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La santificazione

La santificazione

by GP
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09 febbraio 2020
Lettura: Isaia 43:18-19

La nuova nascita comporta una processo che si chiama trasformazione o santificazione. Non è un processo facile, a volte è difficile e doloroso. È un processo che porta alla luce degli aspetti peccaminosi della nostra vita.

Pensiamo di essere buoni, ma Dio ci mostra quello che realmente c’è dentro di noi, facendoci rendere conto di quello che realmente siamo. Pensiamo di essere buoni, ma non è così. La velocità della trasformazione è determinata dalla nostra volontà: dev’essere anche un desiderio personale, una specifica richiesta rivolta a Dio. Il nostro desiderio di voler servire Dio in specifici ministeri (Filippesi 2:3), comporta un lavoro di cooperazione tra me e Dio. Stiamo attenti quindi cosa chiediamo a Dio di fare nella nostra vita. La nostra volontà di conoscere intimamente e personalmente Dio, deve maturare in noi per crescere e diventare simili a Cristo. Non sentiamoci falliti o immaturi, perché Dio non ci condanna, ma ci ama, ed in questo suo amore, Egli ci attende pazientemente per il passo successivo della nostra trasformazione (esempio dei giganti della fede in Ebrei 11).

Abramo (Gn. 12:1), viene introdotto con un comandamento da ubbidire. Abramo lasciò tutto e s’incamminò verso la terra promessa. Quando arrivò in Egitto, ebbe timore del Faraone e mentì riguardo a sua moglie. Abramo commise un peccato. Dio diede ad Abramo un comandamento ed una promessa (Genesi 20), di fronte ad Abimelec ebbe timore di essere ucciso. Peccò quando si unì alla serva di Sara. Abramo, di fronte a delle promesse specifiche di Dio, peccò. Dio sa quando facilmente pecchiamo e ci lasciamo scuotere dagli eventi della vita, ma ci aspetta e c’incoraggia con le sue promesse. (Matteo 28:20) …io sono con Voi tutti i giorni.

(Isaia 43:18-19). Non ricordate più le cose passate, non considerate più le cose antiche: Ecco, io sto per fare una cosa nuova; essa sta per germogliare; non la riconoscerete? Sì, io aprirò una strada nel deserto, farò scorrere dei fiumi nella steppa.

Alcuni aspetti della trasformazione:

Deve agire interiormente. Non un semplice fare questo o quell’altro sforzandoci di non cadere in tentazioni o peccato, o controllare le nostre azioni per comparire buoni di fronte agli altri (1 Samuele 16:7), ma la soluzione per vivere una vita di un “comportamento non manipolato” è quella di essere trasformati radicalmente da Dio. Dio vuole cambiare la nostra comprensione di Lui per avere una visione della vita nella prospettiva di Dio. Dio non vuole cambiare il nostro comportamento esteriore, ma (Romani 12:2) Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà. Dio vuole cambiare il nostro sistema di valori internamente e di conseguenza il nostro comportamento

Comporta una relazione. Non c’è trasformazione se non c’è relazione. Per essere trasformati bisogna conoscere Dio chi è veramente.

Vivere una nuova identità. È importante sapere chi siamo. Se non sappiamo chi siamo, non conosceremo mai il modo in cui dovremmo vivere (cit. Billy Graham) - (2 Corinzi 5:17 – Galati 2:20). La nostra identità è definita dalla croce di Cristo e dalla consapevolezza della nostra nuova realtà di vita. Satana, spesso utilizza come strategia gli sbagli che abbiamo fatto in passato, ma dobbiamo ricordarci le promesse di Dio. Essere crocifissi con Cristo, significa che la nostra condanna con la sua vecchia natura, è appesa sulla croce. Viviamo la nostra condizione di fede da vincitori e non da sconfitti (Romani 8:37 – Filippesi 4:13).

Avviene sulle ginocchia. La comunicazione (preghiera) implica che due o più persone parlano e ascoltano (Isaia 1:18). (Efesini 6:18) pregate in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e supplica; vegliate a questo scopo con ogni perseveranza. Pregate per tutti i santi. Spesso non vediamo dei progressi significativi nella nostra vita perché preghiamo poco o niente. Smettiamola di giocare a pregare. Siamo equipaggiati per cambiare il mondo in modo radicale. Dio vuole darci il meglio, ma vuole che gli rivolgiamo preghiere oneste, coraggiose e reali. Una vita di preghiera produce una vita di relazione.

Annienta il nostro io. L’”io” dev’essere rimpiazzato da Dio. Il nostro “io” muore quando ripaghiamo il male con il bene, quando si ama e non si vorrebbe farlo e quando la priorità di Dio diviene anche la nostra. (cit. Libro “Preghiere pericolose”). Gesù non ci chiederà mai qualcosa che Lui stesso non possa fare, ma ci chiama ad una vita di fede. Abbiamo bisogno di Dio. Avere consapevolezza di chi siamo, è fondamentale. Le nostre vulnerabilità sono più importanti dei nostri punti di forza. Ci vergogniamo di mostrare le nostre debolezze, ma la chiesa è come un ospedale. Pretendiamo di essere perfetti, ma in effetti siamo fragili. …la mia grazia ti basta. La trasformazione deve passare per la sofferenza.

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