04 febbraio 2021
Lettura: Giacomo 4:14

Viviamo in tempi difficili: basta guardare la televisione per rendercene conto ed abbiamo tanti motivi per riflettere.  A volte, come credenti riflettiamo poco, ma siamo chiamati ad essere consapevoli della nostra fragilità umana. Chi avrebbe pensato ad una situazione così difficile?

(Giacomo 4:14) mentre non sapete quel che succederà domani! Che cos'è infatti la vostra vita? Siete un vapore che appare per un istante e poi svanisce.

La nostra vita è un vapore perché la sua durata, in confronto all’eternità, è incomparabile. La vita è come un vapore che appare e poi svanisce e che poi non si riesce più a vedere e né a toccare. Un credente cristiano, concretamente, non vive di illusioni e sa benissimo che la sua vita non dipende da lui.

(Matteo 6:27) E chi di voi può con la sua preoccupazione aggiungere un'ora sola alla durata della sua vita?

(Luca 12:20) Ma Dio gli disse: "Stolto, questa notte stessa l'anima tua ti sarà ridomandata; e quello che hai preparato, di chi sarà?"

La nostra vita può esserci ridomandata in qualsiasi momento, ma l’elemento che deve farci andare avanti è considerare che, come credenti, abbiamo il dono della vita eterna che Dio ci ha offerto in Cristo Gesù.

(II Timoteo 1: 9-10) Egli ci ha salvati e ci ha rivolto una santa chiamata, non a motivo delle nostre opere, ma secondo il suo proposito e la grazia che ci è stata fatta in Cristo Gesù fin dall'eternità, ma che è stata ora manifestata con l'apparizione del Salvatore nostro Cristo Gesù, il quale ha distrutto la morte e ha messo in luce la vita e l'immortalità mediante il vangelo.

Dobbiamo affidare totalmente la nostra vita a Dio e vivere senza ansia e senza paura essendo certi di quello che sarà la nostra vita dopo la morte.

(Zaccaria 3:4-5;7) L'angelo disse a quelli che gli stavano davanti: «Levategli di dosso le vesti sudicie!» Poi disse a Giosuè: «Guarda, io ti ho tolto di dosso la tua iniquità e ti ho rivestito di abiti magnifici». Allora io dissi: «Gli sia messo sul capo un turbante pulito!» Quelli gli posero sul capo un turbante pulito e gli misero delle vesti; l'angelo del SIGNORE era presente… …"Se tu cammini nelle mie vie e osservi quello che ti ho comandato, anche tu governerai la mia casa, custodirai i miei cortili e io ti darò libero accesso fra quelli che stanno qui davanti a me.

Il nostro atteggiamento quindi è quello di eliminare tutto il sudiciume che abbiamo addosso e indossare il turbante che era l’elemento più prezioso con il quale il sommo sacerdote entrava in contatto con Dio. Entrare quindi nei cortili di Dio per vivere senza ansie e senza paure. Il nostro bene dipende dal bene del paese in cui viviamo.

Dobbiamo essere riconoscenti dei doni che Dio ha fatto agli uomini, dobbiamo pregare per tutti gli uomini, per le autorità, per i nostri politici affinché possano fare delle leggi sane e giuste. Stiamo assistendo ad un teatrino disgustoso in politica, ma dobbiamo pregare per tutti gli uomini affinché possiamo condurre una vita tranquilla e avere la possibilità di predicare il vangelo a chi dev’essere ancora salvato.

Come credenti ci mancano i nostri incontri, ma dobbiamo essere consapevoli della nostra fragilità perché Dio vuole insegnarci qualcosa. Quante volte abbiamo saltato le nostre radunanze? A volte ci si rende conto della bellezza di queste cose solo quando vengono a mancarci.

Il Signore vuole insegnarci che la nostra vita è fragile, e non dobbiamo vivere di illusioni. Affidiamo la nostra vita completamente a Dio e vivere con la certezza che Dio ha qualcosa di buono per noi.

Cristo dev’essere la roccia su dobbiamo fondare la nostra vita ed essere riconoscenti per quello che Dio ci dona ogni giorno.