Ricominciare
- by LM
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07 aprile 2022
Lettura: Neemia 1
Viviamo in tempi di guerra. Anche il popolo d’Israele aveva subito l’invasione dell’impero Babilonese. Nel 720 a.C. fu prima il regno del nord a subire l’invasione dei Babilonesi, mentre il popolo di Giuda andò in cattività nel 588 a.C. Perché? A causa del peccato dell’idolatria e di tanti altri peccati.
Il profeta Daniele profetizzò il ritorno dalla cattività d’Israele dopo 70 anni, ma profetizzò anche la conquista di Israele da parte di altri imperi. In Israele c’era una situazione disperata ai tempi di Neemia.
(Neemia 1:2) Anani, un mio fratello, e alcuni altri uomini arrivarono da Giuda. Io li interrogai riguardo ai Giudei scampati, superstiti della deportazione, e riguardo a Gerusalemme
Neemia era il coppiere del re, uno dei ruoli più importanti, ma s’interessò del popolo d’Israele, infatti fece cordoglio e pregò. Neemia mostra un atteggiamento sofferente al punto di digiunare e pregare, lo stesso atteggiamento che si ha quando si ha la perdita di uno molto caro.
(Neemia 1:4) Quando udii queste parole, mi misi seduto, piansi, e per molti giorni fui in grande tristezza. Digiunai e pregai davanti al Dio del cielo.
Neemia rappresenta l’immensità di Dio nella sua preghiera. Dio è il principio e la fine. Il Dio che deve suscitare in noi timore e riverenza. Dio mantiene le promesse e rimane fedele verso coloro che lo amano. Dio conosce ogni nostro cuore. Io amo davvero Dio? Ho il desiderio di amarlo? Possiamo osservare i suoi comandamenti, frequentare la chiesa… ma ciò non servirà a niente se non siamo spinti dall’amore di Dio.
Il nostro desiderio dev’essere quello di amare e conoscere Dio, per quello ch’Egli ha fatto per noi. Neemia ha sentito il peso nel suo cuore perché ha riconosciuto l’amore di Dio.
(Neemia 1:5-8) O SIGNORE, Dio del cielo, Dio grande e tremendo, che mantieni il patto e fai misericordia a quelli che ti amano e osservano i tuoi comandamenti. 6 Siano i tuoi orecchi attenti, i tuoi occhi aperti per ascoltare la preghiera che il tuo servo ti rivolge adesso, giorno e notte, per i figli d'Israele, tuoi servi, confessando i peccati dei figli d'Israele: perché abbiamo peccato contro di te; abbiamo peccato io e la casa di mio padre. Abbiamo agito da malvagi contro di te, e non abbiamo osservato i comandamenti, le leggi e le prescrizioni che tu hai dato a Mosè, tuo servo.
Neemia intercede e confessa i peccati del popolo che aveva abbandonato Dio, includendo anche se stesso. Neemia si sente responsabile dell’allontanamento del popolo d’Israele. Più ci allontaniamo da Dio e più possiamo peccare. Abbiamo più interesse di vivere per Dio o per i nostri piaceri in modo egoistico?
(Neemia 1:8-9) Ricardati della parola che ordinasti al tuo servo Mosè di pronunciare: 'Se sarete infedeli, io vi disperderò fra i popoli; ma se tornerete a me e osserverete i miei comandamenti e li metterete in pratica, anche se sarete dispersi negli estremi confini del mondo, io di là vi raccoglierò e vi ricondurrò al luogo che ho scelto per farne la dimora del mio nome'
Dobbiamo ricordarci delle promesse che Dio ci ha fatto. Con Dio si può sempre ricominciare, ed è il momento di ricomunicare con Dio. Può essere anche che nel tuo orgoglio non ti senti lontano di Dio, ma se sei consapevole del bisogno di Dio, allora sarai consapevole anche del bisogno di avvicinarti a Lui.
(Neemia 1:10-11) Essi sono tuoi servi, tuo popolo; tu li hai salvati con la tua grande potenza e con la tua forte mano. Signore, te ne prego, siano i tuoi orecchi attenti alla preghiera del tuo servo e alla preghiera dei tuoi servi, che vogliono temere il tuo nome; e concedi oggi, ti prego, successo al tuo servo, e fa' che egli trovi pietà presso quest'uomo"
Noi siamo il popolo di Dio, è questo è un privilegio. Dobbiamo riconoscere la grande potenza di Dio e ciò ch’Egli ha fatto per noi redendoci mediante il suo Figlio. Se sentiamo questo peso allora agiremo con il medesimo atteggiamento di Neemia.