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Perseguitati, ma non scoraggiati

Perseguitati, ma non scoraggiati

by FDG
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10 dicembre 2020
Lettura: Matteo 10

Come dobbiamo comportarci durante le persecuzioni? L’apostolo Paolo afferma che chi vuole vivere piamente in Cristo, sarà perseguitato (2 Timoteo 3:12).

(II Timoteo 4:3-4) Infatti verrà il tempo che non sopporteranno più la sana dottrina, ma, per prurito di udire, si cercheranno maestri in gran numero secondo le proprie voglie, 4 e distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno alle favole.

(Matteo 10:16) Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.

(Matteo 10:5) Questi sono i dodici che Gesù mandò, dando loro queste istruzioni: Non andate tra i pagani e non entrate in nessuna città dei Samaritani ma andate piuttosto verso le pecore perdute della casa d'Israele. Andando, predicate e dite: "Il regno dei cieli è vicino".

Siamo invitati a non essere disavveduti, ma ad adottare la saggezza spirituale. Questo insegnamento che hanno ricevuto gli apostoli, dobbiamo applicarlo anche a noi stessi.

Chi sono i lupi? Sono i falsi maestri che tenteranno di sbranare il gregge di Dio. Ecco perché bisogna essere astuti e semplici.

(Matteo 10:17-18) Guardatevi dagli uomini; perché vi metteranno in mano ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per servire di testimonianza davanti a loro e ai pagani.

Questi versi c’invitano alla vigilanza perché la persecuzione è organizzata ed attuata attraverso i tribunali come risultato di un’azione giudiziaria. La persecuzione verso i Cristiani è iniziata sin da quando Gesù stava sulla terra e poi è proseguita con l’avvento della chiesa. Lo stesso apostolo Paolo è stato un persecutore che poi è divenuto un perseguitato.

Non dobbiamo illuderci, perché la persecuzione terminerà quando tornerà il Signore. Possono cessare alcune persecuzioni (indulgenza, regimi atei, etc.), ma ne verranno altre (integralismo islamico, l’intolleranza laica, etc.). Il nemico cambia e si traveste da angelo di luce, ma non cambia il suo progetto di perseguitare i cristiani.

Satana ci attacca in ogni momento della nostra vita per ostacolare la proclamazione del vangelo e per scoraggiarci. Dio ha il potere di convertire il male in bene. L’ultima parola spetta sempre e solo a Dio.

(Matteo 10:19-20) Ma quando vi metteranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come parlerete o di quello che dovrete dire; perché in quel momento stesso vi sarà dato ciò che dovrete dire. Poiché non siete voi che parlate, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.

Bisogna sempre contare sull’assistenza divina e non dobbiamo preoccuparci, perché Dio rende concrete le Sue promesse. Egli sarà con noi tutti i giorni della nostra vita, e ci suggerirà quello che dovremo dire, fare e come rispondere. È lo Spirito Santo che ci guida in ogni cosa.

(Matteo 10:28) Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente.

Stefano, davanti ai suoi persecutori, ha agito per la potenza dello Spirito Santo, i quali (Atti 6:10) … non potevano resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli parlava.

(Matteo 10:21-23) Il fratello darà il fratello a morte, e il padre il figlio; i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato. Quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in un'altra; perché io vi dico in verità che non avrete finito di percorrere le città d'Israele, prima che il Figlio dell'uomo sia venuto.

Sono versi di difficile comprensione, ma che ci danno l’indicazione di perseverare fino alla fine. La prima cosa da considerare è che si riferiscono all’avvenimento escatologico che riguarda la seconda venuta di Cristo. La seconda cosa da considerare è che Gesù istruiva i suoi discepoli su cose con un orizzonte temporale anche futuro.

L’evangelo si potrà anche ostacolare, ma la sua proclamazione non potrà mai essere fermata.

(Matteo 10:32-36) Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io riconoscerò lui davanti al Padre mio che è nei cieli. Ma chiunque mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io rinnegherò lui davanti al Padre mio che è nei cieli. Non pensate che io sia venuto a mettere pace sulla terra; non sono venuto a metter pace, ma spada. Perché sono venuto a dividere il figlio da suo padre, la figlia da sua madre, la nuora dalla suocera; e i nemici dell'uomo saranno quelli stessi di casa sua.

