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Dio combatte per noi

Dio combatte per noi

by LM
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22 dicembre 2022
Lettura: I Samuele 17

Siamo in un contesto in cui i Filistei muovono guerra contro Israele. Golia esce dalle file dei filistei e chiama qualcuno d’Israele che lo potesse sfidare. Davide sconfigge Golia.

(I Samuele 17:12) Or Davide era figlio di quell'uomo efrateo di Betlemme di Giuda, che si chiamava Isai. Questi aveva otto figli e al tempo di Saul era vecchio, molto avanti negli anni.

In questo verso, l’attenzione si sposta su Davide, un giovane che pascolava il suo gregge. Davide si reca nel proprio accampamento, sentì e vide Golia chiedendo informazioni su chi fosse. Davide non esitò ad affrontare Golia, perché fu preso dalla rabbia di come Golia insultasse le schiere dell’Iddio vivente.

Davide era convinto di poter sconfiggere Golia con l’aiuto di Dio, e lo affrontò senza armatura, sapendo che Dio era al suo fianco. Quando Golia vide Davide, lo disprezzò, perché si presentò davanti a lui con un bastone, una fionda e cinque pietre. Con la sola fionda, Davide affondò il gigante e vinse.

Ci troviamo in un contesto in cui Dio sta accompagnando il suo popolo nel passaggio dal governo dei giudici alla monarchia richiesta dal popolo. Davide ha alcuni indizi che, dal punto di visto Cristologico, sono la rappresentazione di Cristo.

Da un lato i Filistei si erano schierati contro Dio e i suoi piani. Golia di fatto era un sostituto che combatteva per i Filistei, e Davide è il sostituto del popolo d’Israele. Allo stesso modo di Davide, Cristo è stato il nostro sostituto che ha combattuto contro i nostri nemici, morendo sulla croce per la nostra salvezza.

(I Corinzi 15:55-58) O morte, dov'è la tua vittoria? O morte, dov'è il tuo dardo?» Ora il dardo della morte è il peccato, e la forza del peccato è la legge; ma ringraziato sia Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo. Perciò, fratelli miei carissimi, state saldi, incrollabili, sempre abbondanti nell'opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore.

Ci sono diverse narrazioni della bibbia che sono riconducibili al sacrificio di Cristo.

(Genesi 22:9-18) Giunsero al luogo che Dio gli aveva detto. Abraamo costruì l'altare e vi accomodò la legna; legò Isacco suo figlio, e lo mise sull'altare, sopra la legna. 10 Abraamo stese la mano e prese il coltello per scannare suo figlio. Ma l'angelo del SIGNORE lo chiamò dal cielo e disse: «Abraamo, Abraamo!» Egli rispose: «Eccomi». E l'angelo: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli male! Ora so che tu temi Dio, poiché non mi hai rifiutato tuo figlio, l'unico tuo». Abraamo alzò gli occhi, guardò, ed ecco dietro a sé un montone, impigliato per le corna in un cespuglio. Abraamo andò, prese il montone e l'offerse in olocausto invece di suo figlio. Abraamo chiamò quel luogo «Iavè-Irè». Per questo si dice oggi: «Al monte del SIGNORE sarà provveduto». L'angelo del SIGNORE chiamò dal cielo Abraamo una seconda volta, e disse: «Io giuro per me stesso, dice il SIGNORE, che, siccome tu hai fatto questo e non mi hai rifiutato tuo figlio, l'unico tuo, io ti colmerò di benedizioni e moltiplicherò la tua discendenza come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; e la tua discendenza s'impadronirà delle città dei suoi nemici. Tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua discendenza, perché tu hai ubbidito alla mia voce».

Dio ordina ad Abramo di offrire in sacrificio suo figlio Isacco. Anche questa è una rappresentazione chiara di come Cristo sarebbe stato sacrificato. Notiamo come nell’ultimo verso del brano di genesi c’è una grande profezia: Cristo rappresenta la discendenza in cui saranno benedette tutte le nazioni della terra, e da questo si deduce che sin dall’origine noi gentili di nascita eravamo nei piani di Dio.

Oggi abbiamo una grande opportunità per parlare del vangelo e del vero natale: lo scopo per cui Cristo è venuto sella terra. Gesù è nato in un contesto in cui Israele attendeva un liberatore, ma la sua venuta, ma Cristo si è manifestato come il salvatore del mondo, come Colui che ha dato una nuova speranza.

L’attesa di Cristo è stata lunga, e nell’attesa molte volte ci facciamo prendere dall’ansia. Ricordiamoci che per Dio mille anni sono come un giorno. Dio lavora mentre noi aspettiamo i suoi piani adempiersi. Dio sta operando. Dobbiamo avere una fiducia completa in ciò che Dio fa e compie per noi.

Ritornando al brano di I Samuele 17, notiamo come Israele si era dimenticato di come Dio avrebbe potuto combattere per loro. Come credenti, quando ci troviamo nella tempesta, possiamo fissare il nostro sguardo su Cristo il quale combatte per noi. La nostra unica speranza è solo in Cristo. Dobbiamo essere consapevoli che Egli ci tiene sicuri nel suo amore perché tiene in mano ogni cosa.

(Romani 8:37) Ma, in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati.

Come possiamo applicare il racconto di Davide e Golia alla nostra vita?

(Salmo 27:1-5) Il SIGNORE è la mia luce e la mia salvezza; di chi temerò? Il SIGNORE è il baluardo della mia vita; di chi avrò paura? Quando i malvagi, che mi sono avversari e nemici, mi hanno assalito per divorarmi, essi stessi hanno vacillato e sono caduti. Se un esercito si accampasse contro di me, il mio cuore non avrebbe paura; se infuriasse la battaglia contro di me, anche allora sarei fiducioso. Una cosa ho chiesto al SIGNORE, e quella ricerco: abitare nella casa del SIGNORE tutti i giorni della mia vita, per contemplare la bellezza del SIGNORE, e meditare nel suo tempio. Poich'egli mi nasconderà nella sua tenda in giorno di sventura, mi custodirà nel luogo più segreto della sua dimora, mi porterà in alto sopra una roccia.

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