La fedeltà Cristiana
- by GR
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26 dicembre 2021
Lettura: testi vari
La fedeltà di Dio è l’amore di Dio in tutto il tempo. La fedeltà dell’uomo consiste nel restare fermi nei suoi propositi. La fedeltà del credente dev’essere rivolta verso Dio. Tra i frutti dello spirito vi è anche la fedeltà. La fedeltà non è un elemento naturale, ma un attaccamento alle cose alte, ovvero nei confronti di Dio.
La fedeltà può essere condizionata da alcuni concetti sbagliati: il fariseismo, il liberalismo e il relativismo. I farisei avevano la caratteristica di dire e non fare ciò che dicevano. Possiamo conoscere a memoria la scrittura, ma in realtà non amiamo Dio. Possiamo conoscere il testo biblico, ma questo non condiziona la nostra vita. Il liberalismo è adeguare la scrittura al nostro pensiero. Il relativismo è quando si adegua il pensiero alla propria verità.
L’apostolo Paolo chiamava i credenti con due aggettivi principali: santi e fedeli in Cristo Gesù. I santi sono coloro che sono santificati dallo Spirito di Dio. Si è santi in virtù della presenza dello Spirito Santo nella nostra vita.
La santità può essere posizionale: Dio ci vede santi in virtù dell’opera di Cristo, ma quando non condizioniamo i nostri principi a quelli della bibbia, allora siamo dei credenti carnali. Motivo per cui la bibbia ci esorata ad essere fedeli in Cristo.
(II Corinzi 2:14-15) Or sia ringraziato Dio, il quale ci fa sempre trionfare in Cristo e attraverso noi manifesta in ogni luogo il profumo della sua conoscenza. Perché noi siamo per Dio il buon odore di Cristo fra quelli che sono salvati, e fra quelli che periscono;
Siamo chiamati ad essere il profumo di Cristo. Dal tipo di profumo si capisce la qualità. Noi siamo il buon odore di Cristo tra i salvati, e odore di morte per coloro che non lo sono.
Il profumo soave deve sprigionare dalla nostra vita. La dedizione del nostro corpo a Dio, rappresenta il nostro culto spirituale. L’odore soave implica un sacrificio del nostro corpo e dev’essere vivente, ovvero continuo. Tra i vari servizi del tabernacolo, la preparazione del profumo doveva essere eseguita secondo regole e indicazioni ben precise.
La prima caratteristica del profumo era quella di essere costituito da una serie di elementi differenti e in dosi uguali. Le diverse qualità di Cristo, nella nostra vita, devono essere trovate in modo equilibrato. Un credente non può avere solo amore, o essere solo benevolo, ma il frutto identifica una serie di elementi comuni. Tutte le qualità che compongono il frutto dello spirito, devono trovarsi in modo equilibrato.
Un'altra caratteristica del profumo del tabernacolo, era che la miscela doveva essere triturata e ridotta in polvere secondo un procedimento ben preciso: l’arte del profumiere. La vita del credente deve essere preservata da ogni condizione esterna.
(Matteo 5:13) Voi siete il sale della terra; ma, se il sale diventa insipido, con che lo si salerà? Non è più buono a nulla se non a essere gettato via e calpestato dagli uomini.
Possiamo diventare insipidi quando la bibbia non trasforma la nostra vita e non manifestiamo agli altri le qualità cristiane.
Un'altra caratteristica del profumo: era riservato all’Eterno. La miscela era di uso esclusivo a Dio. Non dobbiamo compiacere a noi stessi, ma a Dio.
Inoltre il profumo del tabernacolo veniva bruciato ogni mattina sul braciere davanti all’Eterno. Per spandere il profumo c’è bisogno del fuoco. Senza lo zelo, il fuoco dell’amore di Cristo, non sprigioneremo nulla.
(II Corinzi 3:2-3) La nostra lettera, scritta nei nostri cuori, siete voi, lettera conosciuta e letta da tutti gli uomini; è noto che voi siete una lettera di Cristo, scritta mediante il nostro servizio, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente; non su tavole di pietra, ma su tavole che sono cuori di carne.
Possiamo dire di essere bravi, di conoscere la bibbia, ma se dalla nostra vita non sprigionano determinate caratteristiche, tutto quello che facciamo non serve a niente.
Ravvedersi significa cambiare direzione, essere liberati dalla nostra poca umiltà. La vita del credente è un esempio della realtà del vangelo ai perduti.
(II Corinzi 3:18) E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione del Signore, che è lo Spirito.
Coloro che amano Dio sono predestinati ad essere simili ad immagine di Cristo qui sulla terra. Il segreto della vita Cristiana risiede nella contemplazione del Cristo glorificato nel cielo.
Stefano era uno dei 7 diaconi che serviva nella chiesa primitiva. È stato il primo martire e di lui si rendeva buona testimonianza: la sua vita era il profumo di Cristo. Era un uomo pieno di grazia e di potenza e, al momento della sua lapidazione, rappresentò l’immagine di Cristo.
Dobbiamo essere come Stefano: sperimentare l’opera di Cristo, distruggere la vecchia vita e riedificarla in Cristo.