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Coraggio, amore e saggezza

Coraggio, amore e saggezza

by AR-TP-LDL
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29 marzo 2020
Lettura: testi vari (I pensiero)

Stiamo assistendo ad un contagio che sta affliggendo il mondo. Come chiesa ci mancano gli elementi del culto che sono importanti

(lo stare insieme per adorare e lodare Dio, il canto, le varie attività, le strette di mano, gli abbracci), ma non ci manca la Parola di Dio. Una delle precauzioni da prendere per non essere contagiati è quella di lavarsi e disinfettarsi spesso le mani. La parola di Dio la potremmo definire come il “disinfettante” dell’anima.

(Salmo 119:11) Ho conservato la tua parola nel mio cuore per non peccare contro di te.

(Salmo 119:105) La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero.

L’apostolo Paolo inoltre ci ricorda che abbiamo tre doni che nessuno mai si rifiuterebbe di accettare (1 Timoteo 1:7) Dio infatti ci ha dato uno spirito non di timidezza, ma di forza, d'amore e di autocontrollo.

Il termine che traduce timidezza è creta o paura. Lo Spirito Santo che ci è stato donato, abita nel cuore di coloro che hanno creduto in Gesù Cristo come personale salvatore. Quindi possiamo affermare che Dio, con l’evidente negazione, NON ci ha donato uno spirito di paura.

Lo spirito di paura tiene gli uomini prigionieri e schiavi per tutta la durata della loro vita (Ebrei 2:14-15) Poiché dunque i figli hanno in comune sangue e carne, egli pure vi ha similmente partecipato, per distruggere, con la sua morte, colui che aveva il potere sulla morte, cioè il diavolo, e liberare tutti quelli che dal timore della morte erano tenuti schiavi per tutta la loro vita.

Cristo con la sua morte ci ha libero dallo spirito di timidezza, di paura, di vergogna o di apprensione. Cristo con la sua morte ci ha donato uno spirito di forza, ovvero di coraggio morale e di sicurezza, uno spirito di amore, che deve portarci non all'indifferenza, ma alla pazienza, al perdono, alla compassione e che deve quindi spingerci a cercare con perseveranza il bene degli altri seguendo l'esempio di Cristo, uno spirito di autocontrollo (sobrietà, saggezza, correzione, consiglio, disciplina), un richiamo a perseguire gli insegnamenti della Parola di Dio.

(Giacomo 1:5) Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data.

(Luca 11:11) E chi è quel padre fra di voi che, se il figlio gli chiede un pane, gli dia una pietra? O se gli chiede un pesce, gli dia invece un serpente?  Oppure se gli chiede un uovo, gli dia uno scorpione? 13 Se voi, dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!»

Non dimentichiamoci, come credenti, di avere questi tre doni: il coraggio, l’amore e la saggezza. Facciamone uso.

 

Rafforzati nel dubbio
Lettura: testi vari (II pensiero)

Come reagiamo quanto la sofferenza ci tocca da vicino? Pur pregando con fede, se il Signore non ci risponde, possiamo dubitare.

Ognuno di noi può trovarsi nella sofferenza, nel dubbio e nella paura. Il popolo d’Israele, quando uscì dalla schiavitù in Egitto, ebbe questo dubbio: (Es. 17:1-7) «Perché ci hai fatto uscire dall'Egitto per far morire di sete noi, i nostri figli e il nostro bestiame?». Anche successivamente, il popolo d’Israele manifestò uno spirito disertore: (Numeri 14:3) «Perché il SIGNORE ci conduce in quel paese dove cadremo per la spada? Là le nostre mogli e i nostri bambini diventeranno preda del nemico. Non sarebbe meglio per noi tornare in Egitto?». Il dubbio fu la causa delle difficoltà che incontrarono gli Israeliti.

Abramo credette contro speranza (Romani 4:18-21) e anche noi dobbiamo avere la capacità di confidare in Dio chiedendo ciò di cui abbiamo bisogno nel nome di Gesù per ottenerle.

