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Chiudi il becco!

Chiudi il becco!

by SP
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12 luglio 2020
Lettura: Marco 1:16-45

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Dalla volta precedente, in sintesi, abbiamo considerato che Gesù Cristo è la prova materiale dell’esistenza di Dio e in Lui abita tutta la pienezza della deità. Inoltre, Egli è stato anche vero uomo perché è stato tentato come noi uomini. (Ebrei 4:14-16). Egli simpatizza con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato.

(Colossesi 2:9) perché in lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità; e voi avete tutto pienamente in lui, che è il capo di ogni principato e di ogni potenza.

(vv 16-21). Gesù è il maestro per eccellenza. Il maestro perché in primo luogo ebbe dei discepoli, ma in questo passo notiamo che Egli chiama i discepoli. È interessante sottolineare che ai tempi di Gesù, ogni rabbino o scriba, aveva con sé dei discepoli che lo seguivano per loro volontà, ma Gesù stravolge le regole perché fu lui a cercare e scegliere i suoi discepoli: (v. 17) «Seguitemi, e io farò di voi dei pescatori di uomini». Il verbo seguire significa “venite dietro a me”, un’espressione che denota la volontà di Gesù di renderli suoi discepoli. In questa circostanza Gesù ebbe il suo primo incontro con i discepoli, ma la scelta dei discepoli fu progressiva. Perché Gesù scelse proprio quei discepoli? La bibbia non ci da alcuna risposta a riguardo in modo esplicito, ma da alcuni passi della Bibbia possiamo dedurre alcune caratteristiche che i discepoli di Cristo dovevano possedere (Giovanni 1:40-51):

1) Erano in attesa del messia. (Giovanni 1:40-51) «Prima che Filippo ti chiamasse, quando eri sotto il fico, io ti ho visto». Natanaele gli rispose: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele»;

2) Conoscevano le profezie dell’antico testamento e conoscevano le scritture (Giovanni 1:41);

3) Furono pronti alla chiamata del Signore (Marco 1:18).

Essere discepoli oggi non significa abbandonare la nostra attività o la nostra famiglia, ma fare di Cristo l’assoluta priorità in ogni aspetto della nostra vita. Tanti sono credenti, ma non tutti sono discepoli. Vuoi essere un discepolo di Gesù e consacrare ogni lato della tua vita? Vuoi abbandonarti a Lui? Comporta qualcosa certamente, ma in una prospettiva d’amore, vuoi averlo come maestro? Siamo dei tralci che portano frutto o che, pur essendo attaccati, non succhiano la linfa dalla vite?

Gesù aveva autorità sia come persona e sia come maestro. Abbiamo già considerato che l’evangelo di Marco si sofferma sul fatto che Gesù insegnava come uno che aveva autorità. Ciò significa che il suo comportamento e il suo insegnamento erano accompagnati da una vita impeccabile. Gesù chiese ai Giudei del suo tempo: chi di voi può convincermi di peccato? Nessuno poteva accusare Cristo di qualche peccato, perché come dice in Isaia 50:9 …perché non aveva commesso violenze né c'era stato inganno nella sua bocca.

Gesù insegnava non come gli scribi i quali si limitavano a citare i detti degli antichi basandosi su tradizioni e pensieri formulati da altri uomini. Il messaggio di Cristo scuote le vite e spinge all’azione in grado di produrre un risultato concreto, un messaggio che trasforma e rinnova. Invece, il messaggio della religione lascia invariati.

(v 23-45). Gesù ha autorità sui demoni e sulle malattie. Gesù sgrida i demoni non permettendo loro di parlare e li scaccia. L’espressione utilizzata “sta zitto” è assimilabile a “chiudi il becco”. Gesù aveva una totale supremazia sui demoni che dinanzi a lui erano chiamati a tacere e ad ubbidire alla sua voce.

