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4 cose da ricordare

4 cose da ricordare

by FDG
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22 novembre 2020
Lettura: Matteo 6:25-34

Siamo chiamati a vivere per fede. La fede non è un concetto astratto, ma una realtà. Non significa vivere nell’incertezza o nel dubbio, ma fare uno spostamento totale di tutti quelli che sono i presupposti, gli obiettivi e azioni. Ciascun credente, prima di convertirsi, contava sulle proprie possibilità e sulle proprie forze, ma dal momento in cui ha conosciuto Cristo, la sua potenza, deve rendersi conto di essere fiducioso esclusivamente in Lui. A Dio nulla è impossibile.

(Matteo 6:25) Perciò vi dico: non siate in ansia per la vostra vita, di che cosa mangerete o di che cosa berrete; né per il vostro corpo, di che vi vestirete. Non è la vita più del nutrimento, e il corpo più del vestito? 

Gesù afferma che ci preoccupiamo tanto in quanto al mangiare a al vestire, e non possiamo negare che viviamo in una società ricca (anche se ci sono dei poveri), ma a tutti piace vivere nel benessere.

In quanto ai vestiti cerchiamo sempre degli abiti firmati e griffati perché vogliamo apparire in una maniera che a noi piace. Gesù rivolge questa domanda: la vostra vita o il vostro essere interiore, non è molto più importante di quello esteriore? Tante volte badiamo a ciò che è esteriore trascurando la parte interiore del nostro del nostro corpo.

(Marco 8:36) E che giova all'uomo se guadagna tutto il mondo e perde l'anima sua?

Chiaramente si tratta di una valutazione che a noi credenti molto spesso sfugge perché siamo molto influenzati dal materialismo imperante e dominante e che è molto diffuso. Resta il fatto che la Parola di Dio è fatta di precetti e di insegnamenti e ci richiama a porre l’attenzione verso la nostra vita spirituale. L’aspetto materiale non è la cosa più importante della nostra vita, ma decisamente limitato e temporaneo. Se vogliamo vivere per fede, questa è la prima lezione: lasciare le cose materiali e incamminarci nella strada spirituale dove il Signore ci chiama vivere per fede. Mettere al primo posto la nostra attenzione sul Signore Gesù Cristo.

(Matteo 6:25-26) «Perciò vi dico: non siate in ansia per la vostra vita, di che cosa mangerete o di che cosa berrete; né per il vostro corpo, di che vi vestirete. Non è la vita più del nutrimento, e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, non mietono, non raccolgono in granai, e il Padre vostro celeste li nutre. Non valete voi molto più di loro?

In questi versi, Gesù, attraverso delle illustrazioni vuole farci comprendere che possiamo essere completamente liberati da ogni forma di ansia. Come credenti non siamo esenti dalla depressione o dall’ansia, ma se mettiamo la piena fiducia in Cristo possiamo vincere questa malattia.

Gesù, volgendo lo sguardo in alto, ha indicato gli uccelli. Gesù vuole dare una lezione molto semplice: Dio opera veramente dei grandi miracoli e questi miracoli hanno luogo intorno al creato che ci circonda. Vivere in uno stato ansioso per le nostre necessità contingenti, non è da credenti, ma vuol dire che non abbiamo imparato niente dalla creazione.

(Romani 1:20) Infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo essendo percepite per mezzo delle opere sue;

Se la creazione è la testimonianza delle perfezioni invisibili di Dio e della sua eterna potenza, è testimonianza anche della provvidenza di Dio. Dio ha cura anche degli uccelli e li accudisce in un modo semplice non lasciando niente al caso. Dio attraverso la creazione ha provveduto il necessario per la loro sussistenza.

(Luca 12:6) Cinque passeri non si vendono per due soldi? Eppure non uno di essi è dimenticato davanti a Dio.

Quindi se la provvidenza di Dio opera nei confronti degli uccelli, a maggior ragione opera per l’uomo. Il problema, spesso, è che siamo gente di poca fede. Dio interviene e supplirà secondo le sue gloriose ricchezze in Cristo.

(Salmo 37:25) Io sono stato giovane e sono anche divenuto vecchio, ma non ho mai visto il giusto abbandonato, né la sua discendenza mendicare il pane.

(Matteo 6:27) E chi di voi può con la sua preoccupazione aggiungere un'ora sola alla durata della sua vita?

Nella seconda riflessione, Gesù, attraverso la domanda che rivolge, mostra l’assurdità delle nostre preoccupazioni. Tanti uomini chissà cosa pagherebbero per riuscire nell’intento di prolungare la propria vita.

(Salmo 39:4) O SIGNORE, fammi conoscere la mia fine e quale sia la misura dei miei giorni. Fa' ch'io sappia quanto sono fragile.

Dio ha già determinato la misura della nostra vita, quindi non ci dobbiamo preoccupare perché la nostra vita è nelle mani di Dio. Il Signore ha misurato già la nostra vita, e di questo bisogna prenderne atto, perché tante volte corriamo dietro al e per il niente. Questa è una realtà scontata che nessuno è capace di contestare. L’ecclesiaste ha sperimentato questo (Ecclesiaste 1:14).

