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Gesù è Dio

Gesù è Dio

by SP
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25 giugno 2020
Lettura: Marco 1:1-15

L’evangelista Marco si prefigge di presentare Cristo come il servo dell’umanità. Questo lo deduciamo dal seguente versetto:

(Marco 10:45) Poiché anche il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito, ma per servire, e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti.

I destinatari del vangelo di Marco sono i romani perché enfatizza il concetto di autorità e contiene il maggior numero di miracoli che Gesù ha fatto e la particolarità con cui Egli guariva. Un romano, quindi, avrebbe subito compreso di trovarsi di fronte ad una persona autoritaria.

L’evangelista Marco non si esime nell’attribuire la divinità a Gesù Cristo, infatti, affermare che Gesù è il Figlio di Dio, significa dire che Gesù è Dio.

(v. 2-3) La deità di Cristo è fondata sulle scritture. L’antico testamento già asseverava la deità di Cristo (Malachia 3:1 - Isaia 40:23) e tutte le profezie dell’A.T. sono concordi in questo. Gli Ebrei non hanno compreso l’aspetto della divinità di Cristo.

(vv. 4-8) La deità di Cristo è fondata sulla testimonianza di Giovanni il Battista. Giovanni ha preparato la via del Signore, un ministerio già annunciato nell’antico testamento il cui messaggio ha avuto lo scopo di muovere le coscienze. Gesù stesso ha affermato (Matteo 11:11): “Tra i nati di donna non è sorto mai nessuno più grande di Giovanni Battista”. Il ministerio di Giovanni è stato il battesimo del ravvedimento e chi si battezzava, avrebbe manifestato il desiderio di ritornare a Dio preparandosi ad accogliere il Messia promesso. (v. 8) Io vi ho battezzati con acqua, ma lui vi battezzerà con lo Spirito. Giovanni non avrebbe voluto battezzare Gesù Cristo perché non si riteneva degno (v.7).

(vv. 9-11) La deità di Cristo è fondata sulla testimonianza di Dio Padre. Il battesimo di Gesù segna l’inizio del suo ministerio. A un tratto, come egli usciva dall'acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito scendere su di lui come una colomba. Una voce venne dai cieli: «Tu sei il mio diletto Figlio; in te mi sono compiaciuto».

Gesù pur essendo Dio, fu un uomo soggetto alla tentazione. È interessante notare (v.12) che lo Spirito Santo lo sospinse nel deserto. Il fatto stesso che Cristo è stato tentato come uomo per volontà di Dio stesso, è perché solo così Cristo avrebbe compreso l’uomo nelle sue tentazioni e venirgli in aiuto.

(Ebrei 2:18) infatti, poiché egli stesso ha sofferto la tentazione, può venire in aiuto di quelli che sono tentati.

In diversi passi della Bibbia sono evidenziati i limiti fisici e morali di Gesù come uomo, infatti, ebbe fame, provò stanchezza, dormiva, beveva… …come un uomo normale, e sperimentò anche la morte. L’evangelo di Giovanni afferma (10:17-18) Per questo mi ama il Padre; perché io depongo la mia vita per riprenderla poi. Nessuno me la toglie, ma io la depongo da me. Ho il potere di deporla e ho il potere di riprenderla. Quest'ordine ho ricevuto dal Padre mio. Gesù patì la sofferenza, l’angoscia, il tradimento dei suoi discepoli… …e pianse.

(Ebrei 4:15) Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato.

Quando pensiamo alle nostre sofferenze, alle tentazioni e alle difficoltà, dobbiamo avere la consapevolezza che Cristo ci comprende ed è a noi vicino. Dobbiamo prima di tutto amare Dio, e la nostra ubbidienza dev’essere fondata sull’amore e non sulla paura. Dio vuole che il nostro rapporto con Lui sia dominato dall’amore.

(Marco 1:15) «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; ravvedetevi e credete al vangelo».

Con questa espressione Cristo afferma che tutte le profezie che Lo riguardavano dell’antico testamento, si sono in Lui adempiute. Dio ha stabilito un momento preciso in cui Cristo doveva venire nel mondo.

(Galati 4:4-5) ma quando giunse la pienezza del tempo, Dio mandò suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare quelli che erano sotto la legge, affinché noi ricevessimo l'adozione.

L’evangelo di Giovanni afferma (14:9): Chi ha visto me, ha visto il Padre.

Israele non ha riconosciuto in Cristo il regno del messia promesso (Giovanni 1:11): È venuto in casa sua e i suoi non l'hanno ricevuto;

Il messaggio di Cristo è attuale ed è il centro della Parola di Dio: “Ravvedetevi e credete al vangelo”. Ravvedimento consiste nel fermarsi, riconoscere che si sta camminando in una strada sbagliata e decidere di cambiare direzione. Credere in Gesù non è un’adesione mentale, ma consiste nel riceverLo nella propria vita, con estrema convinzione, come Signore e Salvatore.

(II Co. 6:2) …eccolo ora il tempo favorevole; eccolo ora il giorno della salvezza!

Cristo è stato realmente un uomo, è stato il primo evangelista, ci ama e vuole che noi dimoriamo in Lui. Impegniamoci ad adorarLo con tutta la nostra vita. Egli ci aiuta, ci consola e ci libera. Come credenti, inoltre, siamo chiamati a predicare il vangelo.

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