(aneddoto). Una vedova che era molto povera, un giorno, non aveva niente da cucinare e da dare a pranzo ai bambini. Perciò pregò: “Signore, mandami un po’ di alimenti da cucinare per me e i miei figli, perché non abbiamo nulla!” Aveva pregato ad alta voce, e un vicino, che era ateo, l’ascoltò. Egli decise di prendere in giro la povera vedova. Andò al supermercato, fece una buona spesa e pagò un ragazzo sconosciuto perché la portasse a casa di quella donna. Ma avrebbe dovuto dirle che era il diavolo a mandarle la spesa. Il ragazzo andò, bussò e consegnò la spesa alla povera vedova, dicendole che era il diavolo a mandarla. Ella sorrise con gratitudine e disse: “Va bene. Quando Dio comanda, anche il diavolo obbedisce!”

Anche satana è chiamato ad essere sottoposto e in qualche modo a servire i figli di Dio. La potenza risiede in Colui che è in noi ed è più forte di colui che è nel mondo.

(I Giovanni 4:4) Voi siete da Dio, figlioli, e li avete vinti, perché colui che è in voi è più grande di colui che è nel mondo.

I demoni conoscevano chi era Gesù e il loro destino. Satana e tutta la sua schiera sono già sconfitti nel nome di Gesù.

La folla riconobbe l’autorità di Gesù sia nel suo insegnamento che nel suo operato.

Possiamo riposare tranquilli nelle braccia di Dio perché satana e tutte le sue legioni sono state sconfitte alla croce. I demoni avevano paura della venuta di Cristo perché di lì a poco si sarebbe adempiuto il piano di Dio che gli avrebbe sconfitti per sempre.

(Romani 8:38-39) Infatti sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun'altra creatura potranno separarci dall'amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore.

Gesù ha autorità sulla malattia. Didatti guarisce la suocera di Pietro, opera tante altre guarigioni e guarisce un lebbroso.

(v. 32) Poi, fattosi sera, quando il sole fu tramontato, gli condussero tutti i malati e gli indemoniati.  È un’espressione che denota un’azione continua, in altre parole, nonostante la giornata fosse terminata, continuavano a portare a Gesù tutti i malati e gli indemoniati. Gesù non si tira indietro nonostante avesse trascorso una giornata piena di impegni e, essendo vero uomo, accusava la pesantezza della giornata.

Sei disposto a rispondere alla chiamata di Dio anche quando sei comodo e stai riposando?

Gesù si impietosì quando vide un lebbroso che gli disse (Matto 8:2): «Signore, se vuoi, tu puoi purificarmi».  

(Matteo 9:36) (Gesù) Vedendo le folle, ne ebbe compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore.

Le folle erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Gesù vedeva il cuore delle persone e osservava che la loro anima era distrutta e affranta. Abbiamo questa stessa visione di Gesù e il cuore compassionevole verso le anime del mondo? O giudichiamo dall’apparenza?

Gesù fu un uomo di preghiera. (v.35) Poi, la mattina, mentre era ancora notte, Gesù si alzò, uscì e se ne andò in un luogo deserto; e là pregava. Gesù nella sua forma umana aveva bisogno della comunione con Dio padre e si ritira in un luogo deserto.

Possiamo pregare in ogni momento, ma è fondamentale che nella nostra giornata vi sia un momento non di quantità, ma di qualità, in cui ci ritiriamo in disparte da tutto e da tutti e ci concentriamo nel nostro rapporto con Dio.

Che uomo è mai questo? Se lo chiesero i discepoli, i giudei, gli apostoli e ancora oggi siamo meravigliati dalla persona del nostro Signore Gesù Cristo. Il primo evangelista, il maestro per eccellenza, che ha autorità sui demoni e sulle malattie, un uomo di preghiera.

Facciamo la scelta di consacrazione e decidiamo di abbandonare noi stessi perché Dio vuole riempirci nuovamente di sé. Dedichiamoci al nostro prossimo non per avere il premio celeste, ma per imitare l’animo che ebbe Cristo.

Dedichiamo ogni giorno un tempo di qualità per Dio. Il rapporto personale con Dio ciascuno lo vive nella profondità e nella prospettiva che la vita ci porta a vivere. Siamo chiamati a conoscere Dio. Che dio ci benedica.

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