Non ci sono scuse
- by Andrea C
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06 gennaio 2022
Lettura: Luca 14:15-24
In questa parabola possiamo subito notare la fantasia degli invitati nel comporre le proprie scuse. Gesù era stato invitato in una cena, e i farisei occupavano i primi posti, e un invitato disse…Beato chi mangerà pane nel regno di Dio!
Il regno di Dio è aperto a tutti. Le scuse di queste parabole sono le classiche situazioni che tutti noi affrontiamo. La prima scusa è: Ho comprato un campo e ho necessità di andarlo a vedere; ti prego di scusarmi. La seconda scusa è ho comprato dei buoi… La terza scusa sono i legami familiari: ho preso moglie.
Anche se queste scuse potevano essere reali, Dio conosce i nostri cuori e le nostre azioni. In questa parabola vediamo due inviti: uno riguarda il giorno e l’altro l’ora esatta. Alla luce del contesto sociale e culturale, le scuse non avevano fondamento. Questa parabola parla di un invito ad un particolare banchetto. La cena è un avvenimento importante, che simboleggia, gioia, comunione, e l’entrata a far parte della grazia di Dio.
Dio ti sta invitando a partecipare a questa festa. Gesù ti sta dicendo di far parte della famiglia di Dio. Davanti a Colui che ha donato tutto, davanti al sacrificio di Cristo, quale scusa può reggere? Cosa ti fa stare indifferente?
Le scuse prendono forza quando si deve prendere un impegno. Possiamo inventarci qualunque tipo di scusa, ma qual è una buona scusa per perdere la propria anima per l’eternità? Gesù vuole far entrare più persone possibili del suo regno, ma egli ha dato un tempo preciso. Un giorno renderemo conto del tempo che abbiamo trascorso su questa terra.
Dio vuole condividere il suo regno con più persone possibili. Il termine “costringere” (v.23) non fa riferimento all’uso della forza, ma indica “sollecito”, l’amore persuaso di Dio.
(Apocalisse 3:20) Ecco, io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me.
Lo stesso amore persuaso che bussa alla porta del tuo cuore. Dio si serve di ogni mezzo per testimoniare della sua presenza sin dalla creazione. Il padrone di casa è severo e generoso, invita tutti nel suo regno, ma se non hai Cristo, non puoi far parte del banchetto celeste. Qual è la tua scusa? Cristo rispose ai Farisei che tutti sono destinati ad avere questo invito.
(Colossesi 1:13) Dio ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio.
(Romani 8:16-17) Lo Spirito stesso attesta insieme con il nostro spirito che siamo figli di Dio. Se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, se veramente soffriamo con lui, per essere anche glorificati con lui.
Molti credenti pensano che la vita eterna si vedrà solo dopo la morte fisica, ma dal momento che accettiamo il suo invito, siamo trasportati nel regno dei cieli, e già ora godiamo le benedizioni del regno celeste. In quanto figli di Dio abbiamo il compito di testimoniare al mondo che Cristo salva e vuole che tutti gli uomini giungono al ravvedimento.
(II Pietro 3:9) Il Signore non ritarda l'adempimento della sua promessa, come pretendono alcuni; ma è paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento.
Quali sono le scuse che portiamo davanti a Dio per fare ciò che siamo invitati a fare? Cosa c’è nel tuo piatto? Ogni volta che rifiutiamo l’invito di Dio, non sperimentiamo la Sua potenza. A volta sostituiamo le benedizioni di Dio con una gran bella scusa e guardiamo solo al prezzo da pagare in termini di tempo, senza considerare il prezzo che Cristo ha pagato per noi. Le nostre scuse ci lasciano sempre affamati e insoddisfatti.
(I Corinzi 15:58) Perciò, fratelli miei carissimi, state saldi, incrollabili, sempre abbondanti nell'opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore.
Dio comunica a Mosè che voleva liberare il popolo, ma Mosè preferì farsi aiutare. Davanti al fatto che Dio compie tanti miracoli, siamo capaci di avanzare solo scuse e di sfidare Dio. Mosè sperimentò chi fosse il Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe.
Possiamo diventare dei grandi strumenti nelle mani di Dio, ma siamo ancora lì a chiedere spiegazione. Stiamo partecipando attivamente al regno di Dio? Abbiamo davanti a noi le grandi benedizioni del banchetto celeste.
Un aspetto che silenziosamente ci incatena sono le scuse. Tutti ne siamo contagiati, ma è ora di dire “basta” alle nostre scuse. Dio ha un piano preciso per ciascuno di noi, e non accontentiamoci delle briciole. L’unica via per accedere al banchetto è Cristo, e non possiamo contraccambiare in alcun modo ciò che ha fatto Cristo per noi.
In quanto figli di Dio e coeredi di Cristo abbiamo accesso a tutte le benedizioni che ci sono su quella tavola. Dobbiamo essere degni del nome di figli di Dio che portiamo. Un giorno renderemo conto del tempo speso, e non avremo scuse. Adesso abbiamo il tempo per rimediare. Cosa abbiamo nel nostro piatto?