Consolatevi
- by LDL
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24 marzo 2022
Lettura: Isaia 40:1
Ciascun uomo ha bisogno di consolazione. Lo Spirito Santo è il consolatore.
(Isaia 40:1) Consolate, consolate il mio popolo, dice il vostro Dio.
Le verità di questo verso valgono in qualsiasi circostanza e in qualsiasi prova. Sono due frasi straordinarie. Dio chiama Israele “il mio popolo” e poi, riferendosi a sé stesso, “il vostro Dio”. Tutto il mondo appartiene a Dio. Dio regna su tutti gli uomini, ma alcuni sono etichettati come suo popolo. Essere popolo di Dio significa che siamo il possesso particolare di Dio.
Dio ha amato il popolo d’Israele con un amore Eterno che non diminuirà in ogni epoca e in ogni età. Per fede noi siamo certi di essere il popolo di Dio e poter guardare in cielo e dire: “Tu sei il mio Salvatore”, “Tu sei mio Padre”. Possiamo affermare ciò? Puoi riconoscere nel tuo cuore il nuovo patto che ti ha legato a Cristo? Vedi per fede che il suo sangue è stato sparso per te? Se puoi fare tutti ciò, allora Dio ti sta dichiarando che sei parte del suo popolo. Tu sei l’oggetto del suo amore e sarai accettato per tutta l’eternità nel suo amato Figlio.
Dio non solo tiene in vita il suo popolo, ma ci consola. Dio consola chi ha il cuore abbattuto, chi è rattristato, chi è ferito… e usa degli strumenti per risollevare i cuori afflitti per dargli gioia dove prima c’era la disperazione. Dio usa gli angeli per consolarci. Satana può metterci pensieri sbagliati in testa tramite angeli decaduti che vengono mandati per sviare il popolo di Dio.
(Ebrei 1:14) Essi non sono forse tutti spiriti al servizio di Dio, mandati a servire in favore di quelli che devono ereditare la salvezza?
Ci sono tanti esempi nella Bibbia in cui vediamo come Dio corre in aiuto mediante gli angeli. Lot salvato dalla distruzione di Sodoma e Gomorra (Genesi 19), un angelo ha aperto la porta della prigione per liberare Pietro e Giovanni (Atti 5), Pietro ancora liberto dal carcere (Atti 12) … o degli angeli che sono andati presso Gesù per servirlo (Matteo 4).
(Ebrei 13:2) Non dimenticate l'ospitalità; perché alcuni praticandola, senza saperlo hanno ospitato angeli.
Gli angeli sono servi di Dio ch’Egli usa per curarci, e la loro opera, pur essendo invisibile, non è meno importante. Dio usa anche i responsabili come Angeli, gli uomini stabiliti per curare la chiesa. Il termine angelo vuol dire messaggero, difatti anche i responsabili di una chiesa sono messaggeri e hanno la responsabilità di proclamare le verità della Parola di Dio al suo popolo. È responsabilità degli anziani rimproverare, ammonire, esortare, insegnare, ma anche quella di consolare.
Ognuno ha bisogno di chiedere a Dio il discernimento dallo Spirito Santo per essere strumenti per consolare. Non abbiamo in noi stessi la capacità di poter consolare, ma quando attingiamo alla fonte della verità guidati dallo Spirito santo, siamo in grado di dare consolazione a tutti i santi. È bello quando i credenti hanno modo di trascorre dei momenti speciali e ascoltare le verità di Dio per essere consolati.
Ciò che consola i cuori sono le verità di Dio, che sono efficaci per ogni bisogno anche se proclamate con semplici parole.
Consolate il mio popolo. Tutti dobbiamo impegnarci a consolarci gli uni gli altri. Chi si trova in mezzo ad una prova profonda, con la consolazione di Dio supera la prova e di conseguenza può consolare gli altri, perché ha constatato sulla sua pelle la consolazione di Dio e quindi può condividere con gli altri la sua esperienza.
(II Corinzi 1:3-7) Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra afflizione affinché, mediante la consolazione con la quale siamo noi stessi da Dio consolati, possiamo consolare quelli che si trovano in qualunque afflizione; 5 perché, come abbondano in noi le sofferenze di Cristo, così, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione. Perciò se siamo afflitti, è per la vostra consolazione e salvezza; se siamo consolati, è per la vostra consolazione, la quale opera efficacemente nel farvi capaci di sopportare le stesse sofferenze che anche noi sopportiamo. La nostra speranza nei vostri riguardi è salda, sapendo che, come siete partecipi delle sofferenze, siete anche partecipi della consolazione.
Quando sei pieno di gioia devi sapere che c’è chi è triste e ha bisogno di quella tua stessa gioia. Quando sei allegro, cerca una che piange, e parlagli della gioia che si trova in Cristo Gesù. Forse vivi in un momento di tristezza. Cosa devi fare in questa tua debolezza? Devi recarti dal consolatore e chiedergli di alleggerire il peso che è sul tuo cuore.
Nel momento in cui avrai consolato tuo fratello, riceverai tu stesso la consolazione. I migliori consolatori sono quelli che erano un tempo senza consolazione. Canta di cuore a Dio, attingi dalle parole del Salmo 23 e riconosci la cura che Dio può darti.
Ogni qualvolta che ricevi un bene da Dio, trasmetti questo bene agli altri. Quando hai pace nel cuore, spiegalo anche agli altri. Quando hai gioia, spiegala da dove è scaturita la tua gioia. Così adempirai il comandamento: consolatevi!