Questi versetti evidenziano che, a motivo della fede, si possono innescare delle discordie nella propria famiglia. Una cosa che c’è sempre stata e che si aggraverà sempre di più. Anche l’antico testamento è concorde con il nuovo testamento.

(Michea 7:6) Perché il figlio offende il padre, la figlia insorge contro la madre, la nuora contro la suocera e i nemici di ciascuno sono quelli di casa sua.

L’annuncio e la fedeltà all’evangelo provocheranno opposizioni che si faranno sempre più violente.

(Matteo 10:22) Sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato.

Le parole “chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato”, le troviamo anche nel discorso profetico di Matteo 24:13, e sono un invito a resistere e non cadere nello scoraggiamento, perché la venuta di Cristo è imminente. Quando Gesù tornerà come Re di gloria, introdurrà nel suo regno tutti coloro che gli sono stati fedeli. Sono versi che sottolineano un periodo con le seguenti caratteristiche: ira, giudizio, indignazione, cimento, angoscia, distruzione, tenebre, desolazione, sconvolgimenti e punizioni, ma che non riguarderanno la chiesa, perché sarà rapita prima della tribolazione.

(Matteo 25:21) Il suo padrone gli disse: "Va bene, servo buono e fedele; sei stato fedele in poca cosa, ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo Signore".

(Giovanni 3:36) Chi crede nel Figlio ha vita eterna, chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio rimane su di lui.

(Efesini 2:8-9) Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti;

Ogni frase va compresa nel suo contesto. Quando leggiamo al verso 23 …prima che il Figlio dell'uomo sia venuto… è un chiaro riferimento al popolo d’Israele il quale è invitato a non condurre un’opposizione o una resistenza, ma di fuggire fino quando non ci sarà la venuta del figliol dell’uomo. Questa perseveranza produrrà una salvezza fisica.

(Matteo 10:24-25) Un discepolo non è superiore al maestro, né un servo superiore al suo signore. Basti al discepolo essere come il suo maestro e al servo essere come il suo signore. Se hanno chiamato Belzebù il padrone, quanto più chiameranno così quelli di casa sua!

Siamo chiamati a seguire l’esempio del Signore Gesù Cristo. In questi versi ci viene detto che, pur essendo perseguitati, non dobbiamo cadere in una reazione sconsiderata. Tante volte siamo frettolosi nel parlare, infatti il parlare molto induce all’essere adirati, e l’ira dell’uomo non è un cammino secondo la giustizia di Dio. Per essere tali bisogna avere lo sguardo rivolto verso la persona di Cristo per seguire le sue azioni, i suoi movimenti e trarre infine la sua ispirazione. Cristo è il principio e la fine della nostra fede.

(Giacomo 1:19) Sappiate questo, fratelli miei carissimi: che ogni uomo sia pronto ad ascoltare, lento a parlare, lento all'ira;

I discepoli devono essere portatori di un comportamento diverso dagli uomini del mondo.

(I Pietro 2:23) Oltraggiato, non rendeva gli oltraggi; soffrendo, non minacciava, ma si rimetteva a colui che giudica giustamente;

Il mondo e i credenti rappresentano due regni diversi, in contrasto e in esclusione tra di loro. Noi non apparteniamo al mondo e il mondo non deve appartenerci. Il Signore Gesù ha affermato: “il mio regno non è di questo mondo”, ed è stato chiamato anche Belzebù. Non dobbiamo stupirci se i discepoli di Cristo saranno trattati nel suo stesso modo.

(Giovanni 15:18) Se il mondo vi odia, sapete bene che prima di voi ha odiato me.

Il mondo ci odia perché siamo stati liberati dal mondo. Come credenti ci identifichiamo nella persona del nostro Signore Gesù Cristo, e questo deve essere considerato come un titolo di onore e di vanto. Dobbiamo consideraci degni di essere maltrattati per amor del suo Nome.

Abbiamo la verità da proclamare in tutti i tempi della nostra vita fino a quando il Signore ritornerà.

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