Spesso ci sentiamo dei super uomini, ma non è così. Il credente può avere il dubbio, ma c’è il dubbio che allontana e quello che ci avvicina a Dio. Il dubbio che ci allontana da Dio è quello della ribellione che alla disubbidienza, come lo furono gli Israeliti. Il dubbio che ci avvicina a Dio è come un asilo che spinge il credente a cercare con più zelo il Signore Gesù, come fu il dubbio di Giovanni Battista la cui fede venne rafforzata (Matteo 11:1-18).

Molto spesso ci sentiamo intrappolati non vedendo alcuna via d’uscita, ma dobbiamo chiedere fede. (Marco 9:14-27) E Gesù: «Dici: "Se puoi!" Ogni cosa è possibile per chi crede». 24 Subito il padre del bambino esclamò: «Io credo; vieni in aiuto alla mia incredulità».

Il dubbio è un’agonia, un dolore e una debolezza che colpisce la nostra fede. Se la fede, malgrado le sue sofferenze, ci conduce a Cristo, si rafforza. Dio vuole che portiamo ogni nostro dubbio ai suoi piedi (Ebrei 4:16) Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovare grazia ed essere soccorsi al momento opportuno.

 

Niente può separarci dall'amore di Dio
Lettura: testi vari (III pensiero)

Viviamo in tempi difficili, ma in questi tempi, riflettere diventa una necessità. Tempi per fermarci, considerare e ascoltare. Ascoltare chi? Che cosa? Come figli di Dio dobbiamo ascoltare la voce di Cristo. Gesù ci ricorda ancora una volta che non siamo soli. Possiamo sperimentare la solitudine umana, quella verbale, la necessità di consolarci, di vederci in faccia, ma Dio dice, a ciascuno di noi, che non siamo soli. Dio non ci abbandona e non siamo in preda di nessuno, ma siamo solo accompagnati giorno per giorno dal suo immenso amore e dalla sua grande fedeltà. La Parola di Dio afferma che gli ultimi tempi saranno difficili (2 Timoteo 3:1-7): Cristo sta tornando. Gesù ci vuole pronti e preparati in questi tempi difficili. Gesù vedendo davanti a sé il sacrifico che doveva sopportare, in un momento di grande sconforto, chiamò i suoi discepoli con sé per pregare… (Matteo 26:39) …e, andato un po' più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi». Gesù è rimasto fedele al Padre fino alla fine e poi rivolse ai suoi discepoli queste parole: (Matteo 26:41) Vegliate e pregate, affinché non cadiate in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole».

Dobbiamo fortificarci gli uni gli altri come lo fece Gesù, che pregò il padre. Dobbiamo essere pazienti e fermi nel suo infinito amore. Anche noi in questi tempi dobbiamo fare qualcosa di particolare: vegliare ed essere sobri. A Gesù va la lode e il ringraziamento perché per la sua ubbidienza al padre, noi abbiamo il perdono dei peccati che ci permette di avere comunione, di essere riscattati e liberi dal peccato e dalla paura.

(Romani 8:31-39) Che diremo dunque riguardo a queste cose? Se Dio è per noi chi sarà contro di noi? Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti, non ci donerà forse anche tutte le cose con lui? Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio è colui che li giustifica. Chi li condannerà? Cristo Gesù è colui che è morto e, ancor più, è risuscitato, è alla destra di Dio e anche intercede per noi. Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Sarà forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Com'è scritto: «Per amor di te siamo messi a morte tutto il giorno; siamo stati considerati come pecore da macello». Ma, in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati. Infatti sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun'altra creatura potranno separarci dall'amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore.


Riflessione di FT

Confida solo in Dio. All’infuori di Dio non c’è alcuna speranza. Le nostre anime sono affidate al fedele Creatore, oggi, al tempo presente, e possiamo esserne certi. In tanti anni di vita vissuta ho constatato che la nostra unica speranza è l’attesa del ritorno di Cristo. Virus ed economia sono due elementi che si abbracciano nel libro dell’Apocalisse.

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