Il dono della preghiera
- by PR
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18 marzo 2021
Lettura: Atti 2:37-47
La preghiera è un dono stupendo ed è bello poter dire a qualcuno: “prego per te”. Chi prega per l’altro diventa l’altro, entra in punta di piedi nella sua vita, solo per lasciare un segno di speranza infinita, che unisce il cielo, la terra e gli uomini tra loro.
Viviamo in un periodo particolare perché non sappiamo come procede l’opera di Dio. La chiesa soffre, ma nonostante questo, vivere la chiesa è un’esperienza straordinaria per il credente.
In questo brano sembra che si parli di una chiesa con uno stile, delle abitudini diverse e lontana rispetto al tempo in cui viviamo. In questa chiesa vi era comunione, affiatamento, perseveranza e costanza. Si potrebbe affermare che le cose sono ben diverse perché il mondo è cambiato risetto a 2000 anni fa, ma in realtà sulla terra assistiamo ad un continuo ripetersi.
Durante la storia della chiesa, tante sono state le chiese che si sono secolarizzate, ma nel contempo, in tante altre parti del mondo, come anche oggi, ci sono piccoli gruppi di credenti che hanno attivato un vero e proprio risveglio.
Il risveglio è quando prendiamo coscienza che stiamo peccando e la consapevolezza che Dio desidera la nostra completa ubbidienza.
Dal libro “quando i coreani pregano”, leggiamo: in quella potente riunione di preghiera i presenti si alzavano l’uno dopo l’altro per confessare i propri peccati… …gli anziani chiesero perdono pendendosi delle loro meschine gelosie… …tutti i peccati furono confessati.
È una cosa meravigliosa constatare che lo Spirito Santo opera nello stesso modo in tutti i risvegli.
In Gerusalemme ci fu un risveglio in cui vi furono 3000 persone convertite e battezzate: l’opera Spirito Santo mostra il peccato, la via per la salvezza, la guarigione e purifica il cuore dell’uomo e le sue relazioni con gli altri per edificare la chiesa.
Non possiamo anche noi sperimentare questo risveglio? Dio ci parla della necessità di confessare i nostri peccati. Se ciò non accade, Dio non può perdonare i nostri peccati e il nostro status di fronte a lui, di conseguenza, se il nostro rapporto con Dio è interrotto, non può ascoltare le nostre preghiere.
Possiamo essere anche assidui e partecipare a tutte le riunioni, ma il nostro cuore sarà lontano da Dio e dagli altri.
Forse anche noi abbiamo bisogno di fare questa richiesta:
(Romani 13:11) E questo dobbiamo fare, consci del momento cruciale: è ora ormai che vi svegliate dal sonno; perché adesso la salvezza ci è più vicina di quando credemmo.
Quando nella chiesa si prega, i credenti crescono, non solo di numero, ma nello spirito e danno buona testimonianza, ricevono grandi benedizioni ela forza per resistere nella tentazione e nella prova.
Quando preghiamo, diventiamo più umili, più semplici, più affini e più sottomessi.
Quando preghiamo e come se prendessimo coscienza di dipendere da Dio e il bisogno di essere perdonati. Dio è misericordioso verso di noi e quando preghiamo inizia il vero risveglio che ha cambiato la vita di intere nazioni, ci rendiamo conto di quando sia importante essere in preghiera e apprezziamo l’onnipotenza di Dio.
Se ubbidiamo e preghiamo, possiamo sperimentare la stessa esperienza della chiesa di Gerusalemme.
(Atti 4:32) La moltitudine di quelli che avevano creduto era d'un sol cuore e di un'anima sola; non vi era chi dicesse sua alcuna delle cose che possedeva ma tutto era in comune tra di loro.