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Una scelta definitiva

Una scelta definitiva

by EC
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03 ottobre 2021
Lettura: I Re 18

Elia visse in un momento, del regno d’Israele, in cui regnava l’idolatria. Per questo motivo Dio gli affida il compito di sensibilizzare la loro ribellione spirituale e richiamarli a Dio

(I Re 17:1) Elia, il Tisbita, uno di quelli che si erano stabiliti in Galaad, disse ad Acab: «Com'è vero che vive il SIGNORE, Dio d'Israele, che io servo, non ci sarà né rugiada né pioggia in questi anni, se non alla mia parola».

Perché la pioggia? Baal era considerato il dio della fertilità. Ecco perché Dio fa cessare la pioggia su Israele. Successivamente Dio comanda ad Elia di andare da una vedova con suo figlio che possedeva poco olio e poco farina. Dio non avrebbe mai esaurito le scorte della vedova se avesse provveduto a rifocillare per prima Elia. Dio vuole la primizia.

Il figlio della vedova muore. Una situazione difficile da spiegare. A volte la malattia, la sofferenza e le prove colpiscono quanti vivono per il Signore. Dio usa anche situazioni difficili per trarre la sua gloria. Di fatto la vedova glorificò Dio.

(I Re 17:24) Allora la donna disse a Elia: «Ora riconosco che tu sei un uomo di Dio, e che la parola del SIGNORE, che è nella tua bocca, è verità».

(I Re 18:1) Molto tempo dopo, nel corso del terzo anno, la parola del SIGNORE fu rivolta a Elia, in questi termini: «Va', presentati ad Acab, e io manderò la pioggia sul paese».

Dio comandò ad Elia di ritornare dal re Acab. Elia prese coraggio e andò ad incontrare Acab per annunciare quello che Dio gli aveva detto.

(I Re 18:17) Appena Acab vide Elia, gli disse: «Sei tu colui che mette scompiglio in Israele?»

All’inizio del suo ministerio, Elia dovette fuggire, e adesso viene accusato un’altra volta dal re Acab di mettere scompiglio, ma la risposta di Elia fu la seguente:

(I Re 18:18) Elia rispose: «Non sono io che metto scompiglio in Israele, ma tu e la casa di tuo padre, perché avete abbandonato i comandamenti del SIGNORE, e tu sei andato dietro ai Baali.

Il peccato di Israele fu quello di abbandonare i comandamenti e andare dietro a tanti baali. Il popolo, a proprio piacere, si era creato vari dei.

Attenzione ai baali. Quando mettiamo Dio al secondo posto vuol dire che al primo abbiamo qualche “baal”. L’apostolo Paolo afferma:

(Galati 1:10) Vado forse cercando il favore degli uomini, o quello di Dio? Oppure cerco di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servo di Cristo

(I Tessalonicesi 2:4) ma come siamo stati approvati da Dio che ci ha stimati tali da poterci affidare il vangelo, parliamo in modo da piacere non agli uomini, ma a Dio che prova i nostri cuori.

Elia propone una sfida sul monte Carmelo, che era un terreno a favore degli Israeliti. L’uomo mira sempre ad avere lo sguardo verso l’alto (Salmo 121). Il monte Carmelo era considerato proprio il monte della fertilità ed era al confine con la Fenicia che influenzava negativamente il popolo d’Israele.

(I Re 18:21) Allora Elia si avvicinò a tutto il popolo, e disse: «Fino a quando zoppicherete dai due lati? Se il SIGNORE è Dio, seguitelo; se invece lo è Baal, seguite lui». Il popolo non gli rispose nulla.

Non si può camminare con due piedi in una stessa scarpa. Elia esorta il popolo a fare una scelta definitiva: seguire Dio oppure essere idolatri.

(Matteo 6:19-24) «Non fatevi tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri scassinano e rubano; ma fatevi tesori in cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non scassinano né rubano. Perché dov'è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore. La lampada del corpo è l'occhio. Se dunque il tuo occhio è limpido, tutto il tuo corpo sarà illuminato; ma se il tuo occhio è malvagio, tutto il tuo corpo sarà nelle tenebre. Se dunque la luce che è in te è tenebre, quanto grandi saranno le tenebre! Nessuno può servire due padroni; perché o odierà l'uno e amerà l'altro, o avrà riguardo per l'uno e disprezzo per l'altro. Voi non potete servire Dio e Mammona.

Dobbiamo dare tutto il nostro essere a Dio. Quando i profeti dei baali vennero sconfitti, Elia salì sul monte Carmelo, pregò, e su Israele cadde la pioggia.

(I Re 18:44-46) E la settima volta, il servo disse: «Ecco una nuvoletta grossa come la palma della mano, che sale dal mare». Allora Elia ordinò: «Sali e di' ad Acab: "Attacca i cavalli al carro e scendi, perché la pioggia non ti fermi"». In un momento il cielo si oscurò di nuvole, il vento si scatenò, e cadde una gran pioggia. Acab montò sul suo carro, e se ne andò a Izreel. La mano del SIGNORE fu sopra Elia, il quale si cinse i fianchi, e corse davanti ad Acab fino all'ingresso di Izreel.

La mano di Dio fu sopra Elia. Acab era su un carro trainato dai cavalli, mentre Elia, per poter correre, si cinse i fianchi per liberarsi e non avere ostacoli. Per non inciampare, dobbiamo liberarci degli ostacoli. Se abbiamo qualche ostacolo nel nostro cammino, dobbiamo liberarcene.  Elia corse 40 km e precedette Acab che era in cammino con dei cavalli.

 

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