Il peccato dell'idolatria
- by GR
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06 marzo 2022
Lettura: 1 Re 13:1-8
Questo brano tratta il racconto di Ioacaz, re d’Israele. Sono trascorsi due secoli da quanto Dio ha liberato il popolo d’Israele dalla schiavitù d’Egitto.
Al tempo di Ioacaz, Israele era diviso in due regni: quello del nord con capitale Samaria, e il regno di Giuda la cui capitale era Gerusalemme. Il re Geroboamo impedì che il regno del nord andasse ad adorare a Gerusalemme, ed istituì dei vitelli d’oro. Ioacaz cominciò a regnare sopra Israele e regno per 17 anni. Ioacaz fece ciò che è male agli occhi del Signore. Non fu un re “bravo”, in quanto imitò il re Geroboamo, consentendo al popolo di continuare ad adorare degli idoli.
Ioacaz sapeva di un peccato esistente e non si allontanò da questo peccato continuando a persistere in questo peccato.
(II Re 13:3) L'ira del SIGNORE si accese contro gli Israeliti, ed egli li diede nelle mani di Azael, re di Siria, e nelle mani di Ben-Adad, figlio di Azael, per tutto quel tempo
Dio permise la sconfitta del popolo d’Israele facendolo vivere in sottomissione al popolo Siriano perché persisteva nel peccato. Questo vuol dire che possiamo vivere in uno stato di peccato e persistere senza renderci conto che Dio può disciplinarci.
(II Re 13:4-5) Ma Ioacaz implorò il SIGNORE, e il SIGNORE lo esaudì, perché vide l'oppressione sotto la quale il re di Siria teneva Israele. Il SIGNORE diede un liberatore agli Israeliti, i quali riuscirono a sottrarsi al potere dei Siri, in modo che i figli d'Israele poterono abitare nelle loro tende, come prima.
Dio esaudì la richiesta di Ioacaz nonostante il popolo viveva nel peccato. Dio ha permesso al popolo di vivere una vita come prima. Dio è fedele e mantiene il suo patto, motivo per cui esaudì la richiesta in preghiera di Ioacaz.
(II Re 13:6) Ma non si allontanarono dai peccati con i quali la casa di Geroboamo aveva fatto peccare Israele; e continuarono a camminare per quella via; persino l'idolo di Astarte rimase in piedi a Samaria.
Nonostante Dio aveva perdonato il popolo per il suo errore, il popolo d’Israele continuò a persistere nel peccato, e Dio disciplina nuovamente il popolo.
(II Re 13:7) Di tutta la sua gente, a Ioacaz, il SIGNORE non aveva lasciato che cinquanta cavalieri, dieci carri e diecimila fanti; perché il re di Siria li aveva distrutti, e li aveva ridotti come la polvere che si calpesta.
Dio ristabilì una pace, ma il popolo continuò a peccare e così lo ridusse come la polvere che si calpesta. Ioacaz fu uno dei re che non fece tante prodezze.
(I Corinzi 10:9-12) Non tentiamo Cristo come alcuni di loro lo tentarono, e perirono morsi dai serpenti. Non mormorate come alcuni di loro mormorarono, e perirono colpiti dal distruttore. Ora, queste cose avvennero loro per servire da esempio e sono state scritte per ammonire noi, che ci troviamo nella fase conclusiva delle epoche. Perciò, chi pensa di stare in piedi guardi di non cadere.
L’idolatria è un grave peccato. Il credente prospera se il suo cammino è con Dio.
(Giosuè 1:8-9) Questo libro della legge non si allontani mai dalla tua bocca, ma meditalo, giorno e notte; abbi cura di mettere in pratica tutto ciò che vi è scritto; poiché allora riuscirai in tutte le tue imprese, allora prospererai. Non te l'ho io comandato? Sii forte e coraggioso; non ti spaventare e non ti sgomentare, perché il SIGNORE, il tuo Dio, sarà con te dovunque andrai.
Perché il popolo d’Israele non ha più prosperato. Perché i suoi re si sono allontanati da Dio.
Salomone è stato un re che ha scritto il libro dell’ecclesiaste e dei proverbi, ma Dio lo ha disciplinato. Dio è fedele nel bene e nel male. Dio disciplina quelli che ama. Il credente prospera perché Dio gli permette di prosperare se cammina nelle sue vie.
(Tito 2:11-13) Infatti la grazia di Dio, salvifica per tutti gli uomini, si è manifestata, e ci insegna a rinunciare all'empietà e alle passioni mondane, per vivere in questo mondo moderatamente, giustamente e in modo santo, aspettando la beata speranza e l'apparizione della gloria del nostro grande Dio e Salvatore, Cristo Gesù.
Dio ci dona tutto quello che abbiamo bisogno non perché siamo bravi, ma per la sua grazia che si è manifestata che c’insegna a rinunciare all’empietà per vivere in questo mondo piamente e giustamente. Ioacaz è stato un esempio negativo perché ha permesso che il popolo perseverasse nella sua idolatria. Ricordiamoci che Dio ci esaudisce non per i nostri meriti, ma perché egli è fedele e noi siamo sui figli.