La potenza della fede
- by Nazario De Carolis
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16 aprile 2020
Lettura: I Pietro 1:3-9
Dio è onnipresente. Abbiamo un modo inconsueto di vederci, ma Dio è sovrano e percorre tutte la terra.
(I Pietro 1:3-9) Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che nella sua grande misericordia ci ha fatti rinascere a una speranza viva mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una eredità incorruttibile, senza macchia e inalterabile.
Essa è conservata in cielo per voi, che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, per la salvezza che sta per essere rivelata negli ultimi tempi. Perciò voi esultate anche se ora, per breve tempo, è necessario che siate afflitti da svariate prove, affinché la vostra fede, che viene messa alla prova, che è ben più preziosa dell'oro che perisce, e tuttavia è provato con il fuoco, sia motivo di lode, di gloria e di onore al momento della manifestazione di Gesù Cristo. Benché non l'abbiate visto, voi lo amate; credendo in lui, benché ora non lo vediate, voi esultate di gioia ineffabile e gloriosa, ottenendo il fine della fede: la salvezza delle anime.
In questo periodo (Covid-2019) in cui la pandemia sta mietendo vittime e sta creando molti problemi alle persone di tutto il mondo, questo testo è d’incoraggiamento per tutti i credenti, sia per quelli che stanno bene e sia per quelli che stanno male. Probabilmente, nei posti dove sembrano esserci meno contagiati, è perché si fanno meno tamponi. Di fatto siamo tutti colpiti da questa pandemia.
Il credente ha un valore aggiunto che va al di là di quelle che possono essere le circostanze. Abbiamo segnali di come Dio sta guidando la Sua volontà e come impone la Sua sovranità a tutti agli uomini affinché possano riconoscere ch’Egli è l’unico vero Dio.
Quando l’uomo, in generale, non è in grado di determinare gli eventi, si crea confusione, si genera la paura, mancano le forze umane, le idee, le opinioni, ma Dio ci rende sicuri e tranquilli sulla base della fede. La nostra fede che ci permette di guardare al futuro perché Cristo ci ha salvati.
La salvezza, come dono di Dio (Efesini 2:8), ci aiuta a comprendere che ci stiamo avvicinandoci sempre al giorno in cui il Signore ritornerà.
Certamente c’è dolore in questo tempo che stiamo vivendo, ma dobbiamo, ed è ciò che Dio ci chiede, di fare appello alla nostra fede. Non sarà di certo il virus a distrarre la nostra fede da Dio, perché Dio ha il controllo su ogni cosa (anche sul virus).
Le parole di Pietro, oggi, dopo 2000 anni, sono ancora attuali. Dio fa appello a ciò che noi sappiamo e conosciamo. L’epistola di Pietro è sviluppata su questi termini: conoscere e sapere.
La nostra sicurezza non è ciò che possiamo pensare, ma riposa sulla fede che aumenta la nostra sicurezza umana. In questi momenti dove il dolore si affaccia, si affacciano anche le certezze del credente: l’evangelo e la parola di Dio.
Chi può dare al mondo intero una parola di speranza? Non certo da coloro che hanno paura. Non si assiste più ad un conflitto di religioni perché le religioni non danno alcuna risposta. E chi la può dare?
L’apostolo Pietro ci ricorda che anche quando la fede del credente passa per le prove, viene raffinata. Questo è il segreto del vero valore della fede cristiana, la fede che trova in Cristo, ogni giorno, il suo rifugio.
A volte, anche tra credenti, bisogna sviluppare molto di più questa comunicazione della fede. Oggi i credenti sono chiamati a modificare le loro consuetudini, anche quelle di radunamento, ma gloria a Dio. Viviamo la comunione fraterna meno affettivamente di come l’abbiamo vissuta fino a qualche tempo fa, ma siamo sicuri che i nostri cuori sono gioiosi e contenti anche di vedersi con questi mezzi.
In tempi di carestia, quel poco che si ha, lo si valorizza. È così anche per la comunione fraterna. Noi siamo in comunione con Dio tra di noi è questo è un miracolo che avviene ancora oggi.
Non è il luogo che determina il vincolo di comunione (come pensano le religioni), ma la bibbia afferma che il Signore è Colui che crea la comunione ed in Cristo siamo uniti. In Cristo siamo, viviamo, camminiamo, speriamo, perché la speranza che noi abbiamo non è incertezza, ma è assolutamente l’adempimento delle promesse di Dio.
Cari fratelli noi oggi abbiamo l’opportunità con questi strumenti di evangelizzare tutto il mondo. Abbiamo una grande occasione: quella di far conoscere al mondo intero l’evangelo. Dio è buono e ci affida questo ministero, di annunciare la salvezza a tutto il mondo.