
Temperati in ogni cosa
- by GR
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09 agosto 2020
Lettura: I Corinzi 9:24-27
L’apostolo Paolo pone spesso enfasi su un verbo che riguarda la vita del credente: camminare. (Colossesi 1:10, Galati 5:16). Nel testo di Corinzi, Paolo utilizza un altro verbo: correre. Ciò vuol dire che in certi momenti della vita cristiana è necessario anche correre.
(I Corinzi 9:24) Non sapete che coloro i quali corrono nello stadio, corrono tutti, ma uno solo ottiene il premio? Correte in modo da riportarlo.
In questo brano possiamo comprendere alcune cose. In primo luogo tutti, come credenti, siamo chiamati a correre e non solo a camminare. In secondo luogo, l’apostolo Paolo afferma che siamo chiamati a correre secondo delle indicazioni ben precise (lo stadio una struttura ben definita) e, infine, dobbiamo correre con lo scopo di ottenere e un premio.
Il soggetto di questa corsa è il credente, e questa attività si svolge in un luogo e ha come scopo un premio da conquistare.
Correre all’interno di uno stadio è una parafrasi che indica che bisogna farlo all’interno di alcune condizioni, regole e paletti. Questo significa che la corsa va fatta all’interno di certi principi e di indicazioni che Dio ci trasmette nella Sua Parola.
Altro aspetto importante è che tutti siamo chiamati a correre… …corrono tutti… …e tutti siamo chiamati ad ottenere un premio… …correte in modo da riportarlo.
Ciò che deve caratterizzare la nostra corsa è l’elenco dei frutti dello Spirito Santo.
(Galati 5:22) Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo.
(I Corinzi 3:25) Chiunque fa l'atleta è temperato in ogni cosa; e quelli lo fanno per ricevere una corona corruttibile; ma noi, per una incorruttibile.
Chiunque fa l’atleta è temperato in ogni cosa. Questa caratteristica cristiana rientra nei frutti dello Spirito Santo ed è una condizione che deriva dall’essere in comunione con lo Spirito Santo. Vivere una vita consona ai principi scritturali e siamo chiamati ad essere temperati in ogni cosa.
In senso figurativo del processo fisico di temperamento di un metallo, temperato assume il significato di più forte o più robusto, capace di resistere agli urti.
In senso pratico, Dio permette che anche il credente sia sottoposto a questo processo di temperamento affinché acquisti durezza e quindi la capacità di resistere agli “urti”, affinché la sua fede diventi matura e capace di resistere a tutte le insidie di questo mondo.
(Giacomo 1:2) Fratelli miei, considerate una grande gioia quando venite a trovarvi in prove svariate, sapendo che la prova della vostra fede produce costanza. E la costanza compia pienamente l'opera sua in voi, perché siate perfetti e completi, di nulla mancanti.
(I Corinzi 9:26-27) Io quindi corro così; non in modo incerto; lotto al pugilato, ma non come chi batte l'aria; anzi, tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù, perché non avvenga che, dopo aver predicato agli altri, io stesso sia squalificato.
L’apostolo Paolo correva non in modo incerto, ma per riportare un premio. Questo significa che Paolo era ben sicuro di ciò che faceva al punto di ridurre il suo stesso corpo in schiavitù e non essere squalificato.
La vita cristiana non è solo di cammino, ma anche di corsa in cui bisogna seguire delle indicazioni ben precise che troviamo nella Parola di Dio con lo scopo di riportare un premio: la corona della giustizia che il Signore ha promesso a tutti coloro L’amano.
(2 Timoteo 4:8) Ormai mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti quelli che avranno amato la sua apparizione.
Corriamo tutti insieme per riportare il premio, e soprattutto corriamo per essere delle persone temperate per sopportare delle prove che fortificano la nostra fede e ricevere una corona incorruttibile.