Un incontro significativo
- by FDG
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07 febbraio 2021
Lettura: Giovanni 1:43-51
La lettura di questo brano ci fa scoprire i particolari dell’incontro tra Gesù e Natanaele. L’evangelo di Giovanni ci guida nella nuova creazione:
(Giovanni 1:1; 14) Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio... ...e la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre.
Gesù parte per la Galilea e incontra Filippo che a sua volta incontra Natanaele. Tali incontri non sono stati casuali. Anche il nostro incontro con Cristo lungo il percorso della nostra vita, non è stato affatto casuale. L’amore di Dio si esprime nella tenerezza di preparare la chiamata, proteggerla e custodirla.
(Giovanni 1:43-45) Il giorno seguente, Gesù volle partire per la Galilea; trovò Filippo, e gli disse: «Seguimi». Filippo era di Betsàida, della città di Andrea e di Pietro. Filippo trovò Natanaele e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella legge e i profeti: Gesù da Nazaret, figlio di Giuseppe».
Il verbo “trovare”, nei versi 43 e 45, è usato al tempo presente. Filippo era alla ricerca di Gesù, e Gesù ha preparato questo incontro affinché Filippo lo conoscesse.
L’effetto dell’azione di Filippo si prolunga nel presente… … Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella legge e i profeti: Gesù da Nazaret, figlio di Giuseppe. La legge, i profeti e la scrittura rendono testimonianza del figlio di Dio diventato uomo. Filippo conosceva chi era il Cristo, ed ha incontrato Gesù.
L’evangelo ci invita ad un esame di coscienza. Che posto riservo alla lettura della Parola di Dio? Chi cerco nella Parola di Dio? Leggo la bibbia solo per nutrire la mia curiosità intellettuale. Tante volte si legge la parola di Dio ma in un modo solo intellettuale senza comprendere cosa Cristo ha fatto realmente nella mia vita. Si può leggere anche la parola di Dio per gratificare la nostra sensibilità anziché la nostra anima. Nel nostro cuore deve regnare l’insistenza dello studio della parola di Dio.
(1 Giovanni 1:48) Natanaele gli chiese: «Da che cosa mi conosci?» Gesù gli rispose: «Prima che Filippo ti chiamasse, quando eri sotto il fico, io ti ho visto».
Cosa significa l’espressione sotto il fico? La spiegazione ci viene data dall’antico testamento
(Michea 4:4) Potranno sedersi ciascuno sotto la sua vite e sotto il suo fico, senza che nessuno li spaventi; poiché la bocca del SIGNORE degli eserciti ha parlato.
Il fico è un simbolismo che esprime la lettura della Parola di Dio. Secondo il giudaismo, il maestro insegnava sotto il fico, e le parole di Gesù confermano questa verità: Ecco un vero Israelita in cui non c'è frode. Natanaele è un uomo che stava leggendo la parola di Dio nella verità.
Leggere la Parola di Dio nella verità, senza chiusura e ipocrisia, traccia il nostro cammino.
A volte l’uomo è profondamente sciocco e ridicolo nel voler salvare quelle piccole cose della propria umanità affannandosi, ma Dio si preoccupa esclusivamente di noi, per cui non dobbiamo essere nell’affanno.
(Salmo 8:4) che cos'è l'uomo perché tu lo ricordi? Il figlio dell'uomo perché te ne prenda cura?
Natanaele si stupisce di essere stato già visto, ma Gesù lo invita ad andare oltre:
(Giovanni 1: 50-51) Gesù rispose e gli disse: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico, tu credi? Tu vedrai cose maggiori di queste». Poi gli disse: «In verità, in verità vi dico che vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell'uomo».
Natanaele non si doveva fermare all’evento miracolistico di Gesù che lo aveva già visto, ma doveva allargare la sua prospettiva riguardante il sogno di Giacobbe.
(Genesi 28:10-17) Giacobbe fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima toccava il cielo; e gli angeli di Dio salivano e scendevano per la scala…. …. e tutte le famiglie della terra saranno benedette in te e nella tua discendenza.
Questo sogno di Giacobbe è compreso in diverse cose riportate nel nuovo testamento. Una scala che poggia sulla terra e la cui cima arriva fino al cielo. Il significato è che in Cristo, cioè attraverso di Lui, il cielo si è aperto. In altre parole l’uomo può avere comunione con Dio attraverso il Signore Gesù Cristo.
(Ebrei 10:19-20) Avendo dunque, fratelli, libertà di entrare nel luogo santissimo per mezzo del sangue di Gesù, per quella via nuova e vivente che egli ha inaugurata per noi attraverso la cortina, vale a dire la sua carne.
Giacobbe afferma (Genesi 28:17): «Com'è tremendo questo luogo! Questa non è altro che la casa di Dio, e questa è la porta del cielo!»
Lo stesso Natanaele sperimenta di aver imboccato la strada che porta verso il cielo quando ha incontrato quello di Gesù. Cristo è la porta per entrare in cielo.
L’incontro con Gesù di Natanaele, pose fine ai suoi pregiudizi.
(Giovanni 1:46) Natanaele gli disse (a Filippo): «Può forse venir qualcosa di buono da Nazaret?»
Quando Natanaele incontra Gesù, si scopre perdente (v.48). Quando s’incontra Gesù significa scoprirsi perdenti nel rapporto dell’amore con Dio. Natanaele, come ogni credente, capisce che non potrà mai corrispondere in pieno all’amore che ha ricevuto da Dio.
L’amore di Dio ci rivela i nostri limiti e la nostra povertà.
Natanaele (significa dono di Dio), da un pregiudizio iniziale, riconosce la sua povertà e comprende che Gesù è il Figlio di Dio.
(Giovanni 1:49) Natanaele gli rispose: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele».