Conoscere il nemico (II parte)
- by SP
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01 luglio 2021
Lettura: II Samuele 24:1-9
Nei due passi riguardanti questa storia abbiamo due versioni differenti all’inizio dei suddetti capitoli: in un passo (II Samuele 24) è scritto che è Dio che incitò Davide a fare il censimento perché adirato con il popolo, nell’altro (I Cronache 21) è Satana che si muove contro Israele e incita Davide a fare il censimento.
Dio era adirato con Israele per motivi non specificati, perciò permette a Satana d’incitare Davide ad effettuare il censimento d’Israele e peccare contro Dio in modo tale che Egli possa punire sia lui che il popolo.
Potrebbe sembrare un movente cinico nella nostra prospettiva, ma se ci pensiamo bene, questa situazione accade ogni volta che noi pecchiamo contro Dio. Una delle conseguenze immediate del peccato è proprio la separazione da Dio, infatti, se non prendiamo consapevolezza di esso, subiamo le conseguenze delle nostre scelte sbagliate e in particolare, diventiamo più vulnerabili nei confronti dei nostri nemici.
L’apostolo Giovanni ci ricorda: “Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità” (I Giovanni 1:9).
Ancora l’apostolo Paolo ci ricorda: “Non regni dunque il peccato nel vostro corpo mortale per ubbidire alle sue concupiscenze; e non prestate le vostre membra al peccato, come strumenti d'iniquità; ma presentate voi stessi a Dio, come di morti fatti viventi, e le vostre membra come strumenti di giustizia a Dio; infatti il peccato non avrà più potere su di voi; perché non siete sotto la legge ma sotto la grazia”.
In questo caso particolare osserviamo che Satana incita Davide a fare qualcosa di sbagliato. Dov’era il peccato nel fare il censimento? Una risposta chiara non l’abbiamo, ma pensando al resoconto portato da Ioab a Davide, possiamo capire che egli intendeva fare un resoconto della sua forza militare, probabilmente per ostentare la sua potenza, riponendo così più fiducia nelle proprie risorse umane che in Dio.
Anche in questo caso troviamo che Satana sposta la fiducia di un uomo nelle sue menzogne piuttosto che in Dio, quindi effettua prevalentemente un lavoro nella sua mente facendo leva sulla posizione che Davide rivestiva, alimentando l’innata bramosia di potere che caratterizza ognuno di noi a causa del peccato.
Il diavolo incitò Davide. Questo significa che lo spronò con forza, stimolò con forza ad adottare quel tipo di comportamento. Forse nella mente di Davide aleggiava già qualcosa come prodotto della sua concupiscenza, il compito di Satana fu solo quello di dare un incoraggiamento a porre in essere quel comportamento.
Satana dunque, è in grado di esercitare influenza su di noi facendo leva sul nemico già presente nella nostra carne: la concupiscenza.
Le soluzioni a questo tipo di attacco: pregare e avere comunione con Dio, riconoscere il peccato presente nella nostra mente e lavorare sulla convinzione errata che è presente nella nostra mente tramite la Parola; infatti Paolo ci ricorda:
(Romani 12:1-2) Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; questo è il vostro culto spirituale. Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà.