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In pensieri, parole e fatti

In pensieri, parole e fatti

by AR
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23 maggio 2021
Lettura: Efesini 4:25-32; 6:12-18

Ricordarsi è il confine tra ciò che eravamo e quello che ora siamo in Cristo.

Nei capitoli 4 e 5 della lettera agli Efesini, l’apostolo Paolo esorta i credenti a comportarsi in modo degno, ovvero dare il giusto peso nella vocazione ricevuta. La vocazione ricevuta è la chiamata la quale non si riferisce soltanto alla salvezza, ma riguarda anche il modo di comportarsi, ovvero agire con umiltà, che è contrario dell’orgoglio, con manseutudine,  che è contrario di far valere i propri diritti, e sopportandoci gli uni gli altri con amore.

L’apostolo Paolo farà tutta una serie di esortazioni riguardo a ciò che deve essere abbandonato e ciò che invece  deve essere “preso”.

(Efesini 4:25-32) bandita la menzogna, ognuno dica la verità al suo prossimo perché siamo membra gli uni degli altri. Adiratevi e non peccate; il sole non tramonti sopra la vostra ira e non fate posto al diavolo. Chi rubava non rubi più, ma si affatichi piuttosto a lavorare onestamente con le proprie mani, affinché abbia qualcosa da dare a colui che è nel bisogno. Nessuna cattiva parola esca dalla vostra bocca; ma se ne avete qualcuna buona, che edifichi secondo il bisogno, ditela affinché conferisca grazia a chi l'ascolta. Non rattristate lo Spirito Santo di Dio con il quale siete stati suggellati per il giorno della redenzione. Via da voi ogni amarezza, ogni cruccio e ira e clamore e parola offensiva con ogni sorta di cattiveria! Siate invece benevoli e misericordiosi gli uni verso gli altri, perdonandovi a vicenda come anche Dio vi ha perdonati in Cristo.

In sintesi la menzogna deve essere colmata dalla verità: non è possibile farsi del male a vicenda ingannandoci. Poi l’ira non deve degenerare recando danno al prossimo. Non fare posto al diavolo il quale spinge l’uomo a compiere atti malvagi quando questi non è più in grado di auto-controllarsi. Non rubare, ma lavorare e aiutare chi è nel bisogno. Evitare di dire delle parole cattive (malvagie, termini equivoci che sono contro i buoni costumi), ma dire solo quelle che edificano recando grazia secondo il bisogno che possano conferire a chi le ascolta.

Amarazza, cruccio, ira e clamore rappresentano la sequenza di quattro stati che vanno da una condizione dell'anima che imprigiona un individuo in perpetua asprezza, ad una reazione istintiva e temporanea (cruccio), ad un esternazione più duratura e violenta del male che si trama dentro (ira) e all’escandescenza che è il grado più altro dell’esasperazione in cui si scagliano parole offensive a danno dell’onore e della reputazione degli altri.

L’esortazione è di essere buoni gli uni agli altri, pieni di tenerezza, perdonarsi reciprocamente, come anche Dio ci ha perdonati in Cristo, altrimenti, il pericolo che si corre è quello di rattristare lo Spirito.

Dobbiamo essere riconoscenti della grazia immeritata che abbiamo ricevuto e questo non si esprime solo con le lodi del cuore e delle labbra, ma anche con una condotta guidata dallo Spirito Santo nell’amore per il prossimo secondo l’esempio di Gesù Cristo.

Prima di conoscere Cristo, i nostri pensieri erano immorali, le nostre parole erano volgari e, di conseguenza anche le nostre azioni erano sconvenienti. Se questo rappresenta il passato, il presente della nostra vita in Cristo come dovrebbe essere riguardo ai pensieri, le parole e le azioni?

(Efesini 5:3-6) Come si addice ai santi, né fornicazione, né impurità, né avarizia, sia neppure nominata tra di voi; né oscenità, né parole sciocche o volgari, che sono cose sconvenienti; ma piuttosto abbondi il ringraziamento. Perché, sappiatelo bene, nessun fornicatore o impuro o avaro (che è un idolatra) ha eredità nel regno di Cristo e di Dio. Nessuno vi seduca con vani ragionamenti; infatti è per queste cose che l'ira di Dio viene sugli uomini ribelli.

