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Non avere paura

Non avere paura

by LM
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09 giugno 2022
Lettura: Esodo 3:7-14

Esodo significa emigrazione, partenza in massa di una comunità motivata da ragioni morali e/o politiche. In questo contesto, Mosè si trovava sul monte Oreb mentre pascolava il gregge di suo suocero, e vide un fuoco che non si consumava sul monte Sinai. Vi andò e vide un pruno ardente. Mosè, come il profeta Neemia, visse in un paese straniero. In entrambi i casi, in Egitto e poi in Babilonia, il popolo d’Israele viveva in sofferenza. Dio, non si è mai dimenticato del suo popolo.

Al tempo di Mosè, il popolo d’Israele viveva sotto la schiavitù d’Egitto da 400 anni, ma Dio aveva in progetto di liberare il suo popolo. Tante volte aspettiamo la liberazione da Dio e vogliamo avere delle risposte, ma dubitiamo. Dobbiamo continuare ad essere fiduciosi, perché prima o poi Dio ci libererà dal problema che stiamo attraversando. Ci sono tanti esempi nella bibbia di uomini che chiedono a Dio di liberarli (es Davide quando era perseguitato da Saul – Salmo 17 e 18).

(Salmo 17:14-15) liberami, con la tua mano, dagli uomini, o SIGNORE, dagli uomini del mondo, il cui compenso è solo in questa vita, e il cui ventre tu riempi con i tuoi beni; di questi si saziano i loro figli, e lasciano il resto dei loro averi ai loro bambini.

(Salmo 18:1-2) Io ti amo, o SIGNORE, mia forza! Il SIGNORE è la mia rocca, la mia fortezza, il mio liberatore; il mio Dio, la mia rupe, in cui mi rifugio, il mio scudo, il mio potente salvatore, il mio alto rifugio.

Mosè, a differenza di Neemia, viene chiamato da Dio. Neemia sentì da solo il peso di liberare il popolo d’Israele. Perché Dio chiamò proprio Mosè? 40 anni prima Mosè ebbe modo di rendersi conto dello stato in cui versava Israele e sentì di fare qualcosa.

(Esodo 2:11-15) In quei giorni, Mosè, già diventato adulto, andò a trovare i suoi fratelli; notò i lavori di cui erano gravati e vide un Egiziano che percoteva uno degli Ebrei suoi fratelli. Egli volse lo sguardo di qua e di là e, visto che non c'era nessuno, uccise l'Egiziano e lo nascose nella sabbia. Il giorno seguente uscì, vide due Ebrei che litigavano e disse a quello che aveva torto: «Perché percuoti il tuo compagno?» Quello rispose: «Chi ti ha costituito principe e giudice sopra di noi? Vuoi forse uccidermi come uccidesti l'Egiziano?» Allora Mosè ebbe paura e disse: «Certo la cosa è nota». Quando il faraone udì il fatto, cercò di uccidere Mosè, ma Mosè fuggì dalla presenza del faraone, e si fermò nel paese di Madian e si mise seduto presso un pozzo.

(Esodo 3:11) Mosè disse a Dio: «Chi sono io per andare dal faraone e far uscire dall'Egitto i figli d'Israele?»

Mosè si fa una prima domanda, il primo dubbio: si sentiva debole e incapace. In altre parole ebbe paura di fronte a questa grande responsabilità nel reggere il confronto contro il faraone e condurre il popolo fuori dell’Egitto. La paura si manifesta in tanti modi: ansie, panico, disperazione. La paura può dominarti. La paura è stata la prima conseguenza del peccato, infatti Adamo ed Eva si nascosero al cospetto di Dio (Genesi 3:10).

(Esodo 3:12) E Dio disse: «Va', perché io sarò con te. Questo sarà il segno che sono io che ti ho mandato: quando avrai fatto uscire il popolo dall'Egitto, voi servirete Dio su questo monte».

Dio è più grande della paura che stai attraversando. L’opposto della paura è la fede.

(Giosuè 1:5) Nessuno potrà resistere di fronte a te tutti i giorni della tua vita; come sono stato con Mosè, così sarò con te; io non ti lascerò e non ti abbandonerò.

(Esodo3:13) Mosè disse a Dio: «Ecco, quando sarò andato dai figli d'Israele e avrò detto loro: "Il Dio dei vostri padri mi ha mandato da voi", se essi dicono: "Qual è il suo nome?" che cosa risponderò loro?»

Il secondo dubbio di Mosè fu che gli Israeliti non l’avrebbero creduto. Dio risponde “Io sono colui che sono”, la rappresentazione più grande di Dio. Dio non si presenta con un nome specifico. Nessuno è degno di poter nominare Dio. Dio è ciò che è. Lo possiamo chiamarlo in tanti modi e riconoscerlo per tutto ciò che è e che fa. Dio è il principio e la fine, il creatore, il liberatore, il rifugio.

Sono tanti motivi per appassionarci sempre più di Dio. Dio non si è mai dimenticato di noi. In questo momento ci sta pensando e si sta prendendo cura di noi. Non avere paura. Siamo chiamati a vivere e servire Dio. Se non viviamo per lui perdiamo tante benedizioni.

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