(Matteo 6:28-30) E perché siete così ansiosi per il vestire? Osservate come crescono i gigli della campagna: essi non faticano e non filano; eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, fu vestito come uno di loro. Ora se Dio veste in questa maniera l'erba dei campi che oggi è, e domani è gettata nel forno, non farà molto di più per voi, o gente di poca fede?

Chi stava lì ad ascoltare le parole di Gesù, aveva un’altra preoccupazione che turbava la loro anima: quella del vestire. Probabilmente è anche la nostra preoccupazione quella di indossare degli abiti firmati o griffati.

I gigli della campagna di cui si parla in questo testo, probabilmente dovevano essere anemoni scarlatti. Sono gigli che non ci sono in abbondanza, ed è una pianta ornamentale con fiori rossi, violacei o bianchi. I gigli non hanno bisogno di elaborare o gestire una complessa rete industriale per essere quello che sono, è Dio che gli aveva creati così. La parola di Dio afferma che neanche Salomone, in tutta la sua gloria, fu vestito come uno di loro. I gigli durano poco, ma il Dio creatore ha conferito loro una bellezza unica.

Come può quindi, il Dio della gloria e a cui niente è impossibile, trascurare noi che siamo stati creati a sua immagine e somiglianza? Se siamo assillati dal dubbio è perché siamo gente di poca fede, e questo è un atteggiamento del non credente.

(Ebrei 11:6) Or senza fede è impossibile piacergli; poiché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che ricompensa tutti quelli che lo cercano.

(Matteo 6:31-34) Non siate dunque in ansia, dicendo: "Che mangeremo? Che berremo? Di che ci vestiremo?" Perché sono i pagani che ricercano tutte queste cose; ma il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più. Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno.

È assurdo vivere nella ricerca spasmodica per ciò che concerne il nostro vestire o il nostro mangiare, ma vivere con l’atteggiamento di mettere la nostra fiducia in Dio che conosce e provvede largamente ai bisogni essenziali.

(Filippesi 4: 6-7;11-14) Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù…. …Non lo dico perché mi trovi nel bisogno, poiché io ho imparato ad accontentarmi dello stato in cui mi trovo. So vivere nella povertà e anche nell'abbondanza; in tutto e per tutto ho imparato a essere saziato e ad aver fame; a essere nell'abbondanza e nell'indigenza. Io posso ogni cosa in colui che mi fortifica. Tuttavia avete fatto bene a prender parte alla mia afflizione.

Questa è la fede in Dio. L’apostolo Paolo era uno che si accontentava di quello che giorno dopo giorno riceveva da Dio.

La prima cosa da ricordare è che non dobbiamo mai buttarci a capofitto nella ricerca dei beni materiali. Se diventano la preoccupazione prioritaria della nostra vita, allora siamo esattamente i pagani. Tante volte la testimonianza cristiana viene ostacolata perché abbiamo gente che pur professandosi come cristiani, vivono come pagani. Dobbiamo vigilare sulla nostra vita affinché non disonori Dio.

La seconda cosa da ricordare è che Dio conosce ogni dettaglio della nostra vita. A volte cadiamo perché abbiamo una visione riduttiva di Dio e dimentichiamo che Egli se è manifestato, è potente, e fa dei miracoli meravigliosi. La scrittura ci ricorda che Dio il nostro sentiero, i nostri pensieri, la nostra via… …ed anche i capelli del nostro capo sono contati.

(Salmo 142:3) Quando lo spirito mio è abbattuto in me, tu conosci il mio sentiero.

(Salmo 94:11) Il SIGNORE conosce i pensieri dell'uomo, sa che sono vani.

(Salmo 1:6) Poiché il SIGNORE conosce la via dei giusti.

(Matteo 10:30) Quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati.

La terza cosa da ricordare è che in cima alle nostre priorità dev’esserci quella di cercare il regno di Dio e al Sua giustizia. Questo vuol dire che non dobbiamo vivere più per noi stessi da quando siamo divenuti dei credenti, ma essere degli strumenti nelle mani di Dio per realizzare la sua volontà. Spesso di sfugge completamente e totalmente che dobbiamo fare la volontà di Dio, e poi ci lamentiamo perché abbiamo l’impressione che Dio non provvede alle nostre necessità. Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più. Le cose in più sono date solo in risposta alla nostra obbedienza alla volontà di Dio.

La quarta cosa da ricordare è che non dobbiamo preoccuparci del domani e non essere in ansia per tutto il tempo che vivremo su questa terra. Il domani si preoccuperà di sé stesso e dobbiamo lasciarlo nelle mani di Dio. Il domani non ci appartiene. Non essere in ansia quindi per la nostra vita (v.25), di cosa mangeremo (v.31), e per il domani. Dobbiamo essere liberi da tutte le sollecitudini e rivolgerci a Dio con richieste e suppliche. Dio donerà pace e serenità.

Il vivere per fede non è vivere nell’ignoranza o nell’irresponsabilità, ma in un modo tale da afferrare con pienezza e con concretezza tutto ciò che il Signore è e che farà per noi.

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