Coloro che ci osservano non dovrebbero avere il minimo sospetto che questi pensieri, parole e fatti possano esistere in mezzo ai cristiani (oscenità, fornicazioni, impurità, avarizia). Il credente non è esente dal peccare, ma il “vano ragionamento” di credersi delle persone salvate e allo stesso tempo continuare a condurre una vita nel peccato, significa in altre parole di non aver sperimentato la nuova vita in Cristo ed essere allo stato degli uomini ribelli.

Il nostro pensiero deve essere conforme alla parola di Dio (Efesini 5:10) …esaminando che cosa sia gradito al Signore. Esaminare significa investigare o essere convinti mediante prove inconfutabili ciò che è gradito al Signore.

(Efesini 5:15) Guardate dunque con diligenza a come vi comportate; non da stolti, ma da saggi;

Le nostre parole devono esprimere la sagezza che rispecchia il nostro cammino.

(Efesini 5:1-2) Siate dunque imitatori di Dio, perché siete figli da lui amati; e camminate nell'amore come anche Cristo vi ha amati e ha dato se stesso per noi in offerta e sacrificio a Dio quale profumo di odore soave.

I nostri fatti devono rispondere in modo benevolo al male che si riceve. Non è facile, ma siamo chiamati ad essere imitatori di Dio, a camminare seguendo l’esempio di Cristo testimoniando di essere figli di luce che manifestano la bontà, la giustizia e la verità.

(Efesini 5:9) poiché il frutto della luce consiste in tutto ciò che è bontà, giustizia e verità.

L’apostolo Paolo pone particolare alla necessità di essere fortificati per stare saldi contro le insidie del diavolo.

(Efesini 6:10-11) Del resto, fortificatevi nel Signore e nella forza della sua potenza. Rivestitevi della completa armatura di Dio, affinché possiate star saldi contro le insidie del diavolo;

La lotta non può essere vinta da soli, ma occorre l’armatura che Dio ci mette a disposizione. I credenti sono esposti a quello che possiamo definire l’impero del male di cui satana è il capo supremo. Sotto il diavolo c’è una misteriosa gerarchia che domina il mondo e la caratteristica di questo sistema è la malvagità e la loro arma è l’insidia, ovvero il tradimento.

La lotta è un tipo di combattimento è a “tu per tu” e solo se si è rivestiti della completa armatura di Dio possiamo vincere le battaglie quotidiane della vita.

(Efesini 1:20-21) Questa potente efficacia della sua forza egli l'ha mostrata in Cristo, quando lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla propria destra nel cielo, al di sopra di ogni principato, autorità, potenza, signoria e di ogni altro nome che si nomina non solo in questo mondo, ma anche in quello futuro.

C’è  in corso una battaglia tra il bene e il male che è stata già vinta mediante la crocifissione e la risurrezione di Cristo Gesù.

(Efesini 6:12) il nostro combattimento infatti non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti.

Le forze che attaccano il credente (principati, potenze, dominatori di questo mondo di tenebre, forze spirituali della malvagità) sono di natura trascendente ma il loro dominio è terrestre.

(Efesini 6:13) Perciò prendete la completa armatura di Dio, affinché possiate resistere nel giorno malvagio, e restare in piedi dopo aver compiuto tutto il vostro dovere.

(II Corinzi 11:3) Ma temo che, come il serpente sedusse Eva con la sua astuzia, così le vostre menti vengano corrotte e sviate dalla semplicità e dalla purezza nei riguardi di Cristo.

Abbiamo bisogno dell’armatura per resistere nel giorno malvagio. L’apostolo Paolo nutriva il timore che anche i credenti di Corinto venissero influenzati e sviati dalla loro semplicità e purezza nei riguardi di Cristo. Questo per affermare che anche i credenti possono essere influenzati dalle potenze del male con le conseguenze di sviarsi dalla sana dottrina e partecipare alle opere infruttose delle tenebre (Efesini 5:11).

