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Getta il tuo mantello

Getta il tuo mantello

by TP
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15 aprile 2021
Lettura: Marco 10:46-52

Un brano, questo del ceco Bartimeo (figlio di Timeo) che recupera la vista, che colpisce profondamente perché contiene degli aspetti della nostra vita. Gli evangeli sinottici, Matteo e sia Luca, non riportano il nome del cieco. Bartimeo non era nato ceco, ma lo era diventato. In questa circostanza c’è anche una donna Cananea che supplica Gesù di guarire la propria figlia. Perché Gesù tace e non risponde subito alle nostre richieste?

Dio risponde nei suoi tempi perché ha un piano preciso per ciascuno di noi. Tante volte preghiamo per i nostri problemi che ci circondano (finanziari, pandemia, malattie), e sembra che non abbiamo risposte, ma Gesù vuole che ci umiliamo affinché possiamo vedere le cose in un’ottica diversa. Dio vuole eliminare tutto quello che non va in noi.

(Giacomo 10:4) Umiliatevi davanti al Signore, ed egli v'innalzerà.

(Isaia 57:15) Infatti così parla Colui che è l'Alto, l'eccelso, che abita l'eternità, e che si chiama il Santo.

«Io dimoro nel luogo eccelso e santo, ma sto vicino a chi è oppresso e umile di spirito per ravvivare lo spirito degli umili, per ravvivare il cuore degli oppressi.

Da un lato c’è una grande folla con i discepoli che stanno dietro a Gesù, dall’altro c’è Bartimeo, un mendicante, che possiede un mantello che è la sua casa e la sua coperta.

(Marco 10:48) E molti lo sgridavano perché tacesse, ma quello gridava più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!»

Bartimeo chiama Gesù “Figlio di Davide” e vuole che Gesù si avvicina a lui, ma viene umiliato dalla folla. Bartimeo invoca colui che gli può aprire gli occhi.

(Salmo 50:15) poi invocami nel giorno della sventura; io ti salverò, e tu mi glorificherai.

Bartimeo ha nel suo cuore il desiderio di Incontrare Gesù. Il fatto che Bartimeo si trovi all’uscita di Gerico (città che venne distrutta e successivamente ricostruita), ci fa comprendere che egli viveva ai margini della società. Siamo veramente capaci di curare e prenderci cura di coloro che ci circondano?

Anche i discepoli sgridavano Bartimeo mostrando la loro indifferenza. La chiesa non è una sala in cui rimanere comodi su una sedia, ma è di Cristo.

Bartimeo incontra Gesù su quella via e poi seguirà Gesù. In Gerico c’è qualcuno che ha bisogno di Gesù, a differenza delle folle che Lo seguivano. Bartimeo chiede la pietà e la misericordia di Cristo.

Quando per noi è impossibile, per Gesù è possibile. Egli è sempre al nostro fianco, anche quando ci sembra che tutto è perduto. Bartimeo non chiese nulla a Gesù.

(Marco 10:51) E Gesù, rivolgendosi a lui, gli disse: «Che cosa vuoi che ti faccia?» Il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io ricuperi la vista».

Anche noi siamo frustrati come Bartimeo. Nel nostro servizio di chiesa veniamo insultati e derisi, ma ricordiamoci che in quelle circostanze, Gesù sta costruendo qualcosa di importante nella nostra vita.

Dobbiamo riflettere sul fatto che Gesù, a questa richiesta, si commuove (vedi ev. Matteo).

(Marco 10:52) Gesù gli disse: «Va', la tua fede ti ha salvato». In quell'istante egli ricuperò la vista e seguiva Gesù per la via.

Non è stata la malattia a salvare Bartimeo, ma la sua fede.

Bartimeo ha trovato la salvezza nella frustrazione in cui si trovava. Egli ha ascoltato la voce di Cristo nonostante la confusione che vi era in quella circostanza. Coloro che ci frustrano e insultano, sono le stesse persone che Dio umilia (v. 49 Gesù, fermatosi, disse: «Chiamatelo!»). Bartimeo getta il suo mantello e quindi la sua storia, la sua religiosità, gli insulti, si alza da solo, va con le sue gambe da Gesù, e in quella via trova la salvezza!

(II Corinzi 5:7) poiché camminiamo per fede e non per visione;

Quello che vedo io lo rappresento. Forse non vediamo, ma la società vede chi siamo.

(I Corinzi 2:9) Ma com'è scritto: «Le cose che occhio non vide, e che orecchio non udì, e che mai salirono nel cuore dell'uomo, sono quelle che Dio ha preparate per coloro che lo amano».

Tutto quello che non riusciamo a fare, in Cristo lo possiamo fare affinché il Suo nome sia esaltato.

Dobbiamo buttare il nostro mantello e avvicinarci di più a Cristo e non aspettare che siano gli altri a condurci. Noi siamo portatori della grazia di Gesù perché l’opera continua.

 

 

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