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Come proclamare la gloria di Dio

Come proclamare la gloria di Dio

by FDG
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15 maggio 2022
Lettura: II Corinzi 4:1-13

Il capitolo quattro è collegato al capitolo tre, e l’azione è quella di proclamare la gloria di Dio.

(II Corinzi 3:17-18) Ora, il Signore è lo Spirito; e dove c'è lo Spirito del Signore c'è libertà. E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione del Signore, che è lo Spirito.

C’è il pericolo, quando proclamiamo la Parola di Dio, di agire con superficialità e leggerezza dando importanza al nostro entusiasmo, ma l’apostolo Paolo è convinto che il suo ministerio lo ha ricevuto sulla base misericordia di Dio.

(I Timoteo 1:12-13) Io ringrazio colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù, nostro Signore, per avermi stimato degno della sua fiducia, ponendo al suo servizio me, 13 che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento; ma misericordia mi è stata usata, perché agivo per ignoranza nella mia incredulità.

(II Corinzi 4:1) Perciò, avendo noi tale ministero in virtù della misericordia che ci è stata fatta, non ci perdiamo d'animo;

Il primo aspetto per servire Dio è di non perdersi di animo. Impegnarsi a servire Dio riguarda tutti coloro che hanno compreso il valore di questo incarico. È basato sulla visione e sulla consapevolezza del carattere vitale del vangelo.

(II Corinzi 4:2) Del resto, quel che si richiede agli amministratori è che ciascuno sia trovato fedele.

Il secondo aspetto per servire Dio è di farlo con sincerità. Nella scrittura troviamo diversi comportamenti negativi (Simone il mago, Diotrefe), ma l’apostolo Pietro afferma di pascere il gregge di buon animo, con sincerità e con passione. Nel corso dei secoli la religione è stata usata per giochi di potere, ma l’apostolo Paolo aveva rinunciato all’ambiguità di politico senza scrupoli per servire Dio con sincerità. C’è il rischio di essere soggiogati da satana per fini illeciti. Il modello di servizio di Paolo dev’essere anche il nostro per non essere mai delusi.

(II Corinzi 11:3) Ma temo che come il serpente sedusse Eva con la sua astuzia, così le vostre menti vengano corrotte e sviate dalla semplicità e dalla purezza nei riguardi di Cristo.

(II Corinzi 4:3-4) Se il nostro vangelo è ancora velato, è velato per quelli che sono sulla via della perdizione, per gli increduli, ai quali il dio di questo mondo ha accecato le menti affinché non risplenda loro la luce del vangelo della gloria di Cristo, che è l'immagine di Dio

Il terzo aspetto è quello di avere la consapevolezza che gli altri non possano comprendere il messaggio della salvezza. Viviamo in un mondo sotto il potere del maligno ed è non facile smantellare queste fortezze di satana che possiamo sconfiggere solo con le armi che Dio ci ha dato. Ogni nostro pensiero dobbiamo portarlo all’ubbidienza di Dio. Gli uomini increduli sono “contenti” di essere accecati per giustificare la loro incredulità verso Dio. La luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno preferito le tenebre.

(II Corinzi 4:5) Noi infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù quale Signore, e quanto a noi ci dichiariamo vostri servi per amore di Gesù;

Il quarto aspetto è quello di predicare Cristo. Tante volte si predica il vangelo per sé stessi solo per attirare l’attenzione su di noi. Chi ci ascolta si deve “innamorare” di Cristo. Gli altri non devono ammirare le nostre idee o le nostre azioni. Quando si predica Cristo si deve avere lo scrupolo di rendere la gloria a colui che ci ha salvati. Per innalzare Cristo nella nostra vita dev’esserci la centralità di Cristo nella nostra vita.

(II Corinzi 4:6) perché il Dio che disse: «Splenda la luce fra le tenebre» è quello che risplendé nei nostri cuori per far brillare la luce della conoscenza della gloria di Dio, che rifulge nel volto di Gesù Cristo.

Ultimo aspetto e di presentare una vita rinnovata e luminosa. Dio vuole fare di noi una luce che brilla. L’obiettivo della nostra testimonianza e dell’opera che Dio vuole portare a compimento in ciascuno di noi è quello di essere conformi all’immagine del suo figliuolo.

Impegniamoci a servire Dio e proclamare la sua gloria e le virtù del nostro Signore Gesù Cristo.

(I Pietro 2:9) Ma voi siete una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato, perché proclamiate le virtù di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa;

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