(Efesini 6:14-17) State dunque saldi: prendete la verità per cintura dei vostri fianchi; rivestitevi della corazza della giustizia; mettete come calzature ai vostri piedi lo zelo dato dal vangelo della pace;  prendete oltre a tutto ciò lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infocati del maligno. Prendete anche l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio;

La verità per cintura: l’atto di cingersi i lombi della veste per non avere alcun impedimento durante il combattimento. La verità non si riferisce alla verità del vangelo che è l’oggetto della nostra fede, ma riguarda la nostra sincerità, la nostra integrità e la nostra fedeltà in ciò che crediamo. Dobbiamo rimuovere ogni dubbio riguardo alle promesse di Dio.

La corazza della giustizia: era la copertura del busto e proteggeva gli organi vitali. La giustizia è una caratteristica distintiva di Dio stesso, e solo mediante la comunione con Cristo noi possiamo rivestirci della giustizia pratica che possiamo manifestare nella vita quotidiana;

Come calzature lo zelo dato dal vangelo della pace: come le calzature servivano a dare sostegno e stabilità e, allo stesso modo, con l’evangelo di Cristo, abbiamo ricevuto la comunione con Dio.

Scudo della fede che serve a proteggere gli altri elementi dell’armatura. Era ricoperto da lino e pelle per assorbire i colpi delle frecce infuocate (proprietà autoestinguenti). Qui Paolo allude alla completa fiducia in Dio necessaria per proteggere il credente dalle tentazioni di ogni sorta di peccato. Gli attacchi di satana sono rappresentati da frecce infuocate che venivano neutralizzate dallo scudo. La completa fiducia in Dio può spegnere tutti i dardi infuocati del maligno.

L’elmo della Salvezza. Il credente possiede la salvezza, ma le insidie possono generare dei dubbi in merito alla perdita della salvezza. L’elmo protegge in senso figurativo la nostra mente, i nostri pensieri che vanno protetti… …esaminando cosa sia gradito al Signore.

La spada dello Spirito che è la Parola di Dio. La spada è un elemento di attacco e quindi la Parola di Dio è l’arma che Dio ci dà affinché possiamo rispondere agli attacchi del maligno.

(Ebrei 4:12) Infatti la parola di Dio è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a doppio taglio, e penetrante fino a dividere l'anima dallo spirito, le giunture dalle midolla; essa giudica i sentimenti e i pensieri del cuore.

La Parola di Dio contiene vita (Giovanni6:63) …le parole che vi dico sono spirito e vita); La Parola di Dio è efficace nel senso che si difende da sola. Nonostante gli attacchi che la Bibbia ha ricevuto nel corso della storia, resta Parola di Dio; La Parola di Dio è più affilata di qualunque spada a doppi taglio. Tutto che è scritto in essa è portato ad effetto; La Parola di Dio penetra fino alla divisione dell’anima e dello Spirito. È in grado di  scindere la condizione psicologica da quella che riguarda il proprio rapporto con Dio e indurre l’uomo all’ubbidienza quindi all’entrata in comunione con Dio, o alla disobbedienza che ha come conseguenza la ribellione. Giudica i pensieri e i sentimenti del cuore. La Parola di Dio viene identificata come Dio stesso al quale dobbiamo rendere conto delle nostre azioni e delle nostre scelte.

Le armi per la vittoria si ricevono con la preghiera.

(Efesini 6:18-20) pregate in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e supplica; vegliate a questo scopo con ogni perseveranza. Pregate per tutti i santi, e anche per me, affinché mi sia dato di parlare apertamente per far conoscere con franchezza il mistero del vangelo, per il quale sono ambasciatore in catene, perché lo annunzi francamente, come conviene che ne parli.

Pregare in ogni tempo, con supplica, vegliamo nella preghiera con costanza. Preghiamo per tutti i credenti e per coloro che sono ambasciatori del vangelo perché Satana si oppone ferocemente a coloro che annunziano la Salvezza per mezzo di Gesù Cristo.

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