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Non sparlate gli uni degli altri

Non sparlate gli uni degli altri

by FDG
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13 febbraio 2022
Lettura: Giacomo 4:11-12

(Giacomo 4:11-12) Non sparlate gli uni degli altri, fratelli. Chi dice male del fratello, o chi giudica il fratello, parla male della legge e giudica la legge. Ora, se tu giudichi la legge, non sei uno che la mette in pratica, ma un giudice. Uno soltanto è legislatore e giudice, colui che può salvare e perdere; ma tu chi sei, che giudichi il tuo prossimo?

Non è facile praticare questi versi della Parola di Dio. Per poterlo fare c’è bisogno di umiltà. Perché? «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».

(Giacomo 4:10) Umiliatevi davanti al Signore, ed egli v'innalzerà.

Il superbo è chi vuole competere con Dio e dirgli addirittura cosa dovrebbe fare. L’umiltà, invece, è l’opposto della superbia. L’umiltà è l’unica condizione per servire Dio. L’apostolo Giacomo, in questa lettera dice di tenere a freno la nostra lingua. La lingua è capace d’incendiare dei fuochi spirituali che non si possono spegnere. Non solo dobbiamo essere uditori della Parola di Dio, ma anche facitori.

È un imperativo: non sparlare gli uni gli altri! Sparlare non è solo calunnia, ma anche disprezzo che mette in cattiva luce gli altri. In realtà, quando sparliamo, facciamo male anche a noi stessi. Tutto ciò che va incontro alla verità, dobbiamo credere e praticare. Tutto ciò che va contro l’unità del corpo, va bandito, altrimenti si da spazio alle strategie di satana.

(Efesini 2:14-16) Lui, infatti, è la nostra pace; lui che dei due popoli ne ha fatto uno solo e ha abbattuto il muro di separazione abolendo nel suo corpo terreno la causa dell'inimicizia, la legge fatta di comandamenti in forma di precetti, per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo facendo la pace e per riconciliarli tutti e due con Dio in un corpo unico mediante la sua croce, sulla quale fece morire la loro inimicizia.

Chi parla male della legge, non fa altro che giudicare la legge stessa.

(Galati 4:4) ma quando giunse la pienezza del tempo, Dio mandò suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge.

Siamo liberi in Cristo, ma la legge è santa. Ci sono due cose per adempiere la legge: amare Dio con tutto se stessi, e poi amare il prossimo.

(Salmo 19:7) La legge del SIGNORE è perfetta, essa ristora l'anima; la testimonianza del SIGNORE è veritiera, rende saggio il semplice.

(Levitico 19:16-17) Non andrai qua e là facendo il diffamatore in mezzo al tuo popolo, né ti presenterai ad attestare il falso a danno della vita del tuo prossimo. Io sono il SIGNORE. Non odierai tuo fratello nel tuo cuore; rimprovera pure il tuo prossimo, ma non ti caricare di un peccato a causa sua.

Dobbiamo avere un atteggiamento corretto. Ci sono due linee guide: 1) non diffamare il tuo prossimo, ovvero evitare tutto ciò che può fare danno al proprio fratello; 2) non odiare il proprio fratello. Quando parliamo, dobbiamo esaminare il nostro cuore per evitare che ciò che diciamo possa provenire da sentimenti di rivalsa.

Il cuore dell’uomo è insanabilmente malvagio, ma il cuore del credente è stato trasformato. Fino a quando vivremo in questo corpo, anche il credente può avere dei pensieri malvagi. Siamo pronti a desiderare di essere innalzati, ma dobbiamo stimare gli altri superiori a noi stessi.

Rimprovera il tuo prossimo. Ci vuole discernimento per fare delle valutazioni correte e l’uomo spirituale dev’essere in grado di giudicare. L’apostolo Paolo ci esorta a rialzare con mansuetudine il fratello che è spiritualmente caduto.

(Galati 6:1) Fratelli, se uno viene sorpreso in colpa, voi, che siete spirituali, rialzatelo con spirito di mansuetudine. Bada bene a te stesso, che anche tu non sia tentato.

(Proverbi 18:19) Un fratello offeso è più inespugnabile di una fortezza; e le liti tra fratelli sono come le sbarre di un castello

Se si parla male del fratello, si erige una barriera. Le liti sono come le sbarre di un castello. Le valutazioni, i richiami o eventuali esortazioni o ammonimenti, devono essere animati da sentimenti positivi. Bisogna mettere in pratica la Parola di Dio. Se non siamo dei buoni facitori, sarà molto difficile mettere in pratica quello che Dio ci dice. C’è un solo legislatore: Dio! Il mancato controllo dei nostri sentimenti, può portarci sulla strada della presunzione.

(Giacomo 4:12) Uno soltanto è legislatore e giudice, colui che può salvare e perdere; ma tu chi sei, che giudichi il tuo prossimo?

Altro particolare: se non si hanno remore, induci o esitazioni nello sparlare tra noi fratelli, figuriamoci come possiamo sparlare degli altri al di fuori. Esiste una sola autorità, Dio, che non ha mai delegato all’uomo i suoi poteri. Sottomettiamoci a Dio per vincere le battaglie giornaliere, perché a Lui solo appartiene il potere di salvare.

(Romani 2:1) Perciò, o uomo, chiunque tu sia che giudichi, sei inescusabile; perché nel giudicare gli altri condanni te stesso; infatti tu che giudichi, fai le stesse cose.

Dobbiamo pregare per il fratello affinché possa restare in piedi. Chi sono io o tu per esprimere una sentenza definitiva? Umiliativi davanti a me ed io vi innalzerò.

Umiltà è onestà è sincerità che consente al credente di scoprire i propri limiti. L’umile ci aiuta a stimare gli altri superiori a noi stessi ed apprezzare gli altri anche obiettivamente. L’umiltà ci fa scoprire quali sono i nostri errori. Con l’egoismo e la presunzione invece si minimizzano gli altri.

Dobbiamo essere uniti perché se abbiamo la pace e Dio ha tolto le inimicizie, noi non possiamo dividerla e separare perché non siamo umili.

(Proverbi 29:22-24) L'uomo collerico fa nascere contese, e l'uomo furioso commette molte trasgressioni. L'orgoglio abbassa l'uomo, ma chi è umile di spirito ottiene gloria. Chi fa società con il ladro odia se stesso; egli ode la maledizione e non dice nulla. La paura degli uomini è una trappola, ma chi confida nel SIGNORE è al sicuro.

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