Dio opera secondo il suo volere
- by EC
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04 ottobre 2020
Lettura: I Samuele 1
Un brano noto per la storia della nascita di Samuele. La vita di Samuele è contemporanea a quella di Sansone, a cavallo tra il periodo dei giudici e l’instaurazione della monarchia in Israele. Israele viveva in un contesto storico di decadenza spirituale (Giudici 17:18 …Ognuno faceva ciò che sembrava giusto ai suoi occhi) che ebbe come conseguenze delle prove: il conflitto tra il popolo d’Israele e i filistei. I filistei erano quindi una spina nel fianco proprio a motivo del peccato e della sua decadenza spirituale del popolo d’Israele.
Una prima osservazione che possiamo fare di questo capitolo è il fatto che Anna chiede un figlio per consacrarlo all’ufficio del sacerdozio d’Israele. L’esercizio del sacerdozio era destinato alla sola tribù di leviti, ed infatti, Elcana è un discendete della tribù di Levi (I Cronache 6), ma era un Efraimita di residenza.
Una seconda osservazione è che Elcana ebbe due mogli. Anche la bigamia denota uno stato di decadenza spirituale che Dio non ha mai comandato. Avere un’altra moglie, era consentito quando la prima era sterile (come nel caso di Anna) perché era molto importante avere un figlio maschio che doveva proseguire la discendenza. Non avere figli era considerato come una maledizione, e quindi motivo sufficiente, secondo il pensiero umano, a giustificare di sposare ed avere un’altra moglie. Bisogna altresì considerare che il brano che abbiamo letto mette in risalto la conseguenza di questo peccato: la gelosia di Peninna nei confronti di Anna.
(I Samuele 1:4-6) Nel giorno in cui Elcana offrì il sacrificio diede a Peninna, sua moglie, e a tutti i figli e a tutte le figlie di lei le loro parti; ma ad Anna diede una parte doppia, perché amava Anna, benché il SIGNORE l'avesse fatta sterile. La rivale mortificava continuamente Anna per amareggiarla perché il SIGNORE l'aveva fatta sterile.
(I Samuele 1:8) Elcana, suo marito, le diceva: «Anna, perché piangi? Perché non mangi? Perché è triste il tuo cuore? Per te io non valgo forse più di dieci figli?»
Anche davanti a tanto amore e dedizione di Elcana nei confronti di Anna, Anna si rivolge a Dio. In altre parole, Dio è il rifugio di Anna. Elcana sicuramente voleva bene ad Anna, ma Anna si affida a Dio. Spesso anche noi ci affidiamo agli affetti, ai beni materiali, ci accomodiamo le nostre cose pensando che possano appagare i nostri problemi, ma non è così. Bisogna affidarsi completamente a Dio.
La bontà e la fedeltà di Dio non si ferma alla sola richiesta di Anna di avere un figlio maschio per poi consacrarlo al Signore, infatti Anna ebbe altri figli. Dio, nella sua bontà va al di là della richiesta di Anna. Dio nella Sua bontà va al di là di quello che noi chiediamo nella Sua volontà.
(I Samuele 2:21) Il SIGNORE visitò Anna, la quale concepì e partorì tre figli e due figlie. Intanto il piccolo Samuele cresceva presso il SIGNORE.
Peninna, la rivale di Anna, mortificava continuamente Anna perché il SIGNORE l'aveva fatta sterile. La bigamia creava non pochi problemi che sfociavano nella gelosia e in comportamenti scorretti. Anna teneva tutto dentro e stava in silenzio, ma il suo dolore interiore traspirava, e questo veniva notato da Elcana.
Dopo che Anna ebbe pregato davanti al Signore, il suo aspetto non fu più quello di prima.
(I Samuele 1:18-19) Lei rispose: «Possa la tua serva trovare grazia agli occhi tuoi!» Così la donna se ne andò per la sua via, mangiò, e il suo aspetto non fu più quello di prima. L'indomani lei e suo marito si alzarono di buon'ora e si prostrarono davanti al SIGNORE; poi partirono e ritornarono a casa loro, a Rama.
Cosa possiamo imparare dal comportamento di Anna nei confronti di Peninna? In questo brano non troviamo mai un rimprovero o una rimostranza di Anna nei confronti di Peninna. Come ci saremmo comportati al posto di Anna? Umanamente parlando, dopo che Anna partorì Samuele, avrebbe potuto fare un elenco di rimostranze nei confronti di Peninna, ma non troviamo nulla di questo. Anna era una donna umile. Questo dev’essere anche l’espressione del carattere del credente: mansuetudine, umiltà, pace, serenità e compostezza per la gloria di Dio.
(I Samuele 2:3) Non parlate più con tanto orgoglio; non esca più l'arroganza dalla vostra bocca; poiché il SIGNORE è un Dio che sa tutto e da lui sono pesate le azioni dell'uomo.
Al verso 5 abbiamo letto che Elcana amava Anna dandogli una parte doppia… …benché il SIGNORE l'avesse fatta sterile.
La sterilità di Anna era nel volere di Dio, così come anche il fatto che Dio concesse ad Anna di avere dei figli secondo la Sua volontà e nei suoi tempi.
Talvolta il Signore può permettere una prova o condurci in situazioni che non comprendiamo e di conseguenza dovremmo agire come Anna: portare le nostre afflizioni e i nostri dolori direttamente a Dio in preghiera, aspettando che Egli operi secondo il suo volere.
(Romani 8:28) Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno.
Dio permise ad Anna di essere sterile perché aveva un piano preciso per Israele. Il ministerio di Samuele è stato grande. Che Dio possa incidere nel nostro cuore l’esempio di questa donna.