Loading color scheme

Credere e ubbidire

Credere e ubbidire

by GR
Visite: 287

10 maggio 2020 - Credere e ubbidire
Lettura: Esodo 4:1-17

Un brano apparentemente che può sembrare semplice, ma ci sono insegnamenti importanti per la nostra vita. Mosè si trova a dover andare dal popolo per parlargli e fargli credere che lui era la persona mandata da Dio.

(v. 1) Mosè rispose e disse: «Ma ecco, essi non mi crederanno e non ubbidiranno alla mia voce, perché diranno: "Il SIGNORE non ti è apparso"».

Da questa affermazione possiamo capire un aspetto importante di quello che doveva essere un comandamento per il popolo d’Israele. Il popolo doveva innanzitutto credere e ubbidire a ciò che Mosè doveva riferire da parte di Dio, ma Mosè si preoccupa di ciò che il popolo avrebbe risposto. Dio rende capace Mosè di compiere dei prodigi affinché il popolo poteva credere ed ubbidire. L’ubbidienza è legata e va di pari passo con la fede, e la fede la dimostriamo con l’ubbidienza. Credere in Dio ha come conseguenza l’ubbidienza ai Suoi comandamenti.

Mosè portava sempre con sé con il proprio bastone. (v. 3-4) Il SIGNORE disse: «Gettalo a terra». Egli lo gettò a terra ed esso diventò un serpente; Mosè fuggì davanti a quello. Allora il SIGNORE disse a Mosè: «Stendi la tua mano e prendilo per la coda». Egli stese la mano, lo prese ed esso ritornò un bastone nella sua mano.

Mosè doveva credere a ciò che Dio gli diceva e doveva ubbidire a ciò che Dio gli comandava. Mosè s’impaurì nel vedere il proprio bastone trasformato in serpente, ma Dio gli comanda di prendere il serpente per la coda affinché ritornasse di nuovo bastone. Mosè doveva credere e ubbidire a ciò che Dio gli diceva in modo pedissequo.

(v. 6-7) Il SIGNORE gli disse ancora: «Mettiti la mano nel petto». Egli si mise la mano nel petto; e, quando la tirò fuori, ecco che la mano era lebbrosa, bianca come la neve. 7 Il SIGNORE gli disse: «Rimettiti la mano nel petto». Egli si rimise la mano nel petto; e, quando la tirò fuori, ecco che era ritornata come il resto della sua carne.

In questo secondo prodigio Mosè aveva già imparato la lezione. Mosè non si spaventa, ma ubbidisce in modo chiaro e preciso a ciò che Dio gli comanda di fare.

(v.9) Se non crederanno neppure a questi due segni e non ubbidiranno alla tua voce, tu prenderai dell'acqua del Fiume, la verserai sull'asciutto, e l'acqua che avrai presa dal Fiume diventerà sangue sull'asciutto.

In questo terzo prodigio, Mosè non prende dell’acqua, ma riceve solo un’indicazione su ciò che avrebbe dovuto fare se il popolo non avrebbe creduto ai due precedenti prodigi.

A questo punto Mosè si pone un altro problema: quello di non saper parlare. (v. 10-15) Mosè disse al SIGNORE: «Ahimè, Signore, io non sono un oratore; non lo ero in passato e non lo sono da quando tu hai parlato al tuo servo; poiché io sono lento di parola e di lingua». Il SIGNORE gli disse: «Chi ha fatto la bocca dell'uomo? Chi rende muto o sordo o veggente o cieco? Non sono io, il SIGNORE? Ora dunque va', io sarò con la tua bocca e t'insegnerò quello che dovrai dire». Mosè disse: «Ti prego, Signore, manda il tuo messaggio per mezzo di chi vorrai!» Allora l'ira del SIGNORE si accese contro Mosè ed egli disse: «Non c'è Aaronne tuo fratello, il Levita? Io so che parla bene. E, per l'appunto, egli esce a incontrarti; e, quando ti vedrà, si rallegrerà in cuor suo. Tu gli parlerai e gli metterai le parole in bocca. Io sarò con la tua bocca e con la sua bocca e vi insegnerò quello che dovrete fare.

Mosè sa di non saper parlare e sfida il Signore. Non si rende conto che Dio può tutto. Dio ha fatto parlare anche un’asina (Numeri 22:28) e figuriamoci se non può mettere delle giuste parole sulla bocca di un suo servitore. Il Signore fa capire a Mosè, che aveva timore di andare davanti al popolo, che come suo servo doveva esclusivamente ubbidire a quanto il Signore gli aveva detto. Dio avrebbe provveduto e avrebbe messo le giuste parole sulla sua bocca. Il Signore ricorda a Mosè che Egli è Colui che ha creato la bocca e gli dice ancora io sarò con la tua bocca e t'insegnerò quello che dovrai dire.

A questo punto Dio non mette da parte Mosè per suo fratello Aronne, ma gli dà un impegno: Tu gli parlerai e gli metterai le parole in bocca. Io sarò con la tua bocca e con la sua bocca e vi insegnerò quello che dovrete fare.

Cosa vuole insegnarci questo brano?

Come Cristiani dobbiamo credere e ubbidire a Dio. L’apostolo Paolo afferma che (Tito 2:11-12) Infatti la grazia di Dio, salvifica per tutti gli uomini, si è manifestata, e ci insegna a rinunciare all'empietà e alle passioni mondane, per vivere in questo mondo moderatamente, giustamente e in modo santo.

Come Cristiani dobbiamo guardare a Cristo. Nell’antico testamento (Numeri 22) a Mosè venne ordinato di forgiare un serpente velenoso affinché chiunque lo guardava poteva rimanere in vita se veniva morso da un serpente. L’episodio lo riprende Gesù (Giovanni 3:14) riferendolo a sé stesso. Come il popolo doveva guardare il serpente, così i credenti devono guardare a Cristo che ci libera da ogni iniquità.

La vita del credente non è semplice, ma attraversa prove e tribolazioni (Atti 14:22). Nel secondo prodigio, quando Mosè mise la sua mano nel petto e poi la tirò fuori, constatò che il suo corpo era malato e ne fu afflitto. Anche i momenti di afflizione servono a rafforzare e fortificare la fede, e Dio può liberarci anche dalle nostre malattie.

L’acqua nella Bibbia è sempre riferita alla parola di Dio che dobbiamo credere e mettere in pratica.

Non siamo soli. Dio si serve di noi, ma anche di coloro che ha messo al nostro fianco. Questo ci fa pensare alla comunione fraterna. Mosè svolge il suo servizio anche grazie all’aiuto di Aronne. Dio ha guidato Mosè e Aronne, e guida anche la nostra vita. Solo attraverso la comunione potremmo svolgere un servizio sano, giusto, e che adempie pienamente i comandamenti di Dio. La forza del credente è anche quella della comunione fraterna. Anche nella comunione fraterna dobbiamo credere ed ubbidire a ciò che Dio ci comanda fare.

AdD utilizza i cookies per offrirti un'esperienza di navigazione migliore. Usando il nostro servizio accetti l'impiego di cookie in accordo con la nostra cookie policy To find out more about the cookies we use and how to delete them, see our privacy policy.

  I accept cookies from this site.
EU Cookie Directive Module Information