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Il risveglio

Il risveglio

by AM
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16 dicembre 2021
Lettura: testi vari

Il primo presupposto del risveglio è il ritorno alle verità di Dio mentre, il secondo, è di mettere in pratica la Parola di Dio.

(Giacomo 1:22-25) Ma mettete in pratica la parola e non ascoltatela soltanto, illudendo voi stessi. Perché, se uno è ascoltatore della parola e non esecutore, è simile a un uomo che guarda la sua faccia naturale in uno specchio; e quando si è guardato se ne va, e subito dimentica com'era. Ma chi guarda attentamente nella legge perfetta, cioè nella legge della libertà, e in essa persevera, non sarà un ascoltatore smemorato ma uno che la mette in pratica; egli sarà felice nel suo operare.

(Giosuè 1:8-9) Questo libro della legge non si allontani mai dalla tua bocca, ma meditalo, giorno e notte; abbi cura di mettere in pratica tutto ciò che vi è scritto; poiché allora riuscirai in tutte le tue imprese, allora prospererai. Non te l'ho io comandato? Sii forte e coraggioso; non ti spaventare e non ti sgomentare, perché il SIGNORE, il tuo Dio, sarà con te dovunque andrai

Tra antico e nuovo testamento, la Parola di Dio è perfettamente equilibrata. Verità bibliche insieme alla pratica. A volte il Signore, per risvegliarci, usa degli “scossoni”.

Il profeta Isaia si trovava in un contesto complicato. Il popolo era diventato idolatra e Isaia doveva portare un messaggio forte. Alla chiamata di Dio Isaia risponde (Isaia 6:8): “manda ma”. In questa riposta vediamo la sua totale fiducia in Dio e l’immediatezza della risposta. A volte preghiamo per un risveglio spirituale, ma il risveglio inizia da ciascuno di noi.

Quando arriva il momento del cambiamento e quindi del risveglio, ci facciamo spaventare, ma Dio si aspetta da noi la seguente risposta:” manda me”. Quando il risveglio è reale, diventa anche contagioso (II Re 22:40). Giosafat regna per 35 anni in Giuda e commette dei passi “falsi” tra cui quello di allearsi con Acab, re d’Israele, che era un idolatra. L’alleanza fu fatta per combattere contro i Siri, ma il profeta Micaia li avvisò che avrebbero perso la battaglia. In questo conflitto, Acab morì, e Giosafat si salvò per un pelo.

(II Cronache 20:1-6) Dopo questi fatti, i figli di Moab e i figli di Ammon, e con loro dei Maoniti, marciarono contro Giosafat per fargli guerra. Vennero dei messaggeri a informare Giosafat, dicendo: «Una gran moltitudine avanza contro di te dall'altra parte del mare, dalla Siria, ed è giunta ad Asason-Tamar, cioè En-Ghedi». Giosafat ebbe paura, si dispose a cercare il SIGNORE, e bandì un digiuno per tutto Giuda. Giuda si radunò per implorare aiuto dal SIGNORE, e da tutte quante le città di Giuda venivano gli abitanti a cercare il SIGNORE. Giosafat, stando in piedi in mezzo all'assemblea di Giuda e di Gerusalemme, nella casa del SIGNORE, davanti al cortile nuovo, disse: «SIGNORE, Dio dei nostri padri, non sei tu Dio dei cieli? Non sei tu che domini su tutti i regni delle nazioni? Non hai tu nelle tue mani la forza e la potenza, in modo che nessuno può resistere contro di te?

Giosafat si dispose a cercare Dio perché aveva imparato dai suoi errori. Il risveglio di Giosafat diventò contagioso (v.4).

(II Cronache 20:15) Iaaziel disse: «Porgete orecchio, voi tutti di Giuda, e voi abitanti di Gerusalemme, e tu, o re Giosafat! Così vi dice il SIGNORE: "Non temete e non vi sgomentate a causa di questa gran moltitudine; poiché questa non è battaglia vostra, ma di Dio. Domani, scendete contro di loro; eccoli che vengono sur la salita di Sis, e voi li troverete all'estremità della valle, di fronte al deserto di Ieruel. Questa battaglia non sarete voi a combatterla: presentatevi, tenetevi fermi, e vedrete la liberazione che il SIGNORE vi darà. O Giuda, o Gerusalemme, non temete e non vi sgomentate; domani, uscite contro di loro, e il SIGNORE sarà con voi"»

Giosafat si umilia. Quando ci disponiamo a cercare Dio succede qualcosa di meraviglioso: le nostre battaglie diventano le battaglie di Dio, ma devo essere disposto a cercare il Signore e a dipendere da Lui soltanto.

(Atti 2:1-4) Quando il giorno della Pentecoste giunse, tutti erano insieme nello stesso luogo. Improvvisamente si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, e riempì tutta la casa dov'essi erano seduti. Apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano e se ne posò una su ciascuno di loro. Tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi.

Che cosa succede il giorno della pentecoste? Gli apostoli ricevono lo Spirito Santo, vi è la predicazione del messaggio della salvezza e… (v. 41) Quelli che accettarono la sua parola furono battezzati; e in quel giorno furono aggiunte a loro circa tremila persone… (v. 46) E ogni giorno andavano assidui e concordi al tempio, rompevano il pane nelle case e prendevano il loro cibo insieme, con gioia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo. Il Signore aggiungeva ogni giorno alla loro comunità quelli che venivano salvati.

Gli apostoli ebbero un risveglio spirituale. Abbiamo noi ricevuto lo stesso Spirito Santo degli apostoli? Se mettiamo a disposizione la nostra vita per essere trasformata, plasmata e forgiata dallo Spirito di Dio, diventiamo degli strumenti nelle sue mani per la Sua gloria e per il nostro risveglio spirituale. Dio aggiungeva… e questo può avvenire anche tra di noi.

Per avere un risveglio spirituale che basi bisogna gettare? il ritorno alla Parole, praticare la Parola, essere disposti al cambiamento, rispondere come fece Isaia (manda me), imparare dai propri errori e predisporre il nostro cuore a cercare Dio, mettere la nostra vita a disposizione dello Spirito di Dio per essere plasmati e trasformati per dare gloria a Dio.

Che Dio ci dia la saggezza e l’intelligenza per capire nella scaletta delle priorità che posto diamo a Dio.

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