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Un cammino gioioso

Un cammino gioioso

by PR
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29 aprile 2021
Lettura: Luca 24:13-35

Non c’è una risposta al dolore, e l’unico che ci aiuta nelle situazioni difficili è Gesù Cristo. Questo capitolo di Luca lo possiamo dividere in tre momenti: il dubbio, l’incontro con Gesù e la riapparizione di Cristo ai discepoli.

Questi momenti sono una progressione che esprime una certa continuità: Cristo non è nel luogo di morte, Cristo è visibile, ma in incognito e, infine, Cristo si mostra ai discepoli e poi ascende al cielo.

In Gesù Cristo si è realizzato l’adempimento del primo patto (vv. 1-11) ed Egli stesso annunciò che sarebbe stato crocifisso e poi risorto.

(Luca 24:13-14) Due di loro se ne andavano in quello stesso giorno a un villaggio di nome Emmaus, distante da Gerusalemme sessanta stadi; e parlavano tra di loro di tutte le cose che erano accadute.

Quali erano “le cose accadute”? In sintesi Gesù venne tradito da Giuda, poi si trovò di fronte al sinedrio, venne rinnegato da Pietro, venne portato di fronte a Pilato… …il popolo che gridava di crocifiggere Cristo e Pilato che venne costretto a cedere alla determinazione diabolica del popolo d’Israele. Cristo è morto sul legno della croce, e questi erano gli argomenti dei due discepoli.

I due discepoli non riconoscono Gesù. Questa è un importante lezione: anche se abbiamo conosciuto Cristo, non sempre si è pronti a instaurare un rapporto di comunione con Lui.

(Luca 24:21) Noi speravamo che fosse lui che avrebbe liberato Israele; invece, con tutto ciò, ecco il terzo giorno da quando sono accadute queste cose.

Come riusciamo a riconoscere Cristo nella nostra vita? La risposta prende forma nel cammino con Cristo il quale opera una serie di cambiamenti, il primo dei quali è l’essere trasformati. Il cammino dei due discepoli era verso un villaggio qualunque, un cammino di tristezza, solitario e di delusione.

A volte anche noi cerchiamo dei motivi per essere tristi, ed è la tendenza naturale dell’essere umano. I discepoli però parlavano di Cristo. Questa è una cosa importante. Anche noi come Cristiani dobbiamo trovare discorsi per parlare di Cristo. Questa è la chiave per superare tutte le situazioni. La nostra vita deve avere Cristo al centro.

Il cambiamento di un cammino triste, al fianco di Cristo, diventa gioioso. I due discepoli, in un primo momento fanno i saputelli, ma poi i ruoli vengono invertiti e il loro intendimento cambia.

(Luca 24:26) Allora Gesù disse loro: «O insensati e lenti di cuore a credere a tutte le cose che i profeti hanno dette!

Per capire le scritture è necessario un interprete. Prima si accetta Cristo nella propria vita e poi, per mezzo dello Spirito, si comprendono le scritture.

I discepoli hanno la consapevolezza delle scritture nel momento in cui spezzano il pane e il vino. Noi intendiamo le scritture nel momento in cui siamo in comunione con Cristo. Un cammino con Cristo e il conoscere Cristo è basato sulle scritture.

(Luca 24:31) Allora i loro occhi furono aperti e lo riconobbero; ma egli scomparve alla loro vista.

Il rompere il pane e il vino è un momento comunitario. A questo punto i discepoli vedono Gesù e dopo la tristezza arriva la gioia. Cristo è in mezzo a noi in questo momento triste e di cordoglio ed è pronto a curare le nostre ferite.

I discepoli vedono perché hanno avuto una conversione del loro cuore e della loro vista. Dal momento in cui camminarono con Cristo, la loro vista prende la forma giusta della fede e si rallegrano. Nei momenti più buoi guardiamo a Cristo e cerchiamolo. Egli ci darà tutte le motivazioni per poter gioire.

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