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L'impazienza

L'impazienza

by AM
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10 giugno 2021
Lettura: testi vari

A volte passiamo dei lunghi periodi di prove e preghiamo Dio affinché ci liberi, e se questo non accade, diventiamo impazienti.

(Esodo 32:1-6) Il popolo vide che Mosè tardava a scendere dal monte; allora si radunò intorno ad Aaronne e gli disse: «Facci un dio che vada davanti a noi; poiché quel Mosè, l'uomo che ci ha fatti uscire dal paese d'Egitto, non sappiamo che fine abbia fatto»…

In questo brano vediamo che il popolo d’Israele pecca proprio per l’impazienza trascinando anche Aronne. Nonostante il popolo d’Israele aveva visto le acque del mar rosso aprirsi, sgorgare l’acqua dalla roccia, diventa impaziente dimenticando tutto quello che Dio aveva fatto in loro favore.

Anche noi, quando ci troviamo in una lunga prova, dimentichiamo tutto quello che Dio ci ha fatto.

(Ebrei 6:15) Così, avendo aspettato con pazienza, Abraamo vide realizzarsi la promessa

Abramo, a differenza del popolo d’Israele, aspettò con pazienza. Ci sono due modi per aspettare la risposta di Dio: o essere impazienti e prendere le decisioni senza consultare Dio, oppure avere pazienza come fece Abramo.

(Romani 4:18-21) Egli, sperando contro speranza, credette, per diventare padre di molte nazioni, secondo quello che gli era stato detto: «Così sarà la tua discendenza». Senza venir meno nella fede, egli vide che il suo corpo era svigorito (aveva quasi cent'anni) e che Sara non era più in grado di essere madre; davanti alla promessa di Dio non vacillò per incredulità, ma fu fortificato nella sua fede e diede gloria a Dio, pienamente convinto che quanto egli ha promesso, è anche in grado di compierlo.

In questo testo vediamo la grande fede: Abramo non vacillò, ma fu fortificato nella sua fede. Abramo sperò contro speranza. Cosa vuol dire? È sperare anche se è impossibile sperare, cioè quando umanamente non si vede via d’uscita. Abramo apparteneva al Dio della speranza e dell’impossibile. Anche quando umanamente siamo senza speranza, ricordiamoci che apparteniamo al Dio della speranza e dell’impossibile.

(Salmo 37:7) Sta' in silenzio davanti al SIGNORE, e aspettalo; non adirarti per chi prospera nelle sue imprese, per l'uomo che ha successo nei suoi malvagi progetti.

Questo verso non significa che non possiamo esternare le nostre ansie e paure più profonde a Dio, ma vuol dire di non lamentarsi. La parola di Dio si spiega sempre con la Parola di Dio.

(Giobbe 38:1) Allora il SIGNORE rispose a Giobbe dal seno della tempesta, e disse: Chi è costui che oscura i miei disegni con parole prive di senno?

Giobbe aveva perso tutto e aveva ragione per lamentarsi, ma Dio lo rimprovera nella tempesta in cui si trovava. Dio risponde anche quando siamo nella tempesta della prova e non dobbiamo cercare di oscurare i piani di Dio.

Forse qualcuno aspetta nel proprio deserto personale, ma Dio ci vuole dire di non lamentarci, di stare in silenzio ed aspettare con pazienza.

Aspetta con pazienza, come Abramo, e spera anche se non vedi alcuna speranza. Dio, è il Dio dell’impossibile e noi abbiamo il grande privilegio di appartenergli per l’eternità.

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