Dio vede le lacrime
- by TP
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14 ottobre 2021
Lettura: Isaia 38:1-8
(Isaia 38:5) Così parla il SIGNORE Dio di Davide, tuo padre: 'Ho udito la tua preghiera, ho visto le tue lacrime; ecco, io aggiungerò ai tuoi giorni quindici anni”
Dio ha udito la preghiera e ha visto le lacrime del re Ezechia. Dio aveva decretato la morte di Ezechia, e il re scoppiò in un gran pianto. Anche Gesù pianse quando vide la città di Gerusalemme (Matteo 23:37). Possiamo vivere un momento tranquillo, ma in ogni momento si può abbattere una tempesta sulla nostra vita.
Le lacrime ci aiutano a superare il dolore, ma spesso non riusciamo a farlo. Si dice che chi piange non è una persona forte, oppure non è un uomo. A volte si piange di nascosto pur di non farsi vedere. Così facendo il nostro cuore finisce per indurirsi. L’apostolo Paolo dice di piangere con chi piange. Lo stiamo facendo?
In questo periodo non c’è molto da ridere, ed esempi come il re Ezechia vanno presi in considerazione. Dio non rimane indifferente alle nostre lacrime, ed è proprio in questi momenti che Dio è vicino a chi ha il cuore rotto. La donna che pianse ai piedi di Gesù, ha ricevuto il perdono dei peccati e la consolazione del proprio cuore.
Quando un fratello si trova in una prova lunga e dura, come lo consideriamo? Il pianto ci aiuta ad aiutare il mio prossimo.
Giobbe piangeva per la sua sventura (Giobbe 30:24-25).
Giuseppe, quando vide i fratelli, scoppiò in un gran pianto (Genesi 45:1-2).
Gesù pianse di fronte alla tomba di Lazzaro (Giovanni 11:33-35).
Pietro pianse amaramente quando rinnegò Gesù per tre volte, ma dopo la sua vita cambiò.
Buttiamo il peccato alle nostre spalle? Come può Dio guidare la nostra vita se dentro di noi c’è il peccato che non viene confessato? Questo è un problema di tanti. Se consideriamo ciò che Gesù ha fatto per noi, dobbiamo solo piangere. Egli ha perdonato ogni nostro peccato.
(Apocalisse 21:4) Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate.
Quanti fratelli e sorelle che oggi non ci sono più, hanno pianto. Dio quando interviene, lo fa in un modo straordinario.
(I Pietro 2:24) egli ha portato i nostri peccati nel suo corpo, sul legno della croce, affinché, morti al peccato, vivessimo per la giustizia, e mediante le sue lividure siete stati guariti.
Non servono le parole, ma il cuore che arde per Dio. Bastano pochi minuti al giorno per considerare qualche verso della Parola di Dio e sentirsi bene. Il re Ezechia ebbe un comportamento sublime: volse la sua faccia verso il muro in segno di umiltà, ma poi afferma:
(Isaia 38:3) SIGNORE ricordati, ti prego, che io ho camminato davanti a te con fedeltà e con cuore integro, e che ho fatto ciò che è bene ai tuoi occhi». Ed Ezechia scoppiò in un gran pianto.
Il nostro Dio è meraviglioso. Egli non ci abbandona mai. Gesù disse sulla croce: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Umanamente parlando a volte le pronunciamo anche noi quando ci troviamo in momenti bui, ma egli piange insieme a noi. Dio può cambiare ogni cosa (Isaia 38:5).
(Isaia 38:18-20) Poiché non è il soggiorno dei morti che possa lodarti, non è la morte che ti possa celebrare; quelli che scendono nella tomba non possono più sperare nella tua fedeltà. Il vivente, il vivente è quello che ti loda, come faccio io quest'oggi; il padre farà conoscere ai suoi figli la tua fedeltà. Il SIGNORE mi salva! Suoneremo melodie, tutti i giorni della nostra vita, nella casa del SIGNORE.
Al re Ezechia vengono prolungati 15 anni, ma in questo periodo dimenticò Dio. Dio ha il controllo di ogni cosa. Nulla sfugge ai suoi occhi. La nostra è una lotta continua, infatti l’apostolo Paolo afferma:
(II Timoteo 4:7-8) Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho conservato la fede. Ormai mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti quelli che avranno amato la sua apparizione.
Dio ascolta la nostra preghiera. Dobbiamo chiederci se Dio è con noi nella barca della nostra vita perché se non è con noi, allora di sicuro naufraghiamo.