Chi è il tuo vero amico?
- by PR
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10 settembre 2020
Lettura: Cantico dei Cantici 2:16 – 7:11
(Cantico dei Cantici 2:16) Il mio amico è mio, e io sono sua: di lui, che pastura il gregge fra i gigli.
(Cantico dei Cantici 7:11) Io sono del mio amico, verso me va il suo desiderio.
Dei semplici versi che hanno tanto da dire. Si dice che chi trova un amico trova un tesoro.
(aneddoto) Un uomo era pastore di una chiesa protestante e, di solito, all’ora di pranzo, la sua chiesa non era frequentata in quell’ora dai fedeli. Un giorno, mentre stava per chiudere le porte del locale di culto, si avvicinò Jimm, in vesti sudice e con la propria valigia, un uomo silenzioso che s’inginocchiò per pregare. Il giorno successivo fece la stessa cosa, con i suoi stessi vestiti sudici e la sua stessa valigia. Dopo alcuni giorni, il pastore s’insospettì pensando che fosse un ladro e si avvicinò a Jimm chiedendogli cosa stesse facendo. Jimm gli rispose: “non ho amici, lavoro nella fabbrica qui accanto, e in questi pochi minuti che ho di pausa, non posso fare a meno di venire qui, inginocchiarmi e pregare il nostro Dio”. E continuò ancora dicendo: “io sono un peccatore, che manco in tante cose”… …e mi rivolgo sempre a Gesù dicendo “eccomi, sono qui a rapporto e sono felice perché mi hai salvato”.
Nei giorni successivi Jimm non si presentò, e il pastore si preoccupò di questo pensando forse di essere stato indelicato. Decise così di andare a trovare Jimm nella fabbrica in cui lavorava e qui si sincerò che Jimm era malato e si trovava in ospedale.
Il pastore andò a trovare Jimm all’ospedale e vide che era pacato, sereno e sorridente. L’infermiera di turno, fermò il pastore e gli disse “quell’uomo è pazzo! Nessuno lo viene a trovare, ma ride e parla da solo! Forse è la solitudine a farlo reagire così”. Il pastore allora si recò da Jimm e Jimm lo salutò cordialmente dicendogli di scusarlo se non si era presentato nel locale per pregare. E il pastore gli chiese “perché ogni giorno, puntualmente, parli con qualcuno?”. Jimm gli rispose: “io non sono pazzo come alcuni pensano, ma ogni incontro Gesù. Lui è morto per i miei peccati, Lui parla al mio cuore e mi dice che è onorato di averlo fatto, ed è felice che ogni giorno vado da Lui a rapporto… …e in questi giorni che non sono potuto andare da Lui, è Lui che è venuto da me”.
Il senso di questa storia è che Jimm non aveva amici, ma in realtà aveva un amico nella persona di Gesù. Quando non era riuscito ad andare in chiesa, è stato Cristo ad andare da lui in quel letto di ospedale.
Questa storia c’insegna che il rapporto con Cristo è bilaterale, esattamente come lo è un rapporto di amicizia.
Pregare fa parte della relazione che abbiamo con Cristo, e se guardiamo questi versi nell’ottica del nostro rapporto che abbiamo con Gesù, dobbiamo chiederci: “Gesù è il tuo vero amico?”
C’è differenza nel fare di Cristo solo il Signore e Salvatore della propria vita, ed aggiungervi ch’Egli è anche il proprio amico. Con gli amici, normalmente, si trascorre del tempo insieme per condividere le lotte, i dolori, per svagarsi. L’amicizia consiste in rapporto intenso che viene esaltato come un vanto, come un trionfo.
La nostra relazione con Cristo deve essere quindi spinta anche in una relazione di amicizia e possiamo quindi affermare che “siamo del nostro amico”.
Se possiamo affermare con certezza che Cristo è il nostro amico, questo ci da la giusta comprensione di che cosa implica il nostro rapporto bilaterale con Cristo.
L’intimità della nostra comunione con Cristo deve rendere la nostra relazione sempre più spinta in avanti, cioè il fatto che Cristo ci ha redento, deve farci comprendere che dobbiamo darci a Lui completamente.
(Salmo 36:9) Poiché in te è la fonte della vita e per la tua luce noi vediamo la luce.
Gesù Cristo è la fonte della vita, e in Lui abbiamo la vita. Per la luce che Egli emana, noi possiamo vederla. Dobbiamo tutto a Cristo e ricordarcelo ogni giorno e lasciare perdere tutto quello che il mondo ci propina.
È nota l’affermazione che non ci si deve fidare mai di nessuno, ma possiamo fidarci pienamente di Gesù e buttare su di Lui tutti il nostri pesi, raccontatogli tutte le nostre afflizioni, i nostri problemi, le nostre angosce e i nostri desideri. Questo è quello che fanno i veri amici.
Possiamo avere un rapporto bellissimo con Dio. I discepoli sulla via di Emmaus conoscevano chi era Gesù, Gesù camminava con loro lungo la via, e anche se non lo vedevano, Gesù fece ardere il loro cuore per Lui.
(Cantico dei Cantici 7:12) Vieni, amico mio, usciamo ai campi, passiamo la notte nei villaggi!
Quando diciamo a Cristo vieni è come se si dicesse di trascorrere del tempo insieme a Lui, ed Egli farà ardere il nostro cuore per Lui e ci proietterà verso le cose per Lui.
Possiamo pregare Dio affinché accendi in noi questo desiderio di coltivare, di cercare e pretendere da Lui di più. La nostra vita non dev’essere piatta, ma la vita del Cristiano è una vita esuberante. Che possiamo vivere la vita con la saggezza e l’intelligenza di cercare questo rapporto di amicizia con Dio.