ne sviare; non abbandonare la saggezza, ed essa ti custodirà; amala, ed essa ti proteggerà;
(Romani 16:19) Quanto a voi, la vostra ubbidienza è nota a tutti. Io mi rallegro dunque per voi, ma desidero che siate saggi nel bene e incontaminati dal male.
Chi sono i saggi nel bene? Sono i credenti prudenti, assennati, che docilmente, con la pace di Dio nel cuore, operano per il bene. Essi sono resi tali dall’ubbidienza della Parola di Dio. Essere savi vuol dire essere attaccati alla Parola di Dio per recepire tutti gli insegnamenti che sono in essa. Attraverso l’istruzione biblica sapremo come comportarci con Dio e con il prossimo, ma solo se metteremo in pratica la Parola di Dio.
(Amos 5:13) Ecco perché, in tempi come questi, il saggio tace; perché i tempi sono malvagi.
Viviamo in una società malvagia, ma tacere non vuol dire che non dobbiamo proclamare la Parola di Dio con la potenza dello Spirito Santo, ma dobbiamo farlo in modo saggio. Il nostro obiettivo dev’essere quello di proclamare Cristo morto e risorto.
(Proverbi 13:20) Chi va con i saggi diventa saggio, ma il compagno degli insensati diventa cattivo.
La saggezza che viene da Dio ci porta anche ad esercitare i doni elargiti dallo Spirito Santo con un certo equilibrio. Così facendo non saremo più bambini quanto al ragionare, ma uomini compiuti!
Gli incontaminati sono coloro che non si compromettono con il male e restano tali anche quando sono nella persecuzione. Sono coloro che si conservano nella purezza della dottrina e non vengono sbattuti come le onde del mare da ogni vento di dottrina (Efesini 4:14).
(Matteo 10: 16) «Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.
Non dobbiamo permettere a Satana, con le sue astuzie e le sue macchinazioni, di corrompere la nostra mente. La mente è il campo di battaglia dove satana ci attacca.
(v.13) Perciò, dopo aver predisposto la vostra mente all'azione, state sobri.
Siamo predisposti all’azione e quindi dobbiamo essere pronti, fermi e stabili perché abbiamo ricevuto la grazia di Dio, per essere luce nella testimonianza.
(Filippesi 2:15) …perché siate irreprensibili e integri, figli di Dio senza biasimo in mezzo a una generazione storta e perversa, nella quale risplendete come astri nel mondo.
Noè, ad esempio, predicava la giustizia in una società, ai suoi tempi, malvagia. Il tempo in cui visse Noè era simile al tempo presente. Noè predicò perché camminava con Dio, perché si era affidato completamente a Dio e Gli ubbidiva. Per camminare con Dio, Noè, fu prima di tutto giusto, secondo la giustizia caratterizzata dalla sua grande fede in Dio. Non solo, ma Noè fu anche integro, pronto a vivere conformemente alla santità di Dio.
È necessario quindi essere resi idonei nella sua santità. Cristo ci ha dato la salvezza, secondo il patto che Dio fece con Abramo, liberandoci per sempre dalla legge, dal peccato e dalla morte, affinché noi lo servissimo in giustizia e santità.
Bisogna essere quindi giusti e integri perché solo così possiamo realizzare un cammino di santificazione.
Voglia Dio benedirci e illuminarci, perché dopo essere stati salvati per la fede in Cristo Gesù, siamo stati messi in condizione di poter camminare con Dio. Se non c’è santificazione vuol dire che non stiamo camminiamo con Dio!
Amare il salario dell’iniquità lasciando la via della giustizia, della santificazione e della consacrazione, ha come conseguenza l’essere avvolti dalle funi e dalle catene del peccato. Come credenti dobbiamo rivolgere sempre lo sguardo verso il Signore Gesù Cristo, e solo questo per stimare sempre meno le cose di questo mondo.
«Siate santi, perché